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«Berlusconi ci aiuterà» «Berlusconi ci aiuterà» l'Onu presi in ostaggio dai serbi. Tutti i 53 osservatori militari dislocati nei territori della Bosnia occupati dai serbi sono agli arresti domiciliari. La tensione nella capitale bosniaca cresce di ora in ora. Ieri mattina un casco blu francese è stato ferito da un cecchino serbo nei pressi del ponte Vrbanja nel centro della città. I miliziani serbi hanno preso di forza tre depositi di armi dove sono state raccolte le armi pesanti messe sotto il controllo dell'Unprofor. Un carro armato serbo è uscito di fronte a uno dei depositi, ma non ha aperto il fuoco. Nel pomeriggio gli aerei della Nato hanno sorvolato a bassa quota Sarajevo. Sono sfrecciati anche nel cielo di Gorazde, ma senza intervenire. «Le forze militari americane sono pronte a nuovi attacchi in Bosnia se verranno richiesti dalla Nato e dall'Onu», ha dichiarato Clinton in una lettera scritta ai presidenti delle due Camere, e ha consigliato ai serbi di non trattare i Caschi blu da nemici perché sarebbe un grave errore. Da Madrid, il segretario generale dell'Onu, Ghali, ha riaffermato l'intenzione dell'Onu di ricorrere a nuovi attacchi aerei della Nato per proteggere le forze di pace in Bosnia. «(Abbiamo il mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu per chiedere l'intervento della Nato ogni volta che sono in pericolo le vite dei Caschi blu», ha detto Ghali «e non esiteremo a farlo». Intanto la Francia sta preparando la proposta per una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza che prevede la ritirata delle truppe serbe da Gorazde. Ma i serbi non hanno nessuna intenzione di cessare la loro offensiva. Nel suo frenetico avanti e indietro tra il quartier generale serbobosniaco di Pale e Belgrado, dove ha nuovamente incontrato il presidente Milosevic, l'inviato speciale russo Churkin annuncia nuove iniziative di pace. Ma per il momento i serbi hanno posto tre condizioni per la ripresa delle trattative. Primo, che il gen. Rose