ùArrivano i mostri
Alla Biennale si aspetta il progetto Alla Biennale si aspetta il progetto Fininvest a Venezia sponsor del Festival? 77 direttore Pontecorvo assicura che tutto sarà come l'anno scorso Il Consiglio, riunito ieri, vorrebbe conoscere i dettagli. Certo servono soldi «Matinée» di Joe Dante col bravissimo John Goodman Arrivano i mostri VENEZIA. Il Biscione fa il nido alla Biennale. Davide Rampello, il direttore artistico della Grandi Eventi, una società della Fininvest che si occupa dei Carnevali di Venezia e ora sponsorizza anche le mostre d'arte come quella del Tintoretto alle gallerie dell'Accademia, ha fatto un'offerta: gestiamo noi le manifestazioni del Centenario. Dalla Mostra del Cinema alla Biennale Arti Visive. La proposta di sponsorizzazione, a suon di miliardi, è stata presentata a Gianluigi Rondi, presidente dell'ente culturale. Andrà discussa dal consiglio e accettata dai due direttori di settore, Gillo Pontecorvo e Jean Clair. Prima ancora, andrà precisata nei dettagli e quantificata dalla stessa Fininvest, come il buon senso e la prudenza del serafico presidente dettano. Ma che la Biennale cerchi sponsor è stato ammesso, ieri, in conferenza stampa, dallo stesso Rondi. E che ci sia bisogno di denari per fare le cose in grande, visto che cade il centenario non soltanto dell'ente ma anche del cinema inventato dai fratelli Lumière, è un altro dato di fatto. La società del Cavalier Berlusconi, lì pronta a offrire i propri servigi e l'esperienza accumulata negli ultimi cinque anni trascorsi in Laguna, potrebbe essere un piatto servito su un vassoio d'argento. Specie se Berlusconi dovesse diventare primo ministro, e dunque avere il peso decisivo che in passato hanno avuto i Craxi e gli Andreotti, amici rispettivamente di Paolo Portoghesi e dello stesso Gianluigi Rondi. Mentre Rampello fa le sue PRIME CINEMA Le avventure di un produttore che tenta di salvarsi dai creditori in una delle commedie più brillanti e divertenti del momento IA bomba atomica, un uomo mutato in formicone, Kennedy serio e teso alla Tv, amori adolescenti, film-sulfilm, nostalgia, buffoneria, Anni Sessanta: in una delle commedie più brillanti, divertenti e sofisticate del momento, il talento di Joe Dante dei «Gremlins» mescola comicità e sentimentalismo, cinema e realtà, nostalgia privata e memoria della Storia, timori di guerra e horror-spavento, parodia e affetto. E' il 1962 della crisi internazionale per i missili sovietici installati a Cuba, e la paura d'un conflitto è più forte che altrove a Key West, Florida, luogo così vicino all'Isola Rossa e così presidiato da basi militari: il padre ufficiale di Marina del ragazzino protagonista è imbarcato su una delle navi che formano il blocco intorno a Cuba, il proprietario d'un cinema locale non si stacca dalla Tv e dalle vicinanze del proprio rifugio atomico personale, la città è percorsa da uomini e mezzi dell'esercito. E' il 1962 e il cinema fantascientifico, dopo l'era dei robot («Il pianeta proibito») e degli extraterrestri («L'invasione degli ultracorpi»), indugia con spirito d'attualità sulle mutazioni provocate dalle radiazioni atomiche, che già nei Cinquanta avevano dato origine ai formiconi di «Assalto alla terra», all'enorme insetto di «Tarantola». Andando oltre, scriveva Leslie Halliwell, «per compiacere il pubblico dei teenagers, produttori improvvisati e precari davano vita a variazioni comico-fantastiche quali "The Blob" (Il fluido mortale), "Ho sposato un mostro venuto dallo spazio", "La brillante carriera di un giovane vampiro", robaccia tanto rozza da svilire il genere». Modellato sul regista-produttore d'epoca William Castle, John Goodman (il bravissimo ciccione di «Barton Fink») arriva a Key West con la caricaturale amica bionda Cathy Moriarty (l'ex bellissima di «Toro scatenato») per presentare la sua ultima opera, «Manti» (protagonista, un uomo mutato in formicone). Il successo del film è l'ultima speranza di salvezza dai creditori, e il produttoreautore-imbonitore, personag¬ gio che esalta e insieme irride l'americano intraprendente, fa di tutto per ottenerlo: organizza una finta contestazione di padri di famiglia; inastalla il Rumble Rama, sistema che scuote gli spettatori seduti in poltrona moltiplicandone l'emozione; piglia un giovanotto travestito da formicone che scenda in platea a spargere terrore. Il proprietario del cinema teme per il suo locale e per una possibile esplosione atomica. Il ragazzino protagonista, fan Gillo Pontecorvo porterà a Venezia i grandi attori americani
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