Arriva il ministro Conso

Arriva il ministro Conso Arriva il ministro Conso Cumiana, Comune Medaglia d'oro al merito civile, celebra il 50° anniversario dell'eccidio che, il 3 aprile 1944, contò 51 vittime civili fra gli abitanti del paese, giustiziati sommariamente per rappresaglia da militari tedeschi. Domani (ritrovo alle 9,30 in Comune) alla cerimonia commemorativa sarà presente il ministro di Grazia e Giustizia, Giovanni Conso. Con lui, il presidente della Regione Piemonte, Gian Paolo Brizio, e quello della Provincia, Luigi Ricca. Stasera, ore 20,30, fiaccolata e corteo fino al luogo del massacro. «Abbiamo dato la giusta rilevanza a questo anniversario perché Cumiana diede un contributo importante alla lotta di Liberazione nella provincia torinese», dice il sindaco Gianfranco Poli. pieno centro di Cumiana. Diciotto legionari delle Waffen SS rimasero feriti e i partigiani si trascinarono appresso 32 prigionieri, tra i quali due sottufficiali tedeschi. Immediata la rappresaglia. Il giorno stesso, i reparti tedeschi bruciarono alcune case sulla piazza Vecchia di Cumiana, poi «rastrellarono» 130 uomini e dettarono le condizioni: restituzione dei prigionieri in mano ai partigiani, pena la fucilazione degli ostaggi. La trattativa si rivelò complessa e andò per le lunghe. Troppo. Alle 17 di quel tragico 3 aprile il tenente Renninger diede l'ordine di procedere con le esecuzioni. Accorsero i preti e scesero le prime lacrime fra i 58 uomini portati in aperta campagna. Giusto il tem¬ po per i sacramenti e i militari iniziarono a sospingere i prigionieri dietro i muri di un casolare. Gemiti, pianti e invocazioni. Poi i primi colpi. «Venivamo prelevati a gruppi di tre. Questo metodo ci indusse a pensare ad una finta fucilazione a scopo intimidatorio» dice Luigi Losano. Si sbagliavano e a salvarsi furono soltanto in sette. Chi fuggendo, chi fingendosi morto fra i cadaveri, chi risparmiato per pietà, chi, ancora, cadendo a terra svenuto. Di questi pochi superstiti, Losano, medaglia d'oro al valore civile, è l'unico rimasto in vita. Ricorda: «Ero un maestro elementare di 27 anni al primo incarico. Insegnavo nella frazione Burdini di Cumiana. Mi presero mentre rientravo alle canne dei mitra». I miliziani SS in mano ai partigiani furono rimessi in libertà due giorni dopo. A piangere i morti di Cumiana rimasero 45 orfani e 33 vedove. Dopo cinquant'anni, è la prima volta che la ricorrenza dell'eccidio viene commemorata in modo così solenne come quest'anno. Spiega Marco Cornelio, che ha condotto una ricerca storica sulla vicenda: «E' un episodio che fa ancora discutere. Molta gente pensa che i partigiani non dovevano venire a sparare in paese: questa opinione è prevalsa finora. Ma ci sono, ovviamente, punti di vista diametralmente opposti». a casa in bicicletta. Quando ci raggrupparono, conobbi un uomo che aveva soggiornato in Germania per lavoro. Gli spiegai di essere un maestro elementare di Pinerolo e non di Cumiana: lui tradusse in tedesco "maestro elementare di Pinerolo" e mi disse di tenere a mente le parole "Schul-Leher". Ancora oggi non so come si scrivano, ma le gridai con tutta la mia forza davanti

Persone citate: Comune Medaglia, Conso Cumiana, Gian Paolo Brizio, Gianfranco Poli, Giovanni Conso, Losano, Luigi Losano, Luigi Ricca, Marco Cornelio, Renninger

Luoghi citati: Cumiana, Germania, Piemonte, Pinerolo