Broncodilatatori: sì o no?
Broncodilatatori: sì o no? Broncodilatatori: sì o no? Nuovi studi sui beta2-agonisti LM ASMA è una patologia sottovalutata e sottocurata, sebbene sia in continuo aumento (in Italia ne soffre circa il 5 per cento della popolazione totale e circa il 15 per cento dei giovani al di sotto dei 18 anni). Eppure, se non viene adeguatamente curata, è progressivamente invalidante e potenzialmente pericolosa per la vita stessa dei pazienti (nel 1991 sono stati registrati in Italia 1874 morti attribuite ad asma). Un paio di anni fa un articolo pubblicato sul «New England Journal of Medicine» adombrava possibili effetti negativi nell'uso continuato dei beta2agonisti, una classe di farmaci ormai universalmente considerata insostituibile nella terapia e nella prevenzione del broncospasmo. Recentemente il dottor Brian Mullen della Syracuse University (New York) ha contestato i risultati dello studio di Spitzer e dei suoi collaboratori, giudicandolo condotto non correttamente, per cui le sue conclusioni dovevano essere considerate fuorviami. I risultati di numerosi studi epidemiologici, presentati in un recente convegno internazionale a Londra, hanno chiaramente smentito l'ipotesi che l'impiego dei beta-2 agonisti possa risultare nocivo o comunque in qualche modo implicato nella morte di pazienti asmatici. Esiste infatti una correlazione inversa tra il consumo di tali farmaci è la mortalità per asma, in qualsiasi fascia d'età, compresa quella pediatrica. Questo significa che a un aumento dell'utilizzo di tali farmaci è corrisposta una riduzione di mortalità per asma. Gli eventi mortali sono da mettere in relazione non all'uso di una determinata classe di farmaci, ma alla non corretta strategia terapeutica della malattia di base e dell'attacco d'asma terminale. Gran parte di tali morti sarebbe evitabile attraverso una chiara opera di informazione ai pazienti e ai loro familiari circa le diverse caratteristiche dei farmaci (che hanno ruoli ben distinti, sebbene complementari) e il preciso motivo per cui vengono prescritti. Sapere come comportarsi nelle varie fasi della malattia può essere di vitale importanza. Il ruolo di una corretta in- formazione è confermato dalla constatazione che l'asma si manifesta con una maggiore gravità e mortalità nei Paesi con assistenza e cultura più bassi. La terapia dell'asma è codificata da linee guida internazionali che prevedono una terapia di fondo con antinfiammatori (cortisonici) e l'uso di broncodilatatori, come appunto i beta2-agonisti, distinguendo molto attentamente fra quelli | L fatto che esista un'assoI ciazione, che si pubblichi un I notiziario, che si organizzino convegni, è significativo. Parliamo dell'Associazione italiana stomizzati (AiStom), del «Futura News», periodico della sezione piemontese, della Giornata medica svoltasi recentemente a Torino con eminenti relatori. Si tratta dunque d'un tema importante, quello delle stomie, in certi casi rese necessarie da interventi sull'intestino (colon, retto) o sulla vescica. Per spiegarci meglio, ci riferiamo alle note espressioni «ano preternaturale» o «ano artificiale» (per quanto riguarda la parte intestinale). Nel solo Piemonte gli stomizzati sono circa ventimila. Possiamo parlare di handicap? In senso generale lo è, ma se per handicap vogliamo intendere un «serio pregiudizio» non dovrebbe esserlo, né fisiologicamente né psicologicamente. Forse l'educazione e l'istruzione di queste persone non vengono curate abbastanza, forse neppure i medici vi si dedicano a sufficienza. Questo è un punto del massimo interesse sul quale bisogna insistere, poi¬ II trattamento dell'asma comprende due categorie di farmaci: antinfiammatori e broncodilatatori, che a loro volta si distinguono fra quelli a breve durata d'azione, per le crisi asmatiche acute, e quelli a lunga durata d'azione, per la prevenzione del broncospasmo a breve durata d'azione (come il salbutamolo) da usare in caso di crisi asmatica acuta (fino alla risoluzione!), e quelli a lunga durata d'azione (come il salmeterolo) da usarsi nella prevenzione del broncospasmo, soprattutto quello notturno, e per il mantenimento della migliore funzione respiratoria, anche durante l'esercizio fisico. Antonio Tripodina
Persone citate: Antonio Tripodina, Brian Mullen, Spitzer
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