Dal «Marc'Aurelio» al «Travaso»: tornano alla luce le vignette politiche dimenticate degli Anni Quaranta

Dal «Marc'Aurelio» al «Travaso»: tornano alla luce le vignette politiche dimenticate degli Anni Quaranta Dal «Marc'Aurelio» al «Travaso»: tornano alla luce le vignette politiche dimenticate degli Anni Quaranta •m ri AI con la perfida Albione. 11 «"Oggi ho preso un sacco di W botte!". "Anche io sono inV glese"». Un'altra volta. 1 [«"Beh sì, io dico spesso molte bugie!". "Anche io sono un annunciatore di Radio Londra"». Più duro. «"Il medico mi ha dato 15 giorni di vita...". "Anche io abito a Londra!"». Ancora, ancora: sotto con Churchillone, sotto con l'Orco Rosso. «"Io dico spesso delle parolacce!". "Anche io parlo spesso di Stalin e Churchill!"». Il tratto è veloce, i disegni stralunati: omini con gli arti sghembi, qualcuno è incerottato fin sul naso, qualcuno ha una bombetta che gli esplode in testa, qualcuno è appeso con un gancio nel vuoto; intorno navi che si inabissano, paperi col cilindro, aerei che vomitano bombe, uccelletti che vomitano pure loro qualche cosa. Sotto le vignette, la dicitura; sotto la dicitura, fra parentesi, in corsivo, l'autore: «(dis. di Federico)». Anno 1940, siamo sul Marc'Aurelio, il popolare bisettimanale satirico: 40 centesimi, 350 mila copie, diffuse soprattutto fra gli studenti. Sotto il fascismo anche la satira, per sopravvivere, aveva dovuto mettersi «al servizio della nazione». Le cose andavano in questo modo: dal Minculpop arrivavano le veline additanti i bersagli polemici; il direttore De Bellis proponeva il tema ai suoi redattori; i redattori eseguivano. Tema: l'Inghilterra. Svolgimento: «La regina del fondo dei mari» (Maccari); «Un errore non ancora corretto» (Steno); «C'era una volta» (Federico). Oppure su Churchill: «A dir le sue virtù basta un Cambronne» (Marcello Marchesi); «Il primo e ultimo primo ministro d'Inghilterra» (Federico). Bello spirito, Federico. Ecco che cosa si inventa quando il tema è Anthony Eden, il capo del Foreign Office: Eden «lo iettatore», come lo dipingeva la propaganda littoria. «"Ieri a casa mia si è sfondato il pa¬ 'l'ulti e (lue Il medico mi ha dato 15 giorni di vita... Anclie io abito a Londra! POI, in mezzo al gran baccano di urli che ti assediano da fuori e da dentro, trovi per caso il vicolo non presidiato dal ciarpame d'ordinanza, e sgattaioli via per una porta oltre alla quale c'è una neutrale sala dove signori vestiti di nero zittiscono tutto e ti vanno a ripescare nelle tasche del passato due ore di musica che si chiamano: Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach. Ti senti come una pallina da flipper cha casca giù, finalmente, la terza pallina, l'ultima, game over, tutto si spegne intorno, almeno per due ore, game over. Quel che resta è quella strana liturgia, arrivata lì, a nasconderti. Traduzione: è venuto Sawallisch, alla Rai di Torino, a dirigere il Bach della Passione secondo Giovanni. Bella esperienza, e strana. Nelle Passioni bachiane ciò da cui non puoi scappare è il ritmo. Sono narrazione e preghiera. Ma innanzitutto sono una liturgia di tempi. Il tempo vimento e quello che è peggio è che sotto ci dormiva una famiglia che è andata interamente distrutta!". "Capisco! e dimmi: Eden a che ora era arrivato?"». Bello spirito. Ma chi è Federico? Federico è Federico Fellini: la storia dei suoi esordi come disegnatore satirico appartiene alla leggenda personale del Maestro scomparso, ma i risultati di quella lontana attività sono difficilmente accessibili, quasi irreperibili, dispersi su riviste che non ci sono più, in gran parte ignoti. Ancora per poco, però: Angelo Olivieri, disegnatore e storico della satira, ne ha ricuperato un buon campionario, che presenterà questa estate a Sanremo al 47° Salone internazionale dell'umorismo. Sarà una mostra sorprendente, fin dal titolo, che dovrebbe essere «Fellini satyricon politicon». Fellini satirico politico? Vediamo. I DU — Compa• — Coi'*pu— CompaTogliatti! idi*, (tt h'atericoi gno, gno, gno, esa I DUE COMPAGNI UE COMPAGNI — (*oin]>ttptiw, piova. l' ]pt p— Cortijitigiw, .tMfl'ii Vniin » rifui «V» scrittoi — Gttrnjiaflno, hai ragioni'.. Chiurlo l'ontItrnllo ti viva Togli/lllit (KKIJK1UUO) ma quella è mia mogli*!!! sii//*Unità non e'*' srritta! hai mffiomt: imito, scinti a uhm FeOBTLICO) Alcune vignette realizzate da Fellini tra il '40 e il '46. Nella foto il futuro regista con Enrico De Seta nel '44 sulla porta del «Funny Face Shop» a Roma. In basso un annuncio sul «Travaso» del '46 lontUUO)

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Roma, Sanremo, Torino