Gorazde l'Air Force colpisce ancora

Due F/A-18 americani distruggono altri 3 carri armati serbi impegnati nell'assalto alla città Due F/A-18 americani distruggono altri 3 carri armati serbi impegnati nell'assalto alla città Gorazde, KAir Force colpisce ancora Eltsin furente: dovevate avvertirci Ghali: se necessario ordinerò altri raid Belgrado: l'Onu non è più neutrale sta con i musulmani degli osservatori militari dell'Onu stazionati a Gorazde le bombe cadevano sulla città al ritmo di otto proiettili al minuto. A questo punto è stato dato l'ordine di procedere con i bombardamenti aerei. La richiesta dell'intervento militare della Nato è venuta dal generale Rose che comanda il contingente Onu in Bosnia. «Gorazde è un'area protetta dall'Onu e le zone protette devono essere difese - ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Ghali -. L'intervento aereo della Nato non è stato un attacco ma un'azione di difesa. Se sarà necessario non esiterò a richiederne di nuovi». Dalle ultime notizie che giungono da Gorazde neanche il secondo bombardamento dei caccia americani ha fermato i serbi che continuano ad attaccare, an¬ WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE nim:<, possa mandare un segnale doppio ai serbi. «Se si intende condurre un'azione militare - ha detto Bolton - allora si deve trattare di un'azione decisiva. Queste azioni cosiddette antisettiche rischiano di ottenere un doppio effetto negativo, alienandosi completamente la fiducia dei serbi senza raggiungere l'obiettivo militare». Il rischio indubbiamente c'è, dal momento che i due attacchi di domenica e ieri al massimo mata Repubblica serba di Bosnia, ha annunciato l'interruzione di tutti i contatti con l'Unprofor. Karadzic ha inoltre rifiutato di incontrare l'inviato speciale americano Charles Redman. «Le Nazioni Unite si sono schierate con i musulmani. L'intervento della Nato potrebbe avere conseguenze catastrofiche» ha detto il presidente del Parlamento serbobosniaco Krajisnik. «Non abbiamo mai sparato contro la città e non è vero che il personale dell'Onu era minacciato. Gli aerei della Nato hanno attaccato senza alcun motivo» dice il comunicato dei militari serbi. Citando l'agenzia di stampa jugoslava Tanjug i serbi hanno smentito la notizia della presunta morte del generale Mladic, comandante in capo dell'esercito serbo-bosniaco, nel corso del primo bombardamento della Nato a Gorazde. Riferendosi a fonti vicine a Karadzic, l'agenzia di stampa austriaca Apa ha affermato ieri che il generale Mladic è stato destituito. Una cosa è certa: dopo il primo attacco aereo il generale Mladic non si è fatto vivo. Nel frattempo sono giunte le prime reazioni ufficiali di Belgrado. «L'intervento aereo contro i serbi ha rotto tutte le illusioni riguardo all'imparzialità della comunità internazionale. Nella guerra civile bosniaca l'Onu si è schierato dalla parte dei musulmani» dice il comunicato rilasciato dal presidente Milosevic al termine dell'incontro con l'inviato speciale russo Vitalij Churkin. che se con intensità minore. Ieri sera, intanto, le milizie serbo bosniache hanno fermato e sequestrato a un posto di blocco vicino a Butmir, a poca distanza da Sarajevo, undici operatori dell'organizzazione umanitaria francese Premiere Urgence. Dopo il primo intervento della Nato l'Alto commissariato per i profughi ha sospeso tutti i convogli umanitari per la Bosnia che devono attraversare i territori occupati dai serbi. Anche il ponte aereo con Sarajevo è stato interrotto per impedire eventuali rappresaglie da parte dei miliziani serbi. Le autorità serbo-bosniache hanno infatti minacciato i caschi blu dicendo che non possono più garantire del comportamento dei loro uomini verso le forze di pace dell'Onu. Radovan Karadzic, presidente dell'autoprocla- hanno danneggiato un paio di carri armati e un paio di autoblindo, mentre subito dopo ciascuno dei due attacchi i serbi hanno ripreso i bombardamenti come niente fosse successo e lo stesso Clinton, ieri, ha fatto capire che saranno necessari altri bombardamenti. Sul piano politico, i serbi hanno completamente interrotto ogni contatto con le Nazioni Unite e l'amministrazione americana ha dovuto dedicare la giornata Il ministero degli Esteri di Belgrado ha protestato presso il governo italiano per aver messo le sue basi a disposizione dei caccia. «Bisogna dichiarare la guerra all'Italia» ha affermato Mirko Jovic, leader dell'ultranazionalistico partito del rinnovamento popolare serbo che ha inoltre ricordato ai cittadini americani che si trovano in territorio serbo di essere degli aggressori. In tutte le basi Nato italiane è stato dato l'allerta generale contro eventuali attentati terroristici. Da Mosca, fonti ufficiali hanno preannunciato una reazione «molto dura» al secondo attacco aereo Nato. Un alto diplomatico ha detto che la Russia «non è una repubblica delle banane, ma un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, non accetterà che venga informata a cose fatte della decisione di usare la forza nell'ex Jugoslavia». Ingrid Badurina NORD Lungo la strada di Rogata, le milizie cercle colline che sovrastano la città verso jntce verso Cajntce ano di espugnare . verso Rogatica EST I carri armati si stanno avvicinando a Kopac