Rivoluzione alla fininvest di Zeni

Rivoluzione alla fininvest Rivoluzione alla fininvest Scende al 47ber cento in Mondadori fare sottoscrivendo azioni dell'Arnoldo Mondadori Editore». E vediamola allora, questa rivoluzione mondadoriana. Per capirla, una premessa: ora come ora la Mondadori è controllata al 98% dalla Sbe, un controlo quasi assoluto che doveva essere la premessa per portare in Borsa la Silvio Berlusconi Editore, holding editoriale che possiede da «Tv, sorrisi e canzoni» a «Panorama», da «Epoca» ai libri Mondadori: un concentrato da 1.900 miliardi di fatturato. Ebbene, il progetto di fare di Sbe l'holding editoriale e di quotarla è adesso cancellato. Al suo posto, in Borsa e come capogruppo ci sarà la società presieduta da Leonardo Mondadori. Come? Punto primo: la casa editrice di Segrate acquisterà gli asset della Sbe azzerando i crediti infragruppo (qualcosa come 400 miliardi) che la Mondadori vanta nei confronti dell'Istifi, la finanziaria della Fininvest. In questo modo Mondadori farà suoi impianti e testate Sbe. Secondo passaggio: la Mondadori contribuirà a eliminare 540 miliardi di debiti procedendo a un aumento di capitale, in parte (33 milioni di azioni) riservato a nuovi azionisti e in par¬ te (altri 33 milioni di azioni) riservato al mercato: in questo modo la Sbe-Fininvest scenderà nel capitale Mondadori al 47%. Ai nuovi azionisti, grandi e piccoli, italiani ed esteri, passerà il 53% e, attenzione, non ci sarà alcun patto di sindacato: in teoria, cioè, nulla vieta che prima o poi il controllo della Mondadori passi ad altri. Ma già ora la rivoluzione è copernicana. Con buon profitto della Fininvest che incasserà 700 miliardi e potrà alleggerire l'indebitamento. Armando Zeni

Persone citate: Arnoldo Mondadori, Leonardo Mondadori, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Segrate