Schindler's List per i vinti

Schindler's List per i vinti Schindler's List per i vinti La destra «risparmia» Curzi e Santoro porta; potrebbe tornare adesso che comandano gli altri? «Le offerte non hanno colore politico», se la ride il furbacchione. «Uno valuta, soppesa le garanzie di autonomia e libertà». E poi? «E poi va. Da chiunque e con chiunque». Ma cosa avrete mai, lei e Santoro, per piacere tanto ai tele-commissari della Destra? «Fondamentalmente, il disprezzo per i voltagabbana». La sua testa, allora, è al sicuro. «Ahò, andiamoci piano con 'ste teste. Anche perché finora l'unica tagliata davvero è stata la mia». Gasparri, uno dei delegati al taglio, concorda con l'analisi curziana: «Preferiamo i coerenti ai camaleonti. E i più lineari, anche se di idee opposte alle nostre, di solito sono anche i più bravi e i meno faziosi. Penso ai soliti Curzi e Santoro, che ai tempi della democrazia escludente non ignorarono l'esistenza del movimento sociale. E poi a Bianca Berlinguer, una giornalista educata, non ar¬ rogante e prepotente come Lilli, l'insopportabile Gruber». La lista di Gasparri si chiude con Paolo Liguori, «il migliore dei tre direttori Fininvest», che però non è più di sinistra da un pezzo e comunque non ha bisogno di sponde perché è già stato miracolato da Berlusconi. Neo-aspiranti Schindler spuntano sull'intero fronte della Destra, con l'eccezione dei berlusconiani, il cui silenzio consola e al tempo stesso preoccupa: i finiani restano i più attivi nel compilare pagelle di salvezza, ma anche nella Lega cresce la smania di risparmiare dall'epurazione i compagni più meritevoli. Achille Ottaviani, il tele-esperto del Carroccio, conferma la lista di Alleanza Nazionale, aggiungendovi Enrico Deaglio e un mammasantissima della categoria come Giorgio Bocca. Nessuna pietà, invece, per Giovanni Minoli, che Ottaviani pronuncia per spregio con l'accento sulla prima «i»: «Fazioso, faziosis- Giulietti ammonisce «Attenti, vogliono soltanto dividerci» Sandro Curzi, direttore del Tg di Telemontecarlo Simo». Adesso il problema è capire se i miracolati accetteranno di lasciarsi miracolare. Curzi gigioneggia, Santoro fa melina, ma al dunque, che succederà? La barba del padre di tutti i tele-sindacalisti, Beppe Giulietti, si erge minacciosa a ricompattare il gregge delle anime progressiste: «Tentano di dividerci per colpire meglio, ò un classico delle democrazie autoritarie». Parla di «odio profondo» di «avversione fisica», addi¬