Al Senato il primo test per Berlusconi
Pivetti e Scognamiglio i candidati del Polo della Libertà alla presidenza delle Camere Pivetti e Scognamiglio i candidati del Polo della Libertà alla presidenza delle Camere Al Senato il primo test per Berlusconi Maroni: o si vince o si vota POZZUOLI. Parlando agli allievi ufficiali dell'Accademia aeronautica che prestavano il giuramento al termine del loro corso, il Presidente della Repubblica ha sottolineato, ieri mattina, i valori dell'unità e della solidarietà su cui deve fondarsi il concetto di patria. «Ecco - ha detto indicando il tricolore che sventolava davanti ai plotoni schierati -, la bandiera richiama a principi che non tramontano mai come l'amore per il proprio Paese: amare la patria è sentirsi una cosa sola con lei». Scalfaro, che è intervenuto al termine della cerimonia cui ha preso parte anche il ministro del¬ semplice alternanza tra due maggioranze, parlamentari di opposto segno nei binari di un collaudato passaggio istituzionale, ma dell'avvio di una lunga, incerta, travagliata fase di transizione. Una transizione che non può essere assicurata da una maggioranza elettorale, ma che deve essere garantita per tutte quelle forze politiche, sociali e culturali che in questa transizione si devono riconoscere. Perché la seconda Repubblica possa avere moli distinti, responsabilità chiare e diverse, ma regole generali accettate da tutti. L'opportunità di candidature di ampia fiducia, in questa fase della nostra politica istituzionale, si rafforza se, poi, si evitano meccaniche e un po' provinciali trasposizioni tra la funzione dello speaker anglosassone, regista del trasferimento in leggi delle volontà di un premier e di un governo votato dal popolo e quella del presidente delle Camere in Italia, arbitro e garante, invece, dei diritti di esercizio politico di tutta l'assemblea. La regola fondamentale della democrazia prevede che prima si cambino le leggi e le funzioni di una istituzione fondamentale dello Stato e poi si scelgano gli uomini che devono attuarle e non viceversa. Con queste premesse, il risultato della scelta per i vertici parlamentari provoca conseguenze contraddittorie e imbarazzanti per lo stesso candidato alla presidenza del Consiglio: lo schiaccia infatti sulla destra, imprigionandolo nella tenaglia Bossi-Fini, coaugula un'alternativa politica di centro-sinistra, nella figura di Spadolini, che si presenta non solo garante di più larghi interessi e schieramenti, ma possibile punto di equilibrio per una strategia alternativa che rompa con l'unità delle sinistre. E' vero che, ancora una volta, la coalizione di destra ha privilegiato fortemente l'immagine di novità agli occhi dell'opinione pubblica rispetto alla scelta dell'attuale presidente del Senato. Ma non è con i colpi di immagine, più o meno giovanilistica e rinnovatrice, peraltro già vivacemente contestata, che si può pensare di far politica nella prossima legislatura. Nella corsa verso il centro Berlusconi, insomma, si è dimostrato abile in campagna elettorale, rassicurante nelle dichiarazioni postvoto, ma, proprio quando ò cominciata ad aprirsi la partita, ha dovuto subire il primo gol dai suoi alleati. I NUMERI LISTA PANNELLA A PALAZZO MADAMA SENATORI AVITA ^ QUESTE LE MAGGIORANZE RICHIESTE PER L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE PRIMA E SECONDA VOTAZIONE: MAGGIORANZA DEI COMPONENTI IL SENATO TERZA VOTAZIONE: MAGGIORANZA DE!SENATORI PRESENTI QUARTA VOTAZIONE: BALLOTTAGGIO TRA I DUE PIÙ* VOTATI 164
Persone citate: Berlusconi, Berlusconi Maroni, Pivetti, Scalfaro, Scognamiglio, Spadolini
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