Cardiochirurgia scelto il Mauriziano

Approvato dalla Regione il piano sanitario che stanzia 200 miliardi per le Usi Approvato dalla Regione il piano sanitario che stanzia 200 miliardi per le Usi Cardiochirurgia, scelto il IWauriziano L'ospedale sarà sede del secondo polo torinese 0^■■■k vei ^ ^ ivenimm alla lista l'ospedale di Chivasso: «Per alleggerire il Giovanni Bosco di parte del lavoro che arriva dalla quella prima cintura», ha spiegato il capogruppo, Germano Calligaro. Ma il suo emendamento è stato respinto. E' passato, invece, quello che suggeriva di alzare da 8 a 10 miliardi la quota destinata alla psichiatria. Quattro miliardi consentiranno di completare l'unità spinale per medullolesi al Crf, di attivare terapie sub-intensive alle Molinette e al Cto e di ampliare il centro di riabilittazione specializzata del Maria Ausiliatrice. Altrettanti saranno utilizzati per creare nuovi ambulatori di dialisi. Con 26 miliardi si potenzieranno i servizi diagnostici, si acquisteranno grandi attrezzature e si completeranno interventi edilizi rimasti in sospeso. Cinque miliardi e 400 milioni, infine, saranno a disposizione dell'ospedale Giovanni Vecchio per il potenziamento delle attività di diagnosi e cura, in particolare nel campo della gastroenterologia, [g. a. p.] La Regione dovrà ora stabilire dove aprire la terza cardiochirurgia piemontese Sono stati ordinati sopralluoghi Sono in corsa le città di Alessandria e di Cuneo Nasce il secondo polo di cardiochirurgia a Torino. Nasce alle sette e mezzo della sera nell'aula di palazzo Lascaris, dopo un pomeriggio di discussioni attorno al piano sanitario dell'assessore Bianca Vetrino. Nasce con uno stanziamento iniziale di 10 miliardi, da spendere in attrezzature e opere edilizie per il Mauriziano, l'ospedale che ospiterà l'alta specialità. La Regione ha definitivamente scartato il Giovanni Bosco, «non ancora dotato di emodinamica». Adesso tocca agli amministratori fare la prossima mossa. Dovrà essere presentato un progetto. La giunta s'è impegnata ad approvarlo entro 60 giorni dalla data di consegna. Poi si potrà dare il via ai lavori. Il piano della Regione - oltre 200 miliardi alle Usi piemontesi, suddivisi in nove voci di spesa è stato approvato con 19 voti favorevoli, 8 contrari e 3 astenuti. Oltre alla cardiochirurgia (che in futuro sarà attivata anche a Cuneo o ad Alessandria), prevede stanziamenti in altri settori come la riabilitazione, la tutela soccorso e i blocchi operatori quando si avranno i risultati dell'indagine ordinata per conoscere in quali condizioni si trovano le sale operatorie, le rianimazioni, le imita di terapie intensive e sub-intensive cardiologiche. Sessanta miliardi se ne andranno al San Luigi di Orbassano e al Santa Croce di Moncalieri per risolvere le rispettive «emergenze strutturali». Il pds aveva proposto di aggiungere degli anziani, l'oncologia, le strutture per l'urgenza e per la nefrologia. «Un primo passo concreto per conferire il nuovo necessario vigore alla programmazione nel campo della sanità», ha commentato a fine seduta l'assessore Vetrino. Trentadue miliardi saranno spesi per interventi sul disastrato patrimonio immobiliare Usi: ristrutturazioni, messa a norma di sicurezza. Trenta serviranno per adeguare i principali pronto

Persone citate: Bianca Vetrino, Germano Calligaro, Giovanni Bosco, Lascaris, Vetrino

Luoghi citati: Alessandria, Cuneo, Moncalieri, Orbassano, Torino