Vende il figlio per 15 milioni

Napoli, la donna, 24 anni, aveva raggiunto l'accordo con una coppia prima del parto Napoli, la donna, 24 anni, aveva raggiunto l'accordo con una coppia prima del parto Vende il figlio per 15 milioni Denunciata dal padre del bimbo A Ischia Rimborsi falsi Nei guai 38 professori NAPOLI. Un bambino costa 15 milioni, il prezzo per diventare genitori aggirando la legge, infischiandone delle lunghe attese di chi aspetta per anni un'adozione. E lei, la madre, non ha avuto esitazioni: ha intascato i soldi e venduto il figlio. Miseria e incoscienza hanno così trasformato un neonato in merce di scambio. Era già tutto deciso prima ancora che venisse al mondo e il patto e stato concluso in una clinica alle porte di Napoli dove la futura mamma ha incontrato la coppia di acquirenti. Ma questa volta a mettere la polizia sulle tracce dei protagonisti della compravendita ò stato il padre, quello vero. Non c'è voluto molto per identificare la donna e i coniugi che avevano acquistato il piccolo. Per loro è scattata una denuncia per alterazione di stato civile, mentre la madre dovrà rispondere anche di violazione degli obblighi familiari. A parlare è stato un commerciante di Frattamaggiore, un paesone dell'entroterra. Orlando Romaniello, 50 anni, s'è presentato al commissario: «Vivevo con una donna che aspettava un figlio mio. Poi lei è andata via con un altro. Il bambino è nato, ma sono sicuro che quei due lo hanno venduto». Dal suo racconto, la polizia è risalita ad Enza C, 24 anni, e ha individuato la clinica dove quattro mesi fa ha partorito un bel maschietto. Il piccolo, però, all'anagrafe risulta figlio di un ope¬ raio, Paolo S., 38 anni, ed è in casa sua che l'hanno trovato gli agenti. La storia ricalca un vecchio copione ed a tessere la trama, secondo quanto emerso dalle indagini, è stato proprio il nuovo convivente della ragazza. L'uomo non è stato ancora identificato, ma gli investigatori non hanno dubbi: è stato lui a convincere Enzina che l'unica cosa da fare era disfarsi di quel bambino, magari guadagnandoci su un po' di denaro. L'occasione arriva quando lei va in clinica. Siamo alla fine di dicembre, il parto è imminente e c'è chi fiuta l'affare. Si fa avanti un'anziana conoscente della donna, Anna I., 70 anni, che le presenta i due aspiranti genitori. Paolo e Maria S. conoscono bene la casa di cura dove Enza si appresta a dare alla luce il suo primo bambino. Vanno li per gli esami che dovrebbero consentire ai medici di scoprire le cause della sterilità che nega loro la gioia di un figlio. La trattativa va avanti e approda ad un accordo. Lui dichiarerà all'anagrafe di essere il padre naturale del piccolo e in cambio la coppia pagherà la somma pattuita: 13 milioni a Enzina, due alla «mediatrice». Il bimbo nasce: è bello e sano, ma la madre non cambia idea. Il finto papà si presenta al Comune e lo dichiara come figlio suo, poi va in clinica, preleva il neonato e se lo porta a casa. Tutto sembra filare liscio, ma nessuno aveva messo in conto la reazione del vero padre. E' lui a presentarsi alla polizia e a insinuare il dubbio che qualcosa di poco chiaro è avvenuto alle sue spalle. Ieri, la conclusione delle indagini. Enza C. è scappata e finora gli investigatori non sono riusciti a rintracciarla. Ma il prezzo più alto lo paga il suo bambino: le as¬ IL MERCATO DEI NEONATI i m NAPOLI 1 * un mercato come gli altri, con tariffe e mediatori pronti a lucrare sulla pelle di bambini venduti al miglior offerente. I sistemi per aggirare la legge sono molti, ma chi decide di comprare un figlio si serve quasi sempre di un espediente: il finto padre va all'anagrafe e dichiara il bimbo come suo e di «donna che non vuol essere nominata». Lo stratagemma ha funzionato per anni e soltanto in epoca recente gli uffici di stato civile dei Comuni hanno l'obbligo di informare la magistratura quando i genitori risultano essere un uomo sposato e una madre che non vuol essere identificata. sistenti sociali del Comune lo hanno portato via ai coniugi che l'avevano comprato come una cosa. Ora è in un istituto di Napoli dove aspetta che il tribunale dei minori individui una coppia a cui affidarlo, un papà ed una mamma che si occupino di lui e lo anilino a crescere soltanto per amore. Mariella Cirillo NAPOLI. Sono 38 gli avvisi di garanzia per truffa ai danni dello Stato emessi dal pm Paolo Fortuna nei confronti di docenti di diverse città italiane, e di alcuni albergatori di Ischia. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, i docenti, che nel 1992 fecero parte delle commissioni d'esame di maturità in istituti ischitani, avrebbero presentato al Provveditorato agli studi documenti fiscali falsificati (o alterati nel contenuto) rilasciati da ristoranti e alberghi. In questo modo avrebbero ottenuto il rimborso di spese mai sostenute. Il denaro percepito illecitamente ammonterebbe a circa 100 milioni. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ai docenti Pasquale Galati, di Napoli; Gilda Maggio, di Napoli; Francesca Marino, di Messina; Anna Maria Macario, di Ferrara; Maria Gamba, di Brescia; Beniamino Cervone, di Castello di Cisterna (Napoli); Annarita Ficociello, di Benevento; Annamaria Battiloro, di Cicciano (Napoli); Renato Fiordelisi, di Buonabitacolo (Salerno); Giuliana Dorizzi, di Verona; Domenica Giulia Carbini, di Sassari; Antonio Bennato, di Napoli. Gli altri 26 avvisi riguardano i titolari di noti ristoranti e alberghi dei comuni di Ischia Porto, Forio, Casamiciola e Barano. Le scuole nelle quali i docenti operarono sono il classico Scotti, lo scientifico Einstein e l'alberghiero Telese. [Ansa]