Volo di morte sul Cervino di Enrico Martinet

Il dramma per una bufera di neve: hanno perso la vita il pilota italiano e una famiglia di svizzeri Il dramma per una bufera di neve: hanno perso la vita il pilota italiano e una famiglia di svizzeri Volo di morte sul Cervino Cade un elicottero, cinque vittime Una nube improvvisa inghiotte l'elicottero che s'avvita nel vortice formato dal vuoto d'aria. Uccide uno dei più esperti piloti italiani, Eugenio Roero, 44 anni, di Priocca d'Alba (Cuneo), una famiglia di turisti svizzeri, i coniugi Christopher e Silvia Cornelia Geiger, entrambi di 37 anni, il figlio David, di 6, e il loro maestro di sci, Peter Lauber, 55 anni. La sciagura accade alle 16 sul ghiaccio del Plateau Rosa, 3500 metri di altitudine, in faccia al Cervino. Era l'ultimo volo di una giornata intensa per Eugenio Roero. L'elicottero, un «Lama SA 315 B», l'unico della piccola società valdostana «Eti 2000» di Quart, a pochi chilometri da Aosta, doveva posarsi nel pianoro dell'ampio ghiacciaio tra la Gobba di Rollin e il «Rifugio delle Guide del Cervino». La famiglia Geiger sarebbe dovuta scendere di lì nella cittadina svizzera di Zermatt dove stava trascorrendo una settimana bianca. Un volo come gli altri, senza problemi. L'elicottero parte da Cervinia, dalla piazzola vicino alla pista di bob, sale lungo i versanti delle piste di sci, passa sul ghiacciaio del Ventina e s'infila nell'ampia spianata del Plateau Rosa, non distante dal promontorio ghiacciato della Gobba di Rollin. Un maestro di sci di Cer- CERVINIA DAL NOSTRO INVIATO UN «GIARDINO» VIOLATO LA notizia appare sul manifesto che annuncia trionfante: «Arrivano tanti gay nel giardino protetto». Un giardino simbolico, per raffigurare un settore dell'editoria da sempre sotto stretto controllo sociale: la letteratura per ragazzi. E subito l'allarme viene lanciato da Pier Giorgio Liverani, ex direttore del quotidiano cattolico Avvenire, 64 anni, tre figli maschi, che ogni domenica cura «Contro Stampa», rubrica al vetriolo. Domenica Liverani, polemizzando col manifesto, avverte: attenti, entro poche settimane saranno messi in vendita in Italia dei libri per bambini che avranno come personaggi bimbi gay. Il manifesto aveva scritto, in occasione della Fiera di Bologna, che «sembra del tutto legittimo che i gay e le lesbiche vogliano disporre di strumenti di approccio nei confronti dell'infanzia, specie dopo l'ondata reazionaria che li ha investiti da poco in Europa». Ma come reagisce chi gay è, e ha vissuto i traumi di un'infanzia nella quale nessuno gli spiegò la sua diversità? Questa presunta invasione di gay scrittori per ragazzi, alla fine, esisterà? «Ma quale invasione, negli Usa e in minor misura in Inghilterra - spiega Giovanni Dall'Orto, redattore di Babylonia, rivista degli omosessuali italiani - sono vent'anni che si pubblicano libri destinati ai bambini figli di coppie omosex, cioè di eterosessuali che hanno mutato abitudini dopo la nascita del bimbo. E nessuno trova in ciò qualcosa di scandaloso». La più importante di queste case editrici si chiama Alyson, ò americana e ha un catalogo molto vasto. Quindi scopriamo un fenomeno quando altri popoli lo hanno già metabolizzato? «No, non è così - osserva Angelo Pezzana, fondatore del Fuori e vice presidente del Salone torinese del Libro - anzi, per una volta sono d'accordo con Liverani, per due ragioni. Prima, perché quelli del manifesto non possono parlare di gay perché chi è comunista non è a favore delle minoranze. Secondo, perché l'infanzia va salvaguardata nel senso che nessun bambino di 10 anni potrà capire le tendenze della propria sessualità, ed è giusto evitare di parlargli di certi argomenti, evitare approcci, eterosessuali o non». Contro Pezzana, inconsueto alleato del cattolico Liverani, la levata di scudi è generale. «Pez- IN VAL L DI SUSA Il pilota Eugenio Roero e la zona dove è avvenuta la sciagura TRENTO. Una gita finita in tragedia per due sedicenni di Trento affogati in una vasca della centrale idroelettrica di Fies. Stefano Nardelli e Raffaello Ciughi, compagni di scuola al secondo anno del corso di elettricisti, sono stati ripescati dai sommozzatori dopo quasi 24 ore di ricerche. Entrambi non sapevano nuotare e secondo gli inquirenti Stefano Nardelli sarebbe stato il primo a sprofondare nella vasca: il suo compagno ha tentato di aiutarlo ed è morto anche lui. [m. go.] niugi e bimbo erano a Zermatt. Ieri Christopher Geiger aveva chiesto al maestro Peter Lauber di accompagnarli sull'altro versante del Cervino, a Cervinia. Avevano sciato tutto il giorno nella conca del Breuil, ma per il ritorno avevano deciso di farsi trasportare dall'elicottero fino a Plateau Rosa, sul confine italosvizzero, per poi rientrare in sci a Zermatt. E Peter Lauber, di Tasch, esperto maestro di Zermatt, non aveva fatto obiezioni perché la giornata era splendida e la neve caduta nel «ponte» pasquale aveva reso ancora più sicuro il ghiacciaio. Enrico Martinet