Anche i sindacati «ribelli» partecipano ai cortei del 25 Aprile e del Primo Maggio I Cobas: in piazza contro il pds di R. I.

Anche i sindacati «ribelli» partecipano ai cortei del 25 Aprile e del Primo Maggio Anche i sindacati «ribelli» partecipano ai cortei del 25 Aprile e del Primo Maggio I Cobas: in piazza contro il pds «La sinistra vince solo se abbandona ilfilo-capitalismo della Quercia» Pacini: il professore ama i paradossi Miglio, scontri fratricidi con le 12 macroregioni «Pur di difendere la loro autonomia i valdostani sono disposti a sparare» ROMA. Il 25 aprile e il Primo Maggio in piazza ci saranno anche gli autonomi. «Milioni di italiani si legge in un documento sottoscritto da organizzazioni dell'estrema sinistra e dai Cobas - si devono opporre, con ogni mezzo, ai golpe istituzionali che fascisti, leghisti e regressisti di ogni risma stanno preparando; e noi saremo carne, nervi c muscoli di questa sollevazione popolare». Nel mirino di autonomi e Cobas non c'è però soltanto la destra, ma anche la sinistra italiana che «deve convincersi che può riprendere a vincere solo scrollandosi di dosso l'egemonia che il filo-capitalismo del pci-pds ha esercitato e vorrebbe continuare a esercitare su di essa». Obiettivi della «sinistra anticapitalista» sono la «drastica riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario e ritmi lavorativi; reddito garantito; difesa-riqualificazione del pubblico; riconquista-rigenerazione del territorio; lotta contro l'oligarchismo, la videocrazia, il potere duecsco, il razzismo c i maggioritari di ogni tipo». Continua, intanto, la polemica intorno al significato da attribuire alla ricorrenza della Liberazione. «Un ciTore che il sindacato non può commettere - sostiene Pietro Larizza, segretario generale della Uil - è quello di considerare il 25 aprile '94 diverso da quello passato o da quello futuro. La Costituzione ha un cuore politico e valori di libertà indissolubilmente connessi alla data del 25 aprile. E questa data ha un solo significato storico e politico: il rifiuto del fascismo in tutte le sue espressioni». Secondo il segretario Uil, «fare di questo giorno un anniversario speciale collegandolo impropriamente all'attualità politica, sarebbe un grave errore che la gente non capirebbe e non approverebbe, proprio perché la democrazia e la libertà conquistate non sono valori subordinati allo contingenze politiche». Un appello alla pacificazione nazionale viene, infine, da Aldo Aniasi, presidente nazionale della Federazione italiana delle associazioni partigiane, che «invita tutti gli italiani a scendere in piazza in occasione del quarantanovesimo anniversario della Liberazione». «Un 25 aprile che, anziché accentuare le divisioni - aggiunge -, potrebbe al contrario essere occasione provvidenziale di reciproca legittimazione e di costruttivo apporto alla edificazione della democrazia dell'alternanza proprio mentre essa sembra essere nata». lAgil ROMA. Botta e risposta tra Miglio e la Fondazione Agnelli. Oggetto del contendere: il federalismo e le sue molteplici interpretazioni. Nelle settimane scorse la Fondazione aveva presentato uno studio in cui si ipotizzava la costituzione di dodici «macroregioni». Ieri, per contestare questa ipotesi, l'ideologo della Lega ha addirittura agitato lo spettro della guerra civile. «Un autorevolissimo esponente della Valle D'Aosta - ha affermato Miglio mi ha detto che se vogliono assorbire la Valle D'Aosta nel Piemonte, loro ricominceranno a sparare come nel 1945. A questo vuole arrivare la Fondazione Agnelli? Il Trentino Alto Adige e la Valle D'Aosta - ha aggiunto l'ideologo - stanno preparando un documento di appoggio al progetto della Lega Nord che prevede le tre macroregioni e la conservazione delle cinque regioni a statuto speciale». Alla sortita di Gianfranco Miglio ha replicato Marcello Pacini, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli. «Ritengo - ha detto - che sia uno scherzo, magari di cattivo gusto. Ho fiducia nei valdostani e li conosco come persone democratiche e molto per bene: non li vedo pronti a sparare». Marcello Pacini ha spiegato che «anche Forza Italia è d'accordo con le nostre proposte» e che «sul modo con cui noi avanziamo su questi problemi c'è un'attenzione confidente da parte di due forze del Polo della Libertà: Alleanza Nazionale, con Fini e Fisichella, e Forza Italia, con Urbani». Inoltre, ha aggiunto Pacini, «so che anche una parte della Lega è d'accordo con le nostre posizioni. Uno Gli autonomi annunciano il loro ritorno in piazza: noi saremo carne, nervi e muscoli di questa sollevazione popolare Gianfranco Miglio spirito di confronto, infine, c'è anche con le forze di opposizione. Perciò direi che Miglio mi pare una voce isolata. Penso che abbia un'età in cui si può permettere di tutto. E' una persona molto paradossale, molto intelligente, che trova sempre un linguaggio per immagini. Ma le sue immagini vanno interpretate. Ritengo che in questo caso abbia raccontato una barzelletta». Pacini ha infine detto che, per quanto riguarda la questione dell'Alto Adige, «mi pare che abbiano letto male ia proposta della Fondazione. Abbiamo detto e ridetto che non possiamo alterare unilateralmente lo stato giuridico di quella Regione. Le regioni a statuto speciale noi le vogliamo abolire tutte salvo una, l'Alto Adige, appunto». Marcello Pacini, che è intervenuto nel corso di un convegno organizzato dalla Regione Toscana sul tema «Le Regioni del centro Italia di fronte alle nuove prospettive istituzionali», ha aggiunto che «basta un anno per realizzare la riforma regional-federalista se le forze politiche sono decise e se riusciranno a trovare l'accordo», [r. i.]

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma, Toscana, Trentino, Valle D'aosta