Un Ramazzotti inarrestabile di M. Ven.

Un Ramazzotti inarrestabile Un Ramazzotti inarrestabile La «Sony» vuole il nuovo Eros e lo valuta cinquanta miliardi MILANO. C'era una volta un bravo ragazzo di Cinecittà con una bella voce spiegata. Povero ma bello. La favola di Eros Ramazzotti continua e si alimenta di leggende da starsystem: l'ex borgataro lanciato in un lontano Sanremo da Gianni Ravera con «La terra promessa» miete ormai successi in tutto il mondo, vende milioni di dischi in Europa come nell'America per ora - Latina. E mentre le cronache ce lo raccontano atteso da cortei di lussuose limousines a Bogotà in Colombia, dove il suo tour sudamericano sta por proseguire fra maree di folle plaudenti, a Milano si dice sempre più insistentemente che la multinazionale Sony, uno dei colossi della discografia mondiale, gli abbia offerto un contratto mai neanche sognato finora da alcun cantante o musicista italiano: 50 miliardi di lire per 5 album. La favolosa offerta arriva alla conclusione del patto che lega Ramazzotti con la DDD, piccola ma robusta casa discografica tutta italiana, legata alla Bmg Ariola. Alla DDD, Eros deve ancora dare un album, poi sarà libero. Ma in quella casa è nato, cresciuto, si è rafforzato artisticamente ed umanamente, seguito da Roberto Galanti - che ne è amministratore - con l'affetto e la dedizione che si danno ai figli unici. E anzi, Eros ha sempre definito Galanti il suo secondo papà, e per un certo periodo ha addirittura abitato sopra gli uffici della bril- Eros Ramazzot icoli di Sestri Ponente Torino Graziano o Davide Rossi il violinista, poi hanno pescato Nsongan il percussionista nero, e Ceccon a Genova, e in Romagna Valerio Corzani il bassista. E, intorno, i compagni d'avventura, i musicisti degli altri gruppi, i «fratelli» Africa Unite, l'inarrestabile Posocco tatuato mago del mixer, le ragazzo. La ragazza di Morino si chiama Cosetta e fa la grafica e disegna le copertine dei dischi, i manifesti, lo magliette della tribù. La posse viaggiava, suonava, incontrava amori e amici. Il successo vero te lo danno i ragazzi che ascoltano le tue canzoni e dicono «questi sono giusti». Dai e dai, persino i discografici se ne sono accorti. E adesso la posse è schierata davanti al teatro, e guarda la scritta Mau Mau grande come i sogni, e si chiede se è ancora un gioco. «Kurt Cobain è morto, Lee Brilleux è morto, e io non mi sento tanto bene», sussurra uno. Ma sono le dieci, dentro la gente è calda, i kids si agitano come anguille meno un tipo bruno spinellato che s'appoggia al bordo del palco e sembra felice. Il concerto può incominciare. Eros Ramazzotti Gabriele Ferraris lante etichetta, che deve la propria capacità di investire soprattutto ai milioni di suoi dischi venduti. Ovviamente, la DDD da sola non sarebbe in grado di controbilanciare l'offerta della Sony, anche se con l'aiuto della BMG potremmo assistere, fra qualche mese, ad un'asta al rialzo. Silenziosa come tutti i business che si rispettino. Il dilemma è ora: resisterà Ramazzotti alle lusinghe della Sony, in nome della riconoscenza e dell'affetto che lo legano a Galanti e alla DDD, in nome anche della tranquillità artistica e umana di cui ha sempre goduto? O deciderà anche lui di entrare nel mondo dello starsystem che sempre ha considerato con fastidio, insili stendo a vivere •. una vita semplice I e normale, in un piccolo centro del- la Brianza dove il mattino, quando non è in tournée, lo si può incontrare mentre va a comperare il giornale in bicicletta? Forse a Bogotà riusciremo a farci confessare i suoi pensieri. Intanto, nel corso di questa trionfale marcia sudamericana, il 21 prossimo sarà annunciato in una videoconferenza stampa un ulteriore tour del musicista romano in Europa, insieme con Jovanotti e Pino Daniele. Una terna curiosa e vincente, che promette di riempire gli stadi e che vede per la prima volta Eros uscire dal suo abituale modo solitario di lavorare. Un segnale che la Sony ha già vinto? [m. ven.]