I buoni & i cattivi

I buoni & i cattivi I buoni & i cattivi Intanto i Beatles entrano in chiesa BRESCIA. Passano, gli anni. Tutto va, tutto si dimentica. Sembra ieri: nelle cittadine sonnacchiose del Midwest americano predicatori illuminati organizzavano pubblici roghi di dischi dei Beatles. Lennon il Senzadio aveva proclamato che loro, i Fab Four, erano più popolari di Gesù Cristo, e s'imponevano contromisure d'urgenza. Ma questo accadeva un quarto di secolo fa: adesso la musica di Lennon il Senzadio entra - auspice l'Associazione dei Beatlesiani d'italia - all'Università Cattolica della cattolicissima Brescia. Ieri, gran concerto nell'aula magna. 1 Two of Us e i Baby-Ionia (Babilonia? La biblica sentina di ogni vizio?) hanno eseguito, per studenti e prelati, i classici dei Beatles. Con la benedizione di Mauro Salvatore, il direttore della sezione bresciana della Cattolica. Pronto ad affermare che il rock non ò più la musica del diavolo. A dire il vero, la vera e unica «musica del diavolo» sarebbe il blues. Ma tant'è: «musica del diavolo» divenne pure il rock per i benpensanti americani degli Anni 50, che lo consideravano un «complotto dei comunisti». I sovietici, ovviamente, lo definivano «complotto dei capitalisti». L'etichetta diabolica il rock se l'è tenuta, fino ad oggi. Marciandoci pure: ogni tanto qualcuno rispolvera la storia dei messaggi infernali nascosti nelle canzoni di band - dai Led Zeppelin ai moderni metallari - che si ammantano di un bric-à-brac demoniaco per attirare, giustappunto, la curiosità dei creduli mass-media. Ma il pragmatico Salvatore dichiara che il rock «ha ormai diritto di piena cittadinanza nelle Chiesa. I Beatles hanno fatto scuola. Certo, se ci avessero proposto un gruppo heavy metal o qualcosa sul tipo dei Nirvana, avremmo detto no». Invece, porte aperte a Lennon e compagni. E a canzoni quali «Lady Madonna» (in odore di blasfemia), «Ballad of I Beatles. II loro leader John Lennon il «Senzadio» aveva proclamato che loro, erano più popolari di Gesù Cristo, e s'imponevano contromisure d'urgenza John & Yoko» (con l'imprecazione «Cristo, lo sai che non sarà facile, ti crocifiggeranno»), o «Lucy in the Sky with Diamonds» dall'acrostico L. S. D. assai sospetto, essendo i Beatles appassionati consumatori di acidi. Eppure il mito, che viene dopo la storia e la cancella, ha imposto la bufala dei Beatles «bravi ragazzi» in contrappunto ai pervertiti Stones: i quali, con «Symphaty for the Devil», le cattive nomèe se le cercavano con il lanternino. In previsione di altri concerti alla Cattolica, si potrebbe tuttavia ricorrere all'autentico «rock religioso», il «white metal». Dai californiani Neon Cross agli svedesi Jerusalem, dai White Heart ai White Cross e ai Novella, non mancano, specie Oltreoceano, le band che cantano testi edificanti, inni all'amor d'Iddio. La musica, invece, non è diversa da quella, durissima, di gruppi anticristiani come i finlandesi Impaled Nazarene (un nome, un programma). Quanto alle rockstar planetarie, il giochino dei «buoni o cattivi» è divertente, ma inaffidabile. Più che la sostanza, conta l'«immagine» studiata a tavolino dai discografici. I Nirvana? Beh, con la fine maledetta di Cobain... E i Guns 'n' Roses? Axl è cattivissimo e nella band i più morigerati si sbronzano come carrettieri. Basta per definirli «allievi di Belzebù»? Salviamo il salutista David Lee Roth, che beve soltanto succhi di frutta, o Bruce Springsteen e Sting sensibili alle cause umanitarie, e mandiamo all'inferno Ozzy Osbourne perché mangia i pipistrelli e si proclama satanista (ma va là, patacca!). E in Italia? Rei confessi i Litfiba (hanno intitolato «Diablo» un loro album) e Zucchero che canta «Diavolo in me»? Santificato Zero che intona «Ave Maria» e fa il mistico? E Vasco Rossi? Un vescovo gli ha persino vietato di tenere un concerto di fronte ad una chiesa. Troppo facile: Vasco, a conoscerlo, è meno malvagio di tanti santerellini. «A venta nen avej pao d'ia musica dèi diavi», non si deve aver paura della musica del diavolo, sta scritto sulla copertina di «Santi Numi», l'album della metal band Trombe di Falloppio. Massi, sono solo canzonette. I veri malvagi non suonano il rock: sono troppo impegnati a far danni in giro. Gab riele Ferraris

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