La chitarra un amore in aumento di A. Bl.

in aumento in aumento TORINO. Serata chitarristica, a Torino: mentre all'Auditorium Alirio Diaz per la «Stefano Tempia» rinnovava il fascino che sempre porta con sé la sua personalità artistica, al Teatro Araldo il duo Sabine Pia Morak e Michael Otti è intervento al penultimo appuntamento dell'ottava rassegna «La chitarra nell'Ottocento e nel Novecento» a cura dell'associazione culturale «Mythos». Gli incontri quest'anno sono stati caratterizzati da presenze di spicco come il napoletano Aniello Desiderio che ha già al suo attivo una carriera costellata da successi e riconoscimenti internazionali. Il duo Morak-Ottl, che ha esordito in Austria nel 1992, si è caratterizzato per la misura, la compostezza e la chiarezza del discorso musicale. Il suono più nitido della Morak ha trovato riscontro nella potenza dei volumi di Otti in una sincronia del gesto che è divenuta evidente in alcune sezioni spiccatamente ritmiche dell'ungherese Johann Raspar Mertz, come nella virtuosistica «Tarantella». Se qualcosa mancava, era quel colore caldo e trascinante che il brasiliano Radames Gnattali ha posto, sulla scia di Villa-Lobos, a effigie di un modo di sentire la musica che rende il pezzo una cosa propria dell'interprete, come succede nella intensa «Suite Retratos» siglata da Chiquinha Gonzaga (Corta Jaca). Al duo si confanno soprattutto il rigore formale di Sor e alcune agilità delle pulsazioni contenute in «Serenade» di André Jolivet, autore che ha rivolto il proprio interesse alla chitarra dopo aver ascoltato il duo Ida Presti e Alexandre Lagoya cui è dedicata la composizione. Applausi del pubblico sempre prevalentemente giovane, nelle rassegne dedicate alla chitarra. Vivaci commenti a fine concerto, segno dell'accresciuto interesse nei confronti degli interpreti sempre più numerosi. Si nota pure, nella recente programmazione concertistica, un interesse per la ricerca di repertori più vasti. [a. bl.]

Luoghi citati: Austria, Torino