E' incominciata la rappresaglia serba

Caschi blu e operatori umanitari in ostaggio, ordine di abbattere tutti gli aerei degli alleati Caschi blu e operatori umanitari in ostaggio, ordine di abbattere tutti gli aerei degli alleati ¥ incominciata la rappresaglia serba A Gorazde ora sparano i musulmani Clinton: pronti a colpire in altre città serbo segna il tramonto delle Nazioni Unite che seguono il diktat degli americani», ha dichiarato Karadzic, «ma i nostrii soldati hanno il morale alto e combatteranno fino in fondo per raggiungere i nostri scopi». A sua volta, il generale Mladic ha detto di aspettarsi nuovi attacchi della Nato e ha dato ordine di abbattere tutti gli aerei che sorvoleranno le postazioni serbe. Secondo i serbi, nel secondo bombardamento della Nato, i caccia alleati non hanno colpito due carri armati, bensì due ambulanze del locale ospedale serbo, uccidendo due infermieri. Ma soprattutto i serbi affermano che una delle bombe «americane» ha colpito in pieno il centro di Gorazde, massacrando decine di persone. Per altro, secondo quanto rivelato da un portavoce del Pentagono, soltanto una delle quattro bombe sganciate lunedì in Bosnia dagli «F-18» è esplosa: due delle quattro bombe «mk-82» hanno raggiunto il terreno, ma non sono esplose, una terza è rimasta incastrata nel meccanismo di sganciamento, la quarta è esplosa distruggendo un carro armato. Intanto gli Stati Uniti si sono Em MILANO " polemica aperta nel Milan tra Savicevic e Boban sull'intervento Nato nella ex Jugoslavia. Uniti dalla maglia rossonera, i due giocatori sono in netto contrasto quanto a idee politiche. Dice Savicevic: «Sto coi serbi perché sono montenegrino ed è giusto che sia dalla loro parte. E li difendo perché so cosa sta succedendo a casa mia». Nativo di Titograd, il fuoriclasse del Milan ha appena letto i giornali e ha un moto di stizza nel vedere che tutti sono contro i serbi, i «fratelli del Montenegro», fatti bersaglio nelle ultime ore di bombardamenti aerei da parte delle forze Nato. «Tutti adesso si indignano contro i serbi - aggiunge il calciatore rossonero con veemenza - perché attaccano Gorazde, ma quando i croati facevano la stessa cosa con Mostar perché nessuno ha aperto bocca?». Saviceciv ha parole molto dure anche nei confronti degli Stati Uniti: «Fanno i poliziotti del mondo, ma in realtà non conoscono le situazioni e i reali, veri problemi dei Paesi in cui intervengono. Era un po' cercheranno di bloccare anche la guerra civile in Ruanda, ma senza sapere bene da che parte schierarsi». detti pronti a intervenire in tutte le zone protette dall'Onu in Bosnia. «Affronteremo le situazioni una alla volta», ha dichiarato il segretario di Stato, Christopher, «rispondendo alle richieste dell'Onu». Da Bonn, il segretario generale delle Nazioni Unite, Boutros Ghali, ha definito gli attacchi della Nato «giusti e indispensabili». Ma in Bosnia la tensione cresce. Per rappresaglia i serbo-bosniaci, che per ora rifiutano di proseguire i negoziati di pace, hanno preso in ostaggio una quarantina di persona tra osservatori militari dell'Onu e personale delle organizzazioni umanitarie. Undici volontari francesi sono trattenuti a Ilidza, nei pressi di Sarajevo, gli osservatori militari dell'Onu a Banja Luka sono agli arresti domiciliari, mentre non si hanno più notizie di un Casco blu danese che viaggiava verso l'enclave di Zepa. Le autorità di Belgrado hanno deciso il ritiro immediato degli accrediti agli inviati e ai collaboratori della rete televisiva statunitense «Cnn» e della agenzia di stampa francese «Afp», accusati di «fare propaganda». Ingrìd Badurina La Russia continua a criticare i bombardamenti della Nato in Bosnia e a rivendicare un ruolo di primo piano nelle vicende internazionali. Sia Eltsin, da Madrid, sia il Parlamento russo insistono per una soluzione negoziata che scarti l'impiego della forza. Il Presidente russo, in visita ufficiale in Spagna da lunedì, ha ribadito ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa con il premier spagnolo Felipe Gonzàlez, le sue posizioni nettamente contrarie sia alla Nato che all'amministrazione Clinton. «L'unica soluzione pensabile è il negoziato e se il conflitto nell'ex Jugoslavia si acuirà, la responsabilità ricadrà su chi ha attaccato. La cosa importante è tenere i serbi lontani dallo scontro militare ha esordito Eltsin - il nostro inviato Vitali] Ciurkin è già in Bosnia e forse sarà necessario inviare anche il ministro degli Esteri Kozyrev per ottenere che i serbi si mantengano lontani dalle azioni militari». Poi il capo del Cremlino ha messo l'accento sul ruolo che il suo Paese deve giocare nello scacchiere internazionale. «La Russia ha mezzi e forze sufficienti per influire sullo sviluppo degli avvenimenti della ex Jugoslavia e far sì che le sue opinioni siano prese in considerazione nella politica mondiale. La Russia ha mezzi per influire non solo sui serbi e l'uso della forza in BosniaErzegovina può solo prolungare indefinitamente la guerra». Il Presidente russo ha quindi parlato, visibilmente irritato, della «discriminazione cui è oggetto la Russia». «Come si può chiedere che il mio Paese firmi l'accordo della Partnership for Peace (l'associazione che deve regolare la cooperazione della Nato con i Paesi dell'antico blocco sovietico) mentre siamo discriminati? Da un anno non riusciamo a firmare l'accordo di cooperazione economica con la Comunità Europea. Non stabiliamo una relazione diretta tra le due cose, ma neppure ci affretteremo a firmare. Il conflitto in Bosnia può solo avere una soluzione politica e noi ci impegneremo nel trattenere i serbi da un allargamento e da un aumento delle ostilità». Da Strasburgo gli ha fatto eco il Il presidente russo Boris Eltsin (a sinistra) in visita ufficiale a Madrid stringe la mano al premier spagnolo Felipe Gonzàlez, tra i due re Juan Carlos. Dalla Spagna, Eltsin ha condannato i raid della Nato su Gorazde [foto reuterj