Parma la gara più lunga di Bruno Bernardi
I gialloblù devono eliminare il Benfica per salvare la stagione I gialloblù devono eliminare il Benfica per salvare la stagione Pqrmq# la gara più lunga PARMA DAL NOSTRO INVIATO Per il Parma è l'ultima spiaggia. Il Benfica dirà stasera se il bilancio della banda Scala si chiuderà in rosso, nonostante la prestigiosa Supercoppa europea conquistata ai danni del Milan, o se la finale di Coppa delle Coppe, a Copenaghen, salverà la stagione. La prospettiva che un'eliminazione diventi una sorta di giudizio universale fa scattare Scala: «C'è da spararsi al solo pensiero che questa è un'annata negativa». E' tranquillo anche se mancano Asprilla e Minotti, squalificati, oltre a Melli, infortunato: «Con Zola e Pin sfebbrati, Grun, Apolloni e Bucci recuperati, siamo pronti. E ci crediamo. Pin farà il libero. Non andremo allo sbaraglio. Ci basta 1' 1 -0. E il gol, la parte più difficile, lo cercheranno Zola e Brolin. Abbiamo provato anche i rigori. Non si può escludere nulla. Una cosa è certa: vedrete il vero Parma, non quello di Lisbona». Comunque vada a finire, Scala batte le mani ai gialloblù: «Abbiamo fatto divertire l'Europa e il mondo con un calcio spettacolare, rendendo famoso il marchio Parmalat in Papuasia come in Groenlandia, nella Terra dei Fuoco come in Giappone, in Australia e in tutta l'America, Brasile compreso, dove ci hanno invitati in tournée». Nega d'aver mai pronunciato la parola scudetto dopo gli onerosi investimenti della società con Zola, Crippa e poi Sensini: «L'attuale quinto posto non può essere considerato un fallimento. Nemmeno disponendo di Platini, Eusebio e Robi Baggio avrei pronosticato il Parma campione. Siamo partiti per mantenere gli oltre 20 mila abbonati, che valgono 300 mila a Milano, e che sono il nostro patrimonio. La contestazione di una quarantina di ragazzi, che hanno il diritto di lamentarsi, non fa testo. Anzi, sono sicuro che con il Benfica tiferanno per noi, come sempre». Già venduti 23 mila biglietti. Se ci sarà l'esaurito, verrà battuto il record d'incasso, di poco inferiore al miliardo e mezzo, stabilito nella finale di Coppa Italia '92 con la Juve. In tribuna Sacchi, uno stimolo in più per Zola. Scala riconosce che il Parma ha commesso degli errori: «Dobbiamo crescere, maturare. Ci è mancata la continuità per pun- RAI1 ORE 17,45 Parma Benfica BUCCI 1 NEN0 BENARRIVO 2 ABEL XAVIER DICHIARA 3 M0ZER G. PIN 4 WILLIAM APOLLONI 5 SCHWARZ GRUN 6 KULKOV SENSINI 7 VITOR PANEIRA Z0RATT0 8 JOAO PINTO CRIPPA 9 RUIAGUAS ZOLA 10 RUI COSTA BROUN 11 ISAIAS Arbitro: VAN DER ENDE (Olanda) BALLOTTA 12 SILVINO S0RCE 13 CESAR BRITO BALLERI 14 HERNANI MAI.TAGLIATI 15 PEDRO C0LAC0NE 16 NUNO ALFONSO All. SCALA All. TONI tare più in alto. Sono giovane anch'io, come tecnico. E lo è la società non abituata ad imprese ad alto livello. Comunque firmerei se, nella prossima stagione, ripetessimo gli stessi risultati». Resterà? Nonostante le voci che danno per scontato il divorzio, è possibile che Scala non cambi panchina (a meno che gli venga offerta quella della Nazionale, se Sacchi fallisse il Mondiale, o della Fiorentina): in caso contrario non sarà Trapattoni, altro candidato a vestirsi d'azzurro e pure lui corteggiato da Cecchi Gori, l'erede di Scala. Da queste parti è molto stimato Mondonico che potrebbe liberarsi dall'impegno con l'Atalanta, retrocessa in B, per guidare una squadra da vertice. Tutto è prematuro, come lo scambio con il Milan tra Melli e Simone e l'ingaggio di Venturin, che piace a Fiorentina e Lazio. Per il Benfica e per il fantasista-goleador Rui Costa, l'occasionissima di rinverdire un passato europeo glorioso ma lontano. Toni vuole cancellare l'eliminazione sofferta un anno fa con la Juve in Coppa Uefa: «Il Parma, plasmato da Sacchi e valorizzato da Scala, è una realtà diversa da quella bianconera che ora, con Paulo Sousa, ha colmato una grossa lacuna ma avrebbe anche bisogno di Thern per completare un centrocampo fortissimo». A difesa del 2-1, Toni rinuncerà al russo Yuran. Mozer, Schwarz e Kulkov i tre stranieri in una formazione studiata per colpire in contropiede: «Dovremo tenere il Parma lontano dalla nostra area. E ci vorranno nervi saldi e testa fredda». Bruno Bernardi
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