L'avanzata serba travolge Gorazde

Dopo 500 giorni crollano le difese dell'enclave musulmana, ucciso un osservatore britannico Dopo 500 giorni crollano le difese dell'enclave musulmana, ucciso un osservatore britannico L'avanzata serba travolge Gorazde Sarajevo, arrestati altri 2 Caschi blu Belgrado: risponderemo ai raid alleati WASHINGTON Solo alla fine della giornata di ieri la Casa Bianca ha preso posizione su quanto stava avvendo a Gorazde. «Siamo preoccupati e credo che i serbi bosniaci debbano sapere che se mettono in pericolo la vita del personale dell'Onu siamo disposti a dare il via a un'azione analoga a quella della settimana scorsa», ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Dee Dee Myers. «La decisione - ha aggiunto - dipende dal generale Michael Rose, comandante delle forze di pace dell'Onu in Bosnia». Al quartier generale dell'Onu, intanto, c'era rabbia e indecisione, ieri. La rabbia era determinata dal fatto che i serbi continuavano a detenere come ostaggi un certo numero di Caschi blu. L'in¬ nere la calma e di non esporsi ad ulteriori pericoli con azioni a rischio. Ma per il momento i serbi continuano con le rappresaglie. Nei territori della Bosnia controllati dalle loro forze non possono tuttora passare i convogli umanitari dell'alto commissariato per i profughi. Rimane sospeso anche il A Gorazde si continua a combattere In alto il leader serbo Karadzic proiettili sono stati sparati contro la regione di Brcko, a NordEst del Paese. L'agenzia di stampa serbo-bosniaca «Srna» ha affermato ieri che 150 soldati americani dei reparti speciali dell'esercito Usa sono arrivati a Tuzla. A detta dei serbi le forze americane di rapido intervento sono arrivate in aereo all'aeroporto di Tuzla provenienti dalla vicina Macedonia. A Belgrado si è riunito il Consiglio militare supremo, a cui hanno partecipato il presidente serbo Milosevic e quello montenegrino Bulatovic. Il comandante in capo dell'esercito federale jugoslavo generale Perisic ha dichiarato che le forze armate di Belgrado hanno preso tutte le misure necessarie per difendere l'integrità territoriale del Paese e che ad ogni eventuale violazione del cielo jugoslavo da parte degli aerei della Nato i soldati serbi risponderanno. Da Atene, dove si trova in visita, il ministro degli Esteri jugoslavo Jovanovic ha condannato i raid aerei Nato contro i serbi in Bosnia. «Gli attacchi Nato sono stati un pugno al processo di pace», ha detto, mentre il suo collega greco Papoulias ha annunciato che la Grecia aiuterà i serbi ad esporre i propri punti di vista presso la Casa Bianca. Roma ha respinto ieri la nota di protesta presentata dall'ambasciata jugoslava di Roma in cui Belgrado chiede all'Italia di non mettere più le sue basi a disposizione dei caccia Nato per eventuali bombardamenti contro le postazioni serbe in Bosnia. ponte aereo umanitario con Sarajevo. «Speravamo di ottenere dai serbi un permesso oggi stesso per poter riprendere l'attività dei convogli», ha dichiarato a Ginevra la portavoce dell'alto commissariato per i profughi. Intanto, i serbi della Bosnia continuano ad attaccare sulle altre linee del fronte. Più di 2 mila Il segretario Usa alla Difesa Perry formazioni era aggravata da un pesante stato di imbarazzo da parte della comunità internazionale, messa sotto scacco dalla mossa serba. Infatti, se i serbi fossero stati sul punto di liberare gli ostaggi e avessero acconsentito a un cessate-il-fuoco, gli attacchi non avrebbero avuto senso. In caso contrario, però, gli attacchi avrebbero messo in serio pericolo la vita del personale Onu, scatenando ulteriormente la protesta dei russi. Paolo Passarmi EMILA: L'ENERGIA PER Sono quasi duecento gli uomini di Ghali ostaggi in Bosnia Ingrid Badurina INFORMAZIONE PUBBLICITARIA L'AMBIENTE

Persone citate: Bulatovic, Dee Dee Myers, Ghali, Jovanovic, Karadzic, Michael Rose, Milosevic, Papoulias, Perisic, Srna