Veronesi: perché lascio l'Istituto Tumori di Valeria Sacchi
Il più famoso oncologo italiano dirigerà un centro europeo per la cura del cancro Il più famoso oncologo italiano dirigerà un centro europeo per la cura del cancro Veronesi: perché lascio l'Istituto Tumori «Convinto dalle nuove norme La struttura nasce dall'iniziat MILANO. Umberto Veronesi ha sciolto ieri la riserva. Lascia dopo 22 anni l'Istituto dei Tumori di Milano, che ha portato a fama mondiale, per assumere la direzione scientifica del nuovo Istituto Europeo di Oncologia, alla cui costituzione ha contribuito come direttore del Comitato scientifico. «Il consiglio di amministrazione dell'Istituto ha già approvato la designazione di Veronesi, mancava solo il suo sì finale - ha spiegato il presidente dell'Istituto Franco Cingano, che è anche presidente di Mediobanca, uno dei sedici soci promotori che hanno dato il via all'iniziativa -. E siamo contenti che sia lui a guidare la nuova struttura, sia per i suoi meriti scientifici che per la sua personalità». La riserva, Veronesi l'ha sciolta dopo aver letto il nuovo decreto disposto dal ministero della Sanità, che stabilisce che tutti i direttori degli istituti pubblici debbano andarsene a casa. Una decisione, secondo Veronesi, che trova giustificazione in parecchie nomine forse più politiche che professionali. Il nuovo centro sarà operativo dal prossimo maggio: 100 medici, 175 posti letto, 7 sale operatorie, 16 postazioni da day hospital, le più sofisticate apparecchiature, per un investimento di 110 miliardi. «Faremo ricerca sperimentale e clinica - ha spiegato Veronesi -. I pazienti da curare saranno anche oggetto di studio. Ed è importante il fatto che abbia caratte¬ e del ministero della Sanità» tiva di 16 sponsor re europeo, ossia aperto a medici non solo italiani». Altro aspetto caratterizzante, il «tempo pieno». «Come accade in Svizzera, anche i medici del centro lavoreranno solo all'interno, a tempo superpieno ha proseguito Veronesi -. Saremo severi in termini di eticità, non saranno consentite attività in cliniche private, cose eccentriche che accadono solo in Italia». Ma l'Istituto sarà anche centro di insegnamento interuniversitario (specializzazioni per studenti di atenei italiani ed esteri), sarà «non profit», nel senso che gli utili verranno reinvestiti nel centro, le rette Umberto Veronesi lascia l'Istituto Tumori di Milano dopo 22 anni potranno essere pagate attraverso convenzioni, che stanno per essere sottoscritte, o privatamente. E non basta. «Vorremmo essere anche un modello di buona amministrazione - ha sottolineato Cingano -. Offriremo prestazioni per patologia, non per giornate di degenza». «I costi attuali della sanità pubblica, conteggiati per giorni di degenza, sono una delle storture del sistema», ha concluso Veronesi. Valeria Sacchi
Persone citate: Umberto Veronesi, Veronesi
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