Fede sgrida il cameraman
lede sgrida il cameraman lede sgrida il cameraman Silvio vota, e lui inquadra i progressisti ROMA. Montecitorio transennata, per un chilometro intorno, Palazzo Madama isolato dalla polizia e dal groviglio di traffico. Ma nelle case dei romani e degli italiani tutti la festa d'inizio della Seconda Repubblica arriva in diretta via etere attraverso i due telegiornali ufficiali del nuovo corso: il Tgl Rai e il Tg4 Fininvest. Con la voce mielata di Nuccio Fava, ripescato per l'occasione, e quella flautata di Emilio Fede. Ma mentre il Tgl segue i canoni collaudati della cronaca distaccata e rispettosa, è Fede a inaugurare la diretta fiorita di aneddoti e di confidenze, ricca di speranze e di stupori. A Montecitorio dove la filata dei votanti, chiamati in ordine alfabetico, è arrivata alla lettera B. B come Berlusconi. E del dottore, ormai onorevole, è pronta l'entrata in scena ufficiale, la «prima volta» da deputato nell'aula e nel Tg4. La telecamera inquadra a lungo le cabine dove si muove la tendina. Da quale uscirà il Cavaliere? «Eccolo che arriva» annuncia Fede. Ma il cameraman si dev'essere distratto. Per un inspiegabile motivo alza la telecamera e spazia sui banchi dell'aula. E proprio fra i progressisti fra i quali si vede bene Occhetto ri¬ dente. Fede è costernato. «E' cambiata l'inquadratura» balbetta. Stacco sul Senato. Berlusconi verrà ripescato poco dopo, seduto al banco mentre discorre con un forzitaliano come un deputato qualsiasi, la faccia tirata e stanca. Lo studiato ingresso è svanito per sempre. Fede non se ne capacita e per ben tre volte continuerà a spiegare ai telespettatori l'errore imperdonabile dell'operatore, che in quel momento fatidico ha spostato la telecamera, mancando il gran capo. Peccato. Di nuovo il Senato. L'obiettivo si sofferma a lungo su Gianni
Persone citate: Berlusconi, Emilio Fede, Nuccio Fava, Occhetto
Luoghi citati: Roma
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