Pur di scrivere Gide rischiò di convertirsi di Gabriella Bosco

La moglie di Jacques Rivière trasformò la rivista in un oratorio Un libro svela una sorprendente vicenda accaduta alla laicissima «Nouvelle Revue Francaise» Pur di scrivere Gide rischiò di convertirsi La moglie di Jacques Rivière trasformò la rivista in un oratorio I |y| PARIGI » ON posso uscire dal pia■ cere che mi soffoca... Ho Il in mente quel rigonfiaLA-lJ mento del cuore, terribile emozione! E ora penso, con vertigine, che presto, di nuovo, sarò contro di te, in te... Non chiedo altro che darmi senza sosta tutto intero e interminabilmente a te... Dammi la tua bocca, il tuo corpo, il tuo piacere». Così scriveva Alain-Fournier - il giovane autore del Grand Meaulnes solitamente idealizzato come campione dell'amore puro, libero dal peso dei corpi - a Simone, attrice, più «anziana» di lui di qualche anno, donna sposata (con un figlio del Casimir-Perier che fu per breve tempo presidente della Repubblica), femmina procace. E lei rispondeva, all'ardito giovanotto: «Ti desidero, muoio senza di te... Voglio tenerti a lungo nel mio letto dopo che mi avrai accarezzata e spezzata...». E ancora lui a lei: «Mia voluttà, quando di nuovo mi prenderai in te?». Le lettere sono riportate in un libro testé uscito dell'Accademico di Francia José Cabanis, il cui argomento a giudicare dal titolo sembrerebbe essere assai lontano dal trasporto dei sensi: Dieu et la Nrf (Gallimard). Ma quelle lettere - e altre si¬ mili - documentano una vicenda che fu all'origine di un tentativo di colonizzazione da parte di Dio della mitica Nouvelle Revue Francaise, appunto la Nrf, palestra di scrittori in buona misura tutt'altro che di chiesa, basti pensare ad André Gide che ne era stato nel 1909 uno dei fondatori, con Copeau e Schlumberger. José Cabanis racconta infat- ti, con divertita ironia, la vicenda familiare che, subito dopo la grande guerra, determinò alla Nrf una fase che si potrebbe dire «gregoriana»; chiunque vi scrivesse - credente o miscredente - era invitato e praticamente costretto ad andare a messa, avvicinarsi alla comunione, partecipare alle sedute di canto gregoriano presso dei monaci benedettini che lo pra¬ ticavano a pochi passi dalla sede della rivista, in rue Monsieur. Nella speranza che, dai e dai, si convertissero. Perché tutto ciò? Segretario generale della Nrf era allora Jacques Rivière, intellettuale che era grande amico di AlainFournier e soprattutto marito della di lui sorella, la piissima Isabelle. La quale era rimasta scandalizzata dalla passione travolgente che il fratello aveva nutrito per quella sua attrice. L'aveva considerata il segno di un vero e proprio decadimento morale: Alain-Fournier da ragazzino, dopo una visita a Lourdes, aveva persino pensto, di prendere i voti. Ma ecco che una donna senza scrupoli l'aveva irretito, poco prima di morire precocemente, nel 1914, al fronte. La signora Rivière ne maturò un'irrefrenabile mania religiosa, mirata alla conversione del prossimo, in particolare di chi gravitava intorno al marito Jacques. Da qui, la fase gregoriana della Nrf, La cosa poteva non essere un problema per un cattolico come Francois Mauriac, il Premio Nobel autore dei romanzi Lafarisea e Nido di vipere. Ma che fare con un André Gide? Lui impersonava il diavolo ed era l'osso più duro. Anche altri, come Roger Martin du Gard, offrivano resistenze non trascurabili alle pie imposizioni. La situazione si aggravò ulteriormente quando Jacques Rivière cadde a sua volta in peccato, innamorandosi di amore tutt'altro che casto nientemeno che di Yvonne Gallimard, moglie di Gaston, l'editore della Nrf. Gli sforzi di Isabelle si moltiplicarono e i più insofferenti cominciarono a risponderle male. Jouhandeau sbottò un giorno in un clamoroso: «Ma lasci le nostre anime tranquille, cara signora!». La signora sferrò un attacco direttamente contro Gide. Ordì anzi una vera macchinazione. Un monaco dell'Abbazia di Hautecombe avendo letto i Faux-Monnayeurs aveva perso la fede e minacciava il suicidio, a meno di un intervento di Gide sul giornale cattolico La Croix. Pare che Gide, di fronte a così grande responsabilità, fu lì lì per credere e meditò di recarsi a Hautecombe di persona per avere un dialogo con la pecorella smarrita. Ma resistette alla tentazione e fu così che la lotta tra il diavolo e il buon Dio si concluse, vittoriosamente per il diavolo. Una vittoria schiacciante. La stessa Isabelle fini per provare una colpevole «passione divorante» per Copeau. E il figlio di lei e di Jacques - Alain Rivière , che si era fatto prete, gettò la tonaca per prendere moglie. Gabriella Bosco All'origine di tutto lo scandalo causato dalfurioso amore di Alain-Fournier per un'attrice Da sinistra a destra due autorevoli collaboratori della «Nrf»: André Gide e Francois Mauriac, protagonisti con Alain-Fournier e Jacques Rivière della cosiddetta «fase gregoriana» della rivista

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