«Senza pensilina del bus qui noi rischiamo la vita» di Marco Accossato
«Sema pensilina del bus qui noi rischiamo la vita» «Sema pensilina del bus qui noi rischiamo la vita» unte da trentotto scuole rettilineo che è un invito a premere l'acceleratore. Pare, tuttavia, che l'investitrice guidasse entro i limiti di velocità consentiti. «Ciò dimostra ancor di più la pericolosità di questa provinciale» sbotta Stefania Cavallin, 16 anni, la migliore amica di Maria Cristina. Una delegazione degli studenti è stata ricevuta alle 11 dal sindaco. Giuseppe Berruto allarga le braccia, parla di competenze e di burocrazia. «La soluzione migliore - dice sarebbe che l'autobus lasciasse gli studenti nel cortile della scuola anziché in mezzo alla strada. Ma occorrono lavori per permettere l'ingresso del pullman e la competenza è del Comune di Torino, perché suo è l'istituto agrario. Noi abbiamo sollecitato l'intervento con Presi 2 banditi: al polso una lettera l'8 novembre '93. Stiamo ancora aspettando la risposta». «Anche se costasse qualche lira in più di benzina - interviene il direttore Silvio Appiano - bisogna tenere presente che i nostri studenti pagano il biglietto per l'intero percorso dell'autobus, sebbene usufruiscano solo di metà tratta». In attesa della «soluzione ideale», il Comune non potrebbe creare subito uno spiazzo per la fermata dell'autobus oltre il margine della strada? «Sì - risponde il sindaco - ma resterebbe il rischio dell'attraversamento». «A Maria Cristina sarebbe già bastato per non finire sotto quell'auto» ribattono i compagni. gl Marco Accossato i orologi di una rapina
Persone citate: Giuseppe Berruto, Maria Cristina, Sema, Silvio Appiano, Stefania Cavallin
Luoghi citati: Comune Di Torino
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