Il blitz svela un lager nell'ospedale

A Napoli A Napoli Il blitz svela un lager nell'ospedale NAPOLI. L'inferno è un manicomio dove uomini e donne si aggirano nudi in stanzoni senza mobili, dormono su materassi coperti di escrementi, rischiano la vita tra tubi rotti, fili elettrici scoperti, padiglioni pericolanti. Nei «gironi» dell'ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli sono ricoverate oltre 700 persone, per ognuna delle quali lo Stato paga 470 mila lire al giorno. Da ieri due reparti sono sotto sequestro. E dai giudici sono partiti anche 15 avvisi di garanzia, in cui sono ipotizzati i reati che vanno dall'abbandono di incapace ai maltrattamenti, alla violazione delle norme in materia di igiene e sicurezza. Tra i destinatari dei provvedimenti ci sono l'amministratore straordinario della Usi 42, Pasquale Origo, l'assessore regionale alla Sanità, Lorenzo Montecuollo, e i responsabili tecnici e medici dell'Unità sanitaria e dello stesso ospedale. Ma non è detto che l'inchiesta non riservi altre sorprese. I giudici hanno infatti deciso di veder chiaro dietro i muri del fatiscente ospedale, dopo le decine di denunce presentate da varie associazioni. E soprattutto vogliono capire che fine abbiano mai fatto i 43 miliardi con i quali la Regione Campania ha finanziato la Usi a partire dall'86 e che erano destinati proprio al Bianchi. Gli inquirenti hanno scoperto che lì non c'è mai stata una ristrutturazione e che quando i reparti cadevano a pezzi, ci si limitava a spostare i malati, [m. e]

Persone citate: Lorenzo Montecuollo, Origo

Luoghi citati: Campania, Napoli