Il telefonino salva il pentito Annacondia

// telefonino salva il pentito Annacondia // telefonino salva il pentito Annacondia ANCONA. La criminalità organizzata voleva uccidere il pentito pugliese Salvatore Annacondia. La notizia che per lui era pronto un attentato, si parla di un'autobomba, è stata appresa dallo stesso boss nel corso di un trasferimento dalle Marche a Bari. L'informazione gli sarebbe stata passata al cellulare dell'auto su cui viaggiava da un funzionario della Direzione investigativa antimafia di Roma, il quale avrebbe parlato al telefono di precisi segnali secondo i quali quel percorso era pesantemente a rischio. La scorta composta dagli agenti della questura di Ancona ha deciso di tornare indietro in segno di protesta, perché non sarebbe stata avvertita della segnalazione in quanto al cellulare ha parlato solo Annacondia. Anna¬ no stati proprio i familiari di Antonella, che non avevano più notizie da domenica, quando probabilmente la donna è stata uccisa. La cercavano già da due giorni, e domenica sera, dopo aver telefonato inutilmente, erano anche entrati nel suo piccolo appartamento, poco decine di metri quadrati arredati con gusto. La casa era vuota, tutto appariva in ordine, e nessuno ha fatto caso all'armadio chiuso della camera da letto. Lunedi fratello e sorella hanno presentato una denuncia di scomparsa, e ieri sono tornati in via Oliva. Stavolta hanno notato il mastice che chiudeva le fessure dell'armadio. L'hanno aperto e hanno fatto la tragica scoperta: Antonella era lì, rannicchiata e nascosta malamente tra coperte, lenzuola e cuscini, con un pigiama azzurro indosso e un buco in fronte. I primi rilevamenti dei tecnici dei carabinieri hanno stabilito che la donna è stata raggiunta da un solo colpo di pistola e che l'assassino ha utilizzato come silenziatore un cuscino premuto in faccia alla vittima. L'esecuzione potrebbe essere avvenuta sul letto, che era pronto per la notte ma non sfatto. condia, detto il Buscetta della Sacra Corona Unita nell'ambiente della malavita, è da tempo oggetto di grandi attenzioni da parte dello Stato. Neanche quarantenne, dopo la sua cattura ha cominciato a collaborare proficuamente con la giustizia. E' stato lui a svelare la data di nascita dell'organizzazione criminale pugliese, il 1984, in seguito ad un patto ferreo stipulato dalle diverse cosche del Tavoliere e del Salento. Confessò alla magistratura le modalità con cui le diverse famiglie aderivano man mano alla struttura malavitosa. Ha chiarito poi molti misteri sugli intrecci tra criminalità, affari e politica in Puglia, ha parlato di droga e prostituzione consentendo alle forze dell'ordine di assestare grossi colpi all'organizzazione. tj. p.] Qualcosa si tenterà di ricavare dalle impronte digitali, sull'armadio e nel resto dell'appartamento; in cucina c'erano gli avanzi di un pasto consumato da poco. Nel frattempo si cerca di risalire a un possibile movente dell'omcidio, che possa portare sulle tracce dell'assassino. La vita di Antonella Di Veroli, ricostruita in poche ore con le testimonianze dei familiari e dei vicini, non lascia trapelare nulla di losco o di poco chiaro. Tutti parlano di una donna che viveva del suo lavoro di commercialista, che non aveva amicizie

Persone citate: Annacondia, Antonella Di Veroli, Buscetta, Salvatore Annacondia

Luoghi citati: Ancona, Bari, Marche, Puglia, Roma