Inter la Coppa ti fa bella di Marco Ansaldo

Rigore di Bergkamp, poi gol di Berti e Jonk: nerazzurri a vele spiegate nella finale Uefa col Salisburgo Rigore di Bergkamp, poi gol di Berti e Jonk: nerazzurri a vele spiegate nella finale Uefa col Salisburgo Inter, la Coppa ti fa bella 77 sogno del Cagliari finisce a S. Siro O INTER A CAGL1ARB ZENGA 6,5 ^JgpP FIORI 6 BERGOMI 7 VILLA 5 SHALIMOV 6,5 PUSCEDDU 6 JONK 7 HERRERA 4,5 M. PAGAN IN 7 NAPOLI 5 BATTISTINI 6 FIRICANO 5,5 BIANCHI 6,5 MORIERO 5 MANICONE 6,5 SANNA 5 FONTOLAN 7.5 VALDES 5 (89' DELL'ANNO) sv MATTEOLI 5,5 BERGKAMP 7 OLIVEIRA 5 BERTI 8 (84,CRINITI) sv AII.:MARINI 7 All.: GIORGI 5,5 Arbitro: DON (Inghilterra) 5 Reti: 36' Bergkamp (rigore), 54' Berti, 64' Jonk. Ammoniti: 4' Fontolan, 15' Bergomi, 22' Herrera, 27' Shalimov, 49' Battistini, 68' Oliveira. Spettatori: paganti 58.848, incasso di 2.034.612.500 lire. MILANO Sacchi, dopo aver rigenerato Marini. I due interisti corrono. Corrono persino quando sembrano fermi. Su e giù per il campo, poi a destra e a sinistra: roba da far venire l'emicrania a Sanna e a Villa. Il gioco dell'Inter è semplice. La palla arriva lunga dalle retrovie e i falchi nerazzurri si avventano sulle ribattute corte della difesa sarda, presa in controtempo. Nascono tiracci, come quello di Berti al 9' e qualche altro di Jonk, perchè la coordinazione è incerta, ma la pressione c'è. E' uno strano Cagliari, insolito. Subisce l'anticipo degli avversari, che giocano il triplo dei palloni. A centrocampo soltanto Matteoli prova a tenere palla e a distribuirla con oculatezza, ma anch'egli finisce per regalarla spesso. Davanti poi il duo Moroni (Oliveira e Valdesi ha lo sprint ad acqua. La sorpresa è Massimo Paganin, usato all'ultimo istante al posto di Ferri: contro il panamense non dovrebbe fare storia, invece lo sa arginare. Bergomi è spietato su Oliveira e quando sale in attacco procura i due brividi più freddi: al 6' indirizza di poco alto il cross dal fondo di Jonk, con Fiori che sbaglia l'uscita, mentre al 23' si fionda in tuffo, per deviare di testa una straordinaria invenzione di Berti. Anche qui palla fuori di un niente. Produce l'Inter, non tan- DAL NOSTRO INVIATO Finale all'Inter, come l'anno scorso alla Juve. Arrivare in fondo alla Coppa Uefa sta diventando la consolazione di chi in campionato ha preso troppi schiaffi. Forse perchè, a furia di prenderne, arriva il momento in cui dire basta. Per la Beneamata il momento arriva contro il Cagliari, stroncato per 3-0, diremmo spazzato via con la furia di una mareggiata che sbriciola le povere case e lava tutto, persino gli insulti a Pellegrini, applaudito da quanti lo hanno contestato fino a ieri. Ora l'ultimo passo sarà tra Milano e Vienna, dove il Salisburgo, l'altra finalista, si trasferirà per la sua partita interna. I sardi si presentano con il sostegno di diecimila tifosi. Sognano l'impresa. Il 3-2 strappato a Cagliari è un piccolo tesoro. Ma potrebbe bastare. Si vede subito però un'altra Inter rispetto all'andata, più grintosa soprattutto a centrocampo. Bergkamp è la prima, anzi l'unica punta, sottoposta all'attentissimo controllo di Napoli. Ma sono Berti e Fontolan, i suoi assistenti in attacco, a fare della Beneamata la squadra aggressiva e pericolosa che pensavamo si fosse persa in qualche brughiera brianzola. Berti poi è un settepolmoni, che potrebbe salvare persino Arrigo concede il rigore. Lo realizza Bergkamp, che per la prima volta nella serata ne azzecca ima. Il gelido Principe si imbroglia con la palla, si smarca poco, ha il controllo di palla di una gatta morta. L'unico scampolo di classe (bellissimo, però) è nel controllo volante con relativo appoggio a Berti, che permette al mediano di tirare quasi a colpo sicuro al 45': Fiori, incerto nelle uscite alte, riesce a deviare. Passano nove minuti della ripresa e arriva il sigillo alla finale. Questa volta senza che nessu- to a destra dove Bianchi fa la sua parte con l'autonomia che ha, quanto a sinistra: Marini ha messo Shalimov a fare il terzino su Moriero, che si lancia in inperbolici dribbling che si schiantano sulla tre quarti. In compenso il russo si propone nella spinta. Di tanto prodigarsi comunque l'Inter coglie i frutti soltanto al 36' e nella maniera più discutibile: l'arbitro Don, cognome corto quanto la vista, intuisce un tocco di mano di Sanna sul cross di Berti. Saremmo per l'involontarietà, invece l'inglese CHAMPIONS LEAGUE Scala: «Ce la faremo, in ogni caso sarebbe ingiusto parlare di fallimento» In assenza di Asprilla, occhi puntati su Zola «osservato speciale» di Sacchi Interisti in festa dopo il s no abbia da discutere, semmai da applaudire a un'azione che pare lanciata con la fionda: Fontolan recupera la palla sulla tre quarti, in corsa la manda verticalmente a Bergkamp che, marcato e in velocità, compie la magia di scodellarla in mezzo all'area per il Berti solitario: gol facile, splendido. Cose da Inter vera, che scaldano persino il cuore del Principe olandese. Lo si vede finalmente schizzar via, quasi si accorgesse per la prima volta di avere attorno qualcuno per cui impegnarsi. Al 54' fugge a destra COPPA DELLE COPPE secondo gol segnato da Berti su assist di Bergkamp e porge la palla a Jonk: «Vai e segna», subito fatto. Dilaga l'Inter, costruisce altre palle gol sbagliate di un niente con Bergkamp e con Jonk. Non si hanno notizie dei sardi (se non per un palo di Pusceddu all'87'), sono sfasati e depressi, annientati nell'occasione più grande. I tifosi sventolano comunque le bandiere. Hanno vissuto una meravigliosa avventura. Ma neppure loro, forse, hanno creduto di essere lì, a giocarsi l'Europa. Marco Ansaldo