Bosnia serbi in guerra coi Caschi blu di E. St.

In ostaggio altri 18 uomini, bombe su Tuzla e Gorazde, fuoco sugli elicotteri dell'Orni In ostaggio altri 18 uomini, bombe su Tuzla e Gorazde, fuoco sugli elicotteri dell'Orni Bosnia, serbi in guerra coi Caschi blu Clinton e Ghali avvertono: colpiremo Il grande rientro Gli italiani «Il Ruanda che inferno» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Tre giorni dopo i bombardamenti della Nato, le truppe serbo-bosniache hanno ripreso l'offensiva contro Gorazde. Decine di granate sono state sparate contro l'enclave musulmana della Bosnia orientale. Nell'esplosione di un ordigno nel centro della città sono stati uccisi tre bambini e due donne; altri tre bambini sono rimasti feriti. Secondo Radio Sarajevo, i miliziani serbi sono aiutati dall'esercito federale jugoslavo. Una colonna di 80 autobus pieni di soldati, 70 camion carichi di armi e 17 carri armati avrebbe attraverso negli scorsi giorni il confine serbo verso Gorazde. Ma i serbi hanno ripreso ad attaccare sugli altri fronti. A Sarajevo hanno sparato a due elicotteri dell'Unprofor e per sicurezza l'aeroporto è stato chiuso. Hanno bombardato l'aeroporto di Tuzla e il centro della città. Hanno ripreso a sparare anche contro Travnik. Un violento attacco è stato sferrato contro l'enclave croata della Usora sulla quale sono cadute più di 400 granate. Aumentano inoltre le rappresaglie contro i soldati delle forze di pace dell'Onu stazionate in Bosnia. Ieri mattina i serbi hanno sequestrato 15 Caschi blu del contingente canadese di Sarajevo e tre osservatori militari. A uno dei tre è stato dato il permesso di mettersi in contatto con il quartier generale dell'Unprofor. «E' stato il gen. Mladic in persona a dare l'ordine di arrestarci», ha detto. Il comandante in capo delle forze serbe ha infatti annunciato che d'ora in poi i Caschi blu verranno considerati nemici. A detta del portavoce dell'Unprofor, magg. Holloway, in questo momento sono 155 i soldati del- belgrado. «Berlusconi è un patriota, e non andrà contro gli interessi del suo Paese per cui si opporrà al fatto che aerei dell'Alleanza atlantica decollino nuovamente dall'Italia per compiere azioni contri i serbi della Bosnia»: è quanto ha dichiarato ieri nel corso di una conferenza stampa a Belgrado il leader ultranazionalista serbo Vojslav Seselj. Seselj ha quindi plaudito alla vittoria di Silvio Berlusconi e del suo partito nelle elezioni italiane, aggiungendo poi che «se finora non ci sono state da parte nostra ritorsioni nei confronti dell'Italia ciò è avvenuto soltanto in considerazione del fatto che non c'è ancora un nuovo governo». Altre volte in passato Seselj aveva espresso l'opinione che per prevenire o vendicare i raid Nato sarebbe stato opportuno colpire le basi dell'Alleanza atlantica che si trovano in Italia. [Ansa] GRAN BRETAGNA wmmmmmmemgm 'mmmmmmmmm BELG RADO Soldati serbi attorno a Gorazde Sotto, Boutros Ghali [foto epa-reuter] rigali. E' stato sospeso il ponte aereo che doveva portare in salvo decine di cittadini occidentali ammassati nell'aeroporto di Rigali, la capitale del Ruanda insanguinato dalla guerra fra le tribù tutsi e hutu: i voli per Nairobi sono stati interrotti perché ieri mattina almeno quattro razzi hanno raggiunto l'aeroporto. Si tratta di proiettili di artiglieria pesante lanciati dalle postazioni del Fronte patriottico ruandese che dopo essere entrato nella capitale aveva concesso tempo fino alla mezzanotte (ora locale e italiana) di ieri per evacuare tutti gli stranieri e i paracadutisti belgi. I razzi sono caduti sullo scalo mentre un gruppo di paracadutisti francesi si apprestava a partire dell'aeroporto. Intanto almeno altri 20 mila ribelli sono entrati in città e la popolazione civile che non è ancora fuggita gira per le strade armata di machete, fuori da ogni controllo da parte di quel che resta dell'esercito governativo. A Bruxelles il ministro degli Esteri Willy Claes ha confermato che i 430 Caschi blu belgi, il più numeroso contingente nel Paese, verranno ritirati subito dopo lo sgombero dei cittadini stranieri. Quanto agli italiani, i primi ventisette tratti in salvo dal Ruanda sono giunti a Fiumicino assieme ad altri undici evacuati di altra nazionalità. A bordo di un B-707 dell'Aeronautica militare decollato da Nairobi un secondo gruppo è arrivato ieri sera a Ciampino con 84 persone: tra loro ventidue bambini, i più piccoli di un gruppo di quarantuno orfani ruandesi recuperati dai para italiani. I testimoni italiani hanno raccontato terribili episodi di strage. [e. st.]