«Sono antifascista mala libertà è un valore di tutti e non di una parte» di Pierluigi Battista
«Sono antifascista mala libertà è un valore di tutti e non di una parte» «Sono antifascista mala libertà è un valore di tutti e non di una parte» che dimenticare che i progressisti si sono proposti all'elettorato in materia di critica al centralismo dello Stato, di rafforzamento dell'Esecutivo, di riordinamento del bicameralismo con programmi che di necessità prevedevano, e logicamente continuano a prevedere, modifiche alla carta costituzionale. E allora, dove è lo scandalo se si dice di ricorrere agli articoli 138 e 139 della Costituzione? Invece di agitare lo spettro della svolta autoritaria, i progressisti tengano fede alle loro proposte. Solo così è possibile lavorare sui contrasti che si annidano in una destra composita e contraddittoria. Indugiando nella protesta pura, si otterrà il risultato contrario di rafforzare l'unità delle destre». C'è chi, come Cacciari, teme che la sinistra possa appagarsi nel giocare un ruolo puramente «conservatore». «Le osservazioni in tema di riforme sul terreno istituzionale valgono anche per il problema economico-sociale. La destra ha sostanzialmente vinto nella Padania, con l'aiuto, non irrilevante, del Lazio e della Sicilia. E cosa ha chiesto la Padania? Di riformare lo Stato sociale. Teniamo conto che il vecchio clientelismo democristiano, debitamente riciclato nello schieramento vincente, tenterà in tutti i modi di resistere e di difendere lo status quo. Cosa farà allora la sinistra? Starà a guardare? O peggio, vivrà il suo ruolo d'opposizione chiudendosi in difesa e inevitabilmente dando l'impressione di giocare un ruolo di conservazione dell'esistente così com'è?». Intanto da più parti si invoca per la sinistra una nuova leadership e addirittura l'unificazione delle sparse membra progressiste in un unico «partito democratico». «E' bene che sia così. L'alleanza progressista, per darsi una prospettiva davvero credibile, deve, anche in tempi rapidi, ripensare se stessa in modo profondo. Di sicuro non può continuare a esistere come semplice somma di sigle. E sono certo che un uomo come Achille Occhetto, il leader che ha promosso la svolta del 1989, troverà la forza per rimettere in discussione molte cose». Pierluigi Battista
Persone citate: Achille Occhetto, Cacciari
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