Intimidazioni a Damato?
Intimidazioni a Damato? Intimidazioni a Damato? «Quando qualcuno alla Rai propone idee e metodi che rischiano di far saltare il sistema, che per tanti anni ha incancrenito 1' azienda, scattano forme d'intimidazione». Lo ha dichiarato Mino Damato, intervenendo alla puntata di ieri sera di «Punto di svolta», il programma condotto su Rete 4 da Funari. Facendo riferimento alle polemiche sorte con Raiuno attorno a «Sfera», il nuovo programma che Mino Damato avrebbe dovuto condurre proprio sulla prima rete a partire dalla prossima settimana, Damato ha riferito di un episodio in particolare. «Il 10 marzo ho partecipato ad una riunione riservata con alcuni dirigenti di quella riunione erano a conoscenza soltanto cinque persone. Il giorno dopo un quatidiano parlava delle difficoltà sorte nelle trattative, ero stato definito "Mino vagante". Bene il 13 ho ricevuto un fax anonimo in cui c' era scritto: "Mino vagante" attento dove metti i piedi». TORINO. Magia, massoneria, un immaginario Antico Egitto, iniziazione esoterica: una splendida favola in cui ai simboli fortemente surreali si uniscono significati drammatici e politici. E' tutto questo il «Flauto magico», condensato nella musica di Wolfgang Amadeus Mozart e nel libretto di Emanuel Schikaneder. Una fiaba spettacolare, di gusto sicuramente popolare, un «gioco» visionario in cui Mozart si tuffa a capofitto per restituirci una delle sue più belle partiture. Un'opera tedesca, in cui la cultura immensa del geniale salisburghese si amalgama perfettamente con altre culture europee e orientali, fino a innalzare la sua musica a monumento universale. Il «Flauto magico» va in scena al Teatro Regio il 22 aprile alle 20,30 diretto da Daniel Oren, con un cast internazionale specialistico, in cui s'innestano due prime donne torinesi: Daniela Lojarro, che sostituirà il giovane soprano turco Yelda Kodalli nel ruolo terrificante della «Regina della notte» (ma sarà anche Papagena), e Patrizia Pace che sarà la dolce Pannina, anch'essa al suo debutto nel ruolo. Due giovani cantanti ormai proiettate nel mondo internazionale della lirica. Della Kodalli, alla sua sessantesima «Astrifiammante» si dice gran bene; di casa la Lojarro, dotata anche del «sol» sovracuto e di una ferrea tecnica che le consente di inerpicarsi sulle vette del pentagramma. Tamino sarà Michael Schade, uno specialista mozartiano che quanto prima inciderà il «Flauto» per la Deutsche Grammophon diretto da John Eliot Gardiner; Papageno sarà il bass-bariton Andreas Scheibner; il Gran sacerdote Sarastro, Hans Tschammer; Monostato Kevn Conners. Dieci le recite affidate a Daniel Oren ed al regista tedesco Christopher Seuferle, che riprende la regia dell'americana Julie Taymor. «Un'artista - spiega il direttore artistico del regio Carlo Majer - espressione della nuova scuola americana che si basa sulla visualizzazione e sulla contaminazione di stilemi orientali, ma anche sul teatro povero tanto in voga negli Stati Uniti che tiene conto in modo determinante di una concezione delle luci di scena assai diversa da quella europea». Il possente Daniel Oren che abbiamo seguito piacevolmente nelle prove del 1° atto, preferisce evitare i giornalisti, ma poco importa: importa invece che egli, da quel poco che si è potuto ascoltare, guida l'orchestra con grande senso musicale cantando tutto, anche se ordina con voce tonitruante (fra un baritono verdiano e un tenore drammatico): «Voglio sentire tutte le note degli archi...». E ancora: «Dolcemente, come se foste innamorati». I suoi ordini ai professori sono autentiche cannonate che risuonano nel teatro semivuoto. Il risultato però è ottimo. Julie Taymor s'è ispirata all'Oriente più antico: animali, natura, serpenti saranno di cartapesta, come nell'Opera di Pechino simbolo di una cultura millenaria. Ma come sarà questo serpente tentatore? Spaventoso, come preferirebbero gli storici o fantastico, come vorrebbero gli innamorati del giocoso Mozart? Noi lo vorremmo giocherellone, anziché doverosamente velenoso come piacerebbe alla Regina della Notte. Dieci le repliche con un cartello: «Quasi tutto esaurito».
Luoghi citati: Egitto, Pechino, Stati Uniti, Torino
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