Il Papa la Chiesa reciti il meo culpa

Lettera ai cardinali: «Siamo una comunità di peccatori. Solo così il prestigio morale ne uscirà rafforzato» Lettera ai cardinali: «Siamo una comunità di peccatori. Solo così il prestigio morale ne uscirà rafforzato» Il Papa: la Chiesa reciti il meo culpa «Riconosciamo gli errori della nostra storia» CITTA' DEL VATICANO. Wojtyla-Mosò vuole celebrare il Terzo Millennio sul Sinai, pregando insieme ai musulmani e agli israeliti: lo scrive il Papa ai cardinali, in un «promemoria» per l'incontro di tutti i porporati previsto a Roma il 9 e 10 maggio. Ma il Pontefice lancia altre idee, e soprattutto un'esortazione alla Chiesa: che «riveda gli aspetti oscuri della sua storia valutandoli alla luce dei principi del Vangelo». Un atteggiamento quasi penitenziale, un «esame di coscienza» per gli errori e le colpe commessi in duemila anni di storia, dove lo spirituale ò stato spesso inquinato da interessi, potere, violenza. «Bisogna che anche la Chiesa - si legge nel promemoria, diretto a 140 cardinali, di cui 38 ultraottantenni - alla luce di quanto il Concilio Vaticano II ha detto, riveda di propria iniziativa gli aspetti oscuri della sua storia valutandoli alla luce dei principi del Vangelo. L'avvicinarsi della fine del secondo millennio fornisce un'occasione propizia e particolarmente privilegiata. Potrebbe essere una grazia del prossimo Giubileo». Il documento, lungo 23 pagine, si intitola «Riflessioni sul grande Giubileo dell'anno 2000». Papa Wojtyla vive l'autunno del suo pontificato in funziono di questo appuntamento epocale. Tanto che al di là del Portone di Bronzo c'è chi sostiene che il plicati dalle ideologie totalitarie del XX secolo e siano ancora usati dai fondamentalisti islamici». Sulle orme di Abramo! incita il Papa cristiani, israeliti e musulmani. E il monte Sinai, luogo caro a tutte e tre le religioni. «Sul monte Sinai Dio strinse l'alleanza con il suo popolo consegnando i Dieci Comandamenti e ponendo in questo modo le basi di ogni moralità umana», si legge nel documento, che non è firmato dal Pontefice, ma è stato redatto e inviato con la sua approvazione. Un particolare significativo: il prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, card. Joseph Ratzinger, l'ha ricevuto come tutti gli altri porporati, senza essere stato consultato in precedenza. E' il 2000 la meta negli occhi di Papa Wojtyla, un anno che «potrebbe diventare l'occasione per la celebrazione di qualcosa come un incontro pan-cristiano». E in preparazione si lancia l'idea di aggiornare il martirologio, dandogli un'eloquenza ecumenica, con l'ingresso di santi protestanti e ortodossi, morti «nel nostro secolo». «Spesso sono martiri ignoti, quasi «militi ignoti» della grande causa di Dio. E' una testimonianza da non dimenticare. Questo ecumenismo dei santi, dei martiri, è forse il più convincente». TUTTI GLI UOMINI FINITI ALL'INDICE Chi sono i possibili reprobi in odore di riabilitazione? Martin Lutero il Grande Riformatore, scomunicato il 3 gennaio 1521; con le celebri 95 tesi del 1517 negava il primato del papa e l'infallibilità dei Concili. Pietro Valdo ricco mercante di Lione, iniziatore di un movimento di ritorno alla povertà evangelica. Fu scomunicato nel 1184 da papa Lucio III. Enrico Vili che nel 1534 si proclamò capo della Chiesa d'Inghilterra in opposizione al papa che non voleva approvare il suo divorzio da Caterina d'Aragona. Anche lui scomunicato nonostante nel 1521 avesse scritto un libro contro Lutero che gli era valso il titolo di «difensore della fede». Jan Hus dopo essere diventato sacerdote aderì al protestantesimo a Praga, dove insegnava, fondando un movimento contro l'autorità del Vaticano e la corruzione del clero. Nel 1415 al Concilio di Costanza venne condannato e bruciato vivo. Galileo Galilei condannato dall'Inquisizione ad abiurare per aver sostenuto la teoria copernicana. Antonio Rosmini abate, vissuto nel secolo scorso, autore di una celebre opera «Delle piaghe della Chiesa» inserita nell'«lndice» dei libri proibiti. Da poco è iniziata la sua causa di beatificazione. Giordano Bruno monaco e riformatore, celebre per le prediche in piazza a Roma, processato e messo al rogo il 16 febbraio 1600. Teilhard de Chardin sacerdote francese le cui teorie ispirate all'evoluzionismo furono condannate insieme a tutto il movimento modernista all'inizio di questo secolo. Don luigi Stono fondatore del Partito popolare, malvisto proprio a causa del suo impegno politico nell'Italia del primo dopoguerra. Tra i non cattolici, un «perdono» collettivo riguarda i roghi e le dure persecuzioni contro gli ebrei soprattutto in Spagna negli anni dell'Inquisizione; papa Innocenzo IV nel 1252 autorizzò l'uso della tortura per far confessare i presunti colpevoli. Pontefice sia in realtà combattuto fra due grandi desideri: il primo, clamoroso, sarebbe quello di lasciare, fra qualche anno, il soglio di Pietro, e di ritirarsi in un convento, per esempio a Jasna Gora. Il secondo, che ora appare vincente, è quello di aprire con il Giubileo del 2000 le porte del terzo Millennio cristiano. Con un grande «mea culpa». «Ciò - scrive ancora Giovanni Paolo II - non danneggerà in alcun modo il prestigio morale della Chiesa, che anzi ne uscirà rafforzato, per la testimonianza di lealtà e di coraggio nel riconoscere gli errori commesi da uomini suoi e, in un certo senso, in nome suo. La Chiesa è certamente santa, come professiamo nel Credo; essa e però anche peccatrice, non come corpo di Cristo, bensì come comunità fatta di uomini peccatori». E la Chiesa, tirando le somme di duemila anni di storia cristiana, deve rendersi conto «con ravvivata lucidità» di quanto «i suoi fedeli si siano dimostrati infedeli». Galileo è il caso principe, citato da Papa Wojtyla nel documento, ma uno «sguardo attento può forse permettere di evidenziare altri simili errori, o anche colpe» commesse contro scienziati e studiosi. E, aggiunge Wojtyla, «come tacere delle tante forme di violenza perpetrate anche in nome della fede? Guerre di religione, tribunali dell'Inquisizione ed altre forme di violazione dei diritti delle persone... E' significativo che metodi coercitivi, lesivi dei diritti umani, siano poi stati ap¬ Marco Tosarti Il Papa fa autocritica e invita la Chiesa a rivedere gli aspetti oscuri della sua storia

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