Molinette vigili antifumo

Controlli contro gli irriducibili dopo la circolare del rettore Controlli contro gli irriducibili dopo la circolare del rettore Molinette, vìgili antifumo Multe non severe a chi accende la sigaretta Polemica fra medici favorevoli e contrari I vigili urbani contro il fumo alle Molinette. Cominceranno controlli sistematici a partire dalla prossima settimana, rispondendo ad una richiesta della direzione sanitaria del più ■ grande ospedale piemontese. Ad interpellare i vigili è stato il dottor Giulio Fornero: «La situazione del fumo è certamente migliorata con l'avvento della legge che lo vieta nei locali di degenza e nei corridoi, ma c'è ancora qualche sacca di irriducibili, qua e là, ai quali non bastano i richiami verbali. Ho chiesto alla dottoressa Caviggioli, comandante dei vigili della ottava circoscrizione, di mandare qualche pattuglia in corsia, per elevare anche contravvenzioni». La pena, per i fumatori incalliti, sarà comunque molto lieve: «La legge la indica fra le mille e le 10.000 lire. Nella pratica si aggirerà intorno alle 7000 lire. Una somma esigua, ma con la forza di un deterrente morale». L'attenzione sul fumo è tornata puntuale dopo la circolare del rettore Dianzani che ha vietato sigarette, sigari e pipe in tutte le sedi dell'Università. Nelle cliniche universitarie delle Molinette le sigarette sono vietate da tempo - la legge ha 19 anni - ma con scarsi risultati. La circolare ha riacceso la polemica tra chi non vuole il fumo e chi lo difende o almeno lo giustifica. I clinici universitari e i primari ospedalieri applicano le norme con una certa elasticità. II prof. Enrico Morgando, primario di neurologia, è piuttosto rigido: «Ho pregato i miei medici di non fumare, o almeno di non farlo pubblicamente quando si trovano in reparto. E devo dire che mi hanno ascoltato. Quanto ai pazienti tollero le sigarette in corridoio». Morgando non ammette comunque le cosiddette eccezioni terapeutiche: «Perché il fumo, in definitiva, costituisce un semplice condizionamento psicologico. E se l'alcol, in dosi minime, può avere effetti benefici in talune patologie, penso che il fumo faccia sempre male, anche se poco». Di diverso parere è il prof. Annibale Crosignani, primario della neuropsichiatria, un reparto che qualcuno scherzosamente definisce «una fumeria». Per Crosignani «una sigaretta ha un ottimo effetto ansiolitico ed in taluni casi può sostituire anche i farmaci». Quindi i malati di mente del suo reparto sono autorizzati a fumare nel refettorio e nel corridoio dell'ingresso, ma non nelle camere di degenza. Le stesse norme sono applicate ai medici, peraltro piuttosto disciplinati. Chi vede più polmoni alle Molinette è probabilmente il prof. Giuliano Maggi, direttore della clinica di chirurgia toracica-polmonare. Nel suo reparto nessun medico fuma: «Tutti i giorni, in camera operatoria, cerchiamo di porre riparo ai danni delle sigarette. L'85 per cento dei tumori al polmone Il dott. Giulio Fornero e il cartello che proibisce di fumare alle Molinette

Persone citate: Annibale Crosignani, Caviggioli, Crosignani, Dianzani, Enrico Morgando, Giuliano Maggi, Giulio Fornero, Morgando