Ciampi vede rosa: c'è ripresa

Archiviato un brutto '93 con crescita sottozero e 650 mila posti in meno Archiviato un brutto '93 con crescita sottozero e 650 mila posti in meno Ciampi vede rosa; c'è ripresa «E dopo l'estate crescerà l'occupazione» ROMA. «Chiari elementi di ripresa»: è il congedo di Carlo Azeglio Ciampi, questa previsione buona sull'economia nel 1994. In sé, le cifre approvate ieri dal Consiglio dei ministri (Relazione generale sulla situazione economica del Paese) non sono entusiasmanti. Dopo il regresso del '93, che resta definitivamente stabilito in -0,7%, il prodotto interno lordo (insieme dei beni e servizi prodotti in Italia) dovrebbe salire dell'1,3% quest'anno. Ma, sottovoce, negli uffici ministeriali circolano cifre migliori che per serietà e per prudenza non si sono volute inserire nel documento: +1,6% come già si sperava l'autunno scorso, +1,7% come dice l'Ocse, e chissà, forse meglio. Assunzioni in autunno. In concreto, questo vuol dire che il calo dei posti di lavoro sta per fermarsi. Dopo l'estate, anzi, l'occupazione potrà cominciare a risalire. Il dato è ambiguo, la sua aritmetica va attentamente interpretata: nella media annua '94 il numero dei lavoratori occupati, già calato di 650.000 l'anno scorso, dovrebbe scendere ancora, da 22.620.000 a 22.470.000 (150.000 in meno). Ma poiché la media risente del trascinamento negativo del '93, il ministro del Bilancio Luigi Spaventa può affermare che «nella seconda metà del '94 si creeranno 200-300.000 nuovi posti di lavoro». Niente miracoli. Questa è la tendenza già avviata. Ad eventuali provvedimenti del successivo governo, Ciampi e i suoi ministri non attribuiscono grande effetto: «Non esistono ricette miracolistiche, l'occupazione si difende e si crea con la formazione di industrie sane e competitive». Incentivi per favorire le nuove assunzioni sono stati già sperimentati in altri Paesi senza effetti sconvolgenti, e talvolta con costi elevati per il bilancio dello Stato. Nel Sud in particolare, afferma Ciampi, «è impossibile creare nuovi posti di lavoro se non si sradica la criminalità organizzata» che impone costi occulti alle imprese. Di diverso avviso è ovviamente il professor Antonio Mar- NE 4 Nel '93 il fabbisogno del settore statale (deficit) è sceso sotto il 10% del prodotto interno lordo (al 9,8% per l'esattezza) per la prima volta dopo una quindicina d'anni. Ai fautori di maggior rigore, come il rettore dell'Università Bocconi Mario Monti, Ciampi risponde che «una manovra di bilancio più forte avrebbe avuto un effetto soltanto nominale, perché di fatto avrebbe ridotto la produzione di reddito e quindi abbassato il prelievo fiscale». Meno tasse, più crescita? Ciampi non crede che riducendo le tasse, come avevano affermato in campagna elettorale molti esponenti della coalizione vittoriosa, si possa facilmente accelerare la ripresa. Il governo uscente, ricorda il presidente del Consiglio, ha già ridotto nel '94 di 1,2 punti percentuali la pressione tributaria complessiva sul prodotto interno lordo: andando oltre, si sarebbe messa in pericolo la credibilità dell'Italia sui mercati finanziari. Il ministro delle Finanze Franco Gallo sostiene che «nel '94 e nel '95, ridurre le aliquote fiscali non sembra realistico». Si può casomai spostare una parte del peso dalle imposte dirette a quelle indirette: «Era questo il nostro obiettivo e potrà esserlo per qualunque governo che verrà». Di spostamento dalle imposte dirette (Irpef) alle indirette (Iva) parlano ora molti esponenti della coalizione vittoriosa: ciò dimostrerebbe che le scelte di politica economica per l'Italia sono in larga misura obbligate. Le cifre della recessione. Nel '93 si sono perduti oltre 150.000 posti di lavoro nell'agricoltura (-6,9%), 260.000 nell'industria (-4,1%) e 230.000 nei servizi (-1,6%). In altre parole, uno ogni 35 occupati è finito per strada. Tra riduzione dei posti e contenimento dei salari, la quota del lavoro dipendente sul reddito nazionale è scesa dal 50,8% del '92 al 49,9%. La produzione industriale è diminuita del 2,1% e quella agricola del 3,2%. 993 PREVISIONE 1994 VARIAZIONI PERCENTUALI RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE SALVO DOVE DIVERSAMENTE ; INDICATO PREVISIONE 1994 1993 \ PIL -0,7% +1,3% \ DOMANDA INTERNA -5,0% CONSUMIDELLE FAMIGLIE -2,1% INFLAZIONE +4,2% +3,5% OCCUPAZIONE -2,8%' -0,6% TASSO Dl DISOCCUPAZIONE 10,4% 10,9% ! BILANC1A COMMERCIALE +32.511 MLD +64.000 MID BILANCIADEI PAGAMENTI +16.721 MLD +32.000 MLD • 655.000 P0STI.PERSI PICCOLE IMPRESE CONS Stefano Lepri EGNE ME 1.890.073 2.374.776 182.004 162.821 193.030 537.855 Il presidente del Consiglio Ciampi torna ottimista «Il peggio è passato ci sono chiari sintomi di ripresa»

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Franco Gallo, Luigi Spaventa, Mario Monti, Stefano Lepri

Luoghi citati: Italia, Roma