Bosnia Eitsin attacca Clinton di Enzo Bettiza

Nuovo raid degli aerei Nato contro i serbi. Mosca s'infuria: dovevamo essere informati Nuovo raid degli aerei Nato contro i serbi. Mosca s'infuria: dovevamo essere informati Bosnia Eitsin attacca Clinton Zhirinovskij: attenta Italia, bombardiamo Aviario L'UNIONE DEGLI ESTREMISTI «Il Pupa rischia la vita» Annullato il viaggio in Libano «A Beirut pericolo di attentati» Gita di eliski si trasforma in tragedia Precipita un elicottero cinque morti sul Cervino Incidente causato da una bufera di neve Valsusa, tre alpinisti travolti dal ghiaccio NON e la prima volta che, in connessione con la guerra balcanica, piovano da Est minacce e ricatti nei confronti dell'Italia. Prima di Zhirinovskij, un altro estremista, il capo della destra cetnica serba, Seselj, aveva minacciato di colpire con missili a gittata intermedia non solo la base di Aviano nel Friuli, ma addirittura anche altri centri urbani italiani. Seselj, che a Belgrado è l'alleato e insieme il rivale del nazionalcomunista Miloscvic, è anche il prototipo postcomunista e razzista cui sembra essersi ispirato Zhirinovskij nel suo oltranzismo panslavista. La minaccia di distruggere Aviano è quindi un ricorrente gesto simbolico, che lega fra loro gli estremisti di Belgrado e di Mosca in quel rigurgito di panslavismo guerriero che da tempo ha nella Serbia, prima ancora che nella Russia, il focolaio più virulento. Si arriverà, si potrà arrivare, dal simbolo della rappresaglia all'atto della rappresaglia concreta? Dopo le parole di fuoco, pronunciate da Zhirinovskij nel cuore dell'Europa occidentale, a Strasburgo, dentro la sede del Consiglio europeo che è anche quella del Parlamento europeo, la domanda è più che lecita ed è sulla bocca di molti. 1 serbi, incitati e spalleggiati da Zhirinovskij, potrebbero accingersi a replicare ai due bombardamenti compiuti dai velivoli della Nato contro le loro postazioni intorno a Gorazde con qualche atto di follia suicida? Per ora l'ipotesi sembra destinata a restare soltanto un'ipotesi. La politica di espansione e di «pulizia etnica» dei serbi nei territori ex jugoslavi, in particolare nella Bosnia, è stata certamente spietata, audace, sanguinaria, ma mai avventurosa o folle. Hanno immerso il coltello nel burro dell'Occidente. Hanno colpito a fondo dove hanno potuto colpire, Enzo Bettiza CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA Negli Usa supermerc ZAGABRIA. A 20 ore di distanza dal primo bombardamento della Nato contro le postazioni serbe intorno a Gorazde, i cacciabombardieri alleati hanno attaccato per la seconda volta l'artiglieria pesante serba che non ha cessato di sparare contro l'enclave musulmana della Bosnia Orientale. Due caccia F/A-18 americani hanno bombardato alle 14,19 distruggendo tre carri armati. Uno dei tank sparava direttamente contro il centro di Gorazde. Eitsin si è infuriato per l'attacco Nato su Gorazde e un nuovo gelo russo-americano è all'orizzonte. «Ho insistito e insisto che questioni come i bombardamenti sulle posizioni serbe non possono essere decise senza preventive consultazioni tra Stati Uniti e Russia». Mentre a Mosca si registrava anche una raffica di reazioni durissime da parte dei parlamentari della Duma, Vladimir Zhirinovskij ha addirittura chiesto il bombardamento della base italiana di Aviano da cui sono partiti gli aerei. I. Badurina, G. Chiesa e F. Galvano A PAG. 7 Vladimir Zhirinovskij CITTA' DEL VATICANO. Il Papa deve rinunciare - per il momento - ad andare in Libano. Il viaggio era previsto dal 28 maggio al primo giugno, ma «avvenimenti gravi e imprevedibili - ha annunciato ieri il portavoce del Vaticano, Navarro Valls - hanno provocato forti tensioni e turbato l'ambiente in modo tale che esso non sembra ancora adatto al carattere pastorale della visita». E' la prima volta che Giovanni Paolo II deve cambiare programma a meno di due mesi dalla partenza per uno dei suoi blitz pastorali. Decisivo è stato il parere negativo del nunzio a Beirut, Pablo Puente, in Vaticano in questi giorni. CERVINIA. Giornata di tragedie in montagna. Sul ghiacciaio del Plateau Rosa, a 3500 metri d'altezza, in faccia al Cervino, per colpa di un improvviso banco di nebbia, è precipitato un elicottero. Nello schianto sono rimasti uccisi uno dei più esperti piloti italiani, Eugenio Roero, 44 anni, di Priocca d'Alba (Cuneo), una famiglia di turisti svizzeri, i coniugi Christopher e Silvia Cornelia Geiger, entrambi di 37 anni, il figlio David, di 6, e il maestro di sci Peter Lauber, 55 anni (nella foto i soccorsi). Nei pressi di Bardonecchia sono morti, Diego Cordola, 21 anni, istruttore sciistico, di Bussoleno, Mario Sigot, 26 anni di Susa, e Mauro Gaido, 27 anni, entrambi del soccorso alpino. Pare siano stati travolti da una pioggia di ghiaccio. A PAG. 15 E IN CRONACA <* '<i Giovanni Paolo II NI. Candito e M. Tosarti A PAG. 8