Michelangelo rinasce in diretta tv di R. Cri.

Giovanni Paolo II ieri ha celebrato una messa per «inaugurare» il ciclo di restauro degli affreschi Giovanni Paolo II ieri ha celebrato una messa per «inaugurare» il ciclo di restauro degli affreschi Michelangelo rinasce in diretta tv 7/ mondo ha visto la «nuova» Cappella Sistina Il Papa: qui è nata nell'ottobre del 78 la mia disponibilità a servire la Chiesa CITTA' DEL VATICANO. Lo splendore del fondo azzurro del «Giudizio Universale» e l'ardito intrecciarsi delle «scandalose» figure dipinte da Michelangelo quattro secoli fa, che ora possono essere ammirati così come li videro gli uomini del Rinascimento, hanno abbagliato Giovanni Paolo II quando - alle 9 precise del mattino, ieri - ha fatto il suo ingresso nella Cappella Sistina per celebrare una messa solenne a conclusione del lungo ciclo di restauri cui gli affreschi sono stati sottoposti. Il Pontefice, entrando, è sembrato incespicare sul secondo gradino ma si è subito ripreso e, senza distogliere lo sguardo dal capolavoro di Michelangelo, ha attraversato la cappella sotto gli obbiettivi delle telecamere che trasmettevano la cerimonia in tutto il mondo, fra due ali di cardinali, arcivescovi, rappresentanti del corpo diplomatico, la schiera selezionatissima degli invitati: i restauratori, gli storici dell'arte e i dirigenti dei musei pontifici, gli sponsor e i finanziatori del «restauro del secolo», quelli giapponesi anzitutto che in quattordici anni hanno dato un contributo di undici milioni di dollari, circa diciassette miliardi di lire, spesi per gli interventi di pulitura e consolidamento degli affreschi, per le riprese televisive e fotografiche che documentano le varie fasi di un lavoro che s'è rivelato anche un viaggio avventuroso attraverso le tecniche di pittura di Michelangelo, i suoi pentimenti, i continui ritocchi, le ardite invenzioni stilistiche, una documentazione che viene richiesta nel mondo intero ed è diventata film, libri, materiale per studiosi e amanti dell'arte. A tutte le critiche e le polemiche che hanno accompagnato la ripulitura degli affreschi di Michelangelo, papa Wojtyla ha risposto indirettamente nella sua omelia ringraziando e lodando «per lo splendido risultato raggiunto» gli «appassionati cultori del bello che hanno dato prova della loro sensibilità con il loro concreto apporto per restituire alla Cappella la sua originalo freschezza di colori». Pieni voti quindi ai restauratori, accusati da alcuni - in questi anni - di aver fatto interventi troppo drastici e addirittura tali da compromettere la sopravvivenza stessa delle opere. Pieni voti, anche, sulla difficile scelta che avevano dovuto fare riguardo ai 38 famosi «brachettoni» che a partire dal Concilio di Trento, e fino al Settecento, erano stati via via dipinti per coprire la «vergogna» dei nudi. I restauratori hanno tolto, alla fine, diciassette rifacimenti: «I più tardi - ha spiegato Fabrizio Mancinelli, uno dei dirigenti dell'equipe vaticana - i più scuri, i più offensivi e malfatti». Giovanni Paolo 11 ha fatto capire che lui quei «brachettoni» non li avrebbe mai ordinati. L'artista - ha detto - ha dipinto «con grande audacia»: «Dio è la fonte della bellezza integrale del corpo. Sembra che Michelangelo si sia lasciato guidare dalle suggestive parole del Libro della Genesi riguardo della creazione dell'uomo, maschio e femmina: erano nudi, ma non ne provavano vergogna». La Cappella Sistina l'ha definita «il santuario della teologia del corpo umano». Nell'opera di Michelangelo ha visto infatti «la speranza di un mondo trasfigurato»: «Se davanti al Giudizio Universale rimaniamo abbagliati dallo splendore e dallo spavento, ammirando da un lato i corpi glorificati e dall'altro quelli sottoposti a eterna condanna, comprendiamo anche - ha spiegato - che l'intera visione è profondamente pervasa da un'unica luce ohe proviene da Dio e da un'unica logica artistica, quella della fede. - Sulla base di tale logica, nell'ambito della luce che viene da Dio, anche il corpo umano conserva il suo splendore e la sua dignità. Se lo si stacca da tale dimensione, diventa in certo modo un oggetto che molto facilmente viene svilito, poiché soltanto dinanzi agli occhi di Dio il corpo umano può rimanere nudo e scoperto e conservare il suo splendore e la sua bellezza». Nella cerimonia solenne che restituiva al mondo un capolavoro salvato dalle offese del tempo, il Pontefice ha inserito un frammento - finora non risaputo - della sua esistenza che proprio sotto quegli affreschi cambiò radicalmente. «La Cappella Sistina - ha detto - è il luogo che per ogni Papa racchiude il ricordo di un giorno particolare della sua vita. Per me si tratta del 16 ottobre 1978. Qui, in questo spazio sacro, si raccolgono i cardinali aspettando la manifestazione della volontà di Cristo riguardo alla persona del successore di Pietro. Qui ho udito dalla bocca del mio rettore di un tempo, il cardinale De Furstenberg, le significative parole «Magister adest et vocat te». In questo luogo il cardinale primate di Polonia mi ha dotto: "Se ti eleggeranno, ti prego di non rifiutare'. Era il cardinale Wiszinski. E qui in spirito di obbedienza a Cristo, ho accettato l'elezione scaturita dal conclave dichiarando al cardinale Camerlengo, il cardinale Villot, la mia disponibilità a servire la chiesa». Solo al momento del Kyrie le luci si sono accese per illuminare lo strepitoso impasto di colori e corpi del Giudizio Universale. Come è stato spiegato in una mega-conferenza stampa cui erano presenti più di mille persone di ogni nazionalità, le misure per il filtraggio dell'umidità, della temperatura, dell'aerazione e dell'illuminazione sono infinite e ad altissima tecnologia: degne di questa vigilia di nuovo millennio, è stato assicurato. VADEMECUM ORÀRI: Tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 8,45 alle 13,45 Aperti anche, con lo stesso orario, l'ultima domenica del mese. ORARIO ESTIVO: Dal lunedi al venerdì dalle 8,45 alle 16,45. Lo stesso orario viene rispettato nel mese di aprile. COSTO DEL BIGLIETTO: 13 mila lire [gratuito l'ultima domeni ca del mese] Papa all'inaugurazione dei restauri della Cappella Sistina può dire, mese per mese». Facendo questa offerta al Vaticano, aveva forse altre ragioni particolari? «Sì - risponde il magnate nipponico - c'era anche un altro motivo: Ntv, fondata da mio suocero nel 1953, è stata la prima rete televisiva giapponese a includere nel palinsesto un programma religioso, e poi è stata la prima a proporre una trasmissione riservata agli spettatori di fede cristiana. Per noi, quindi, l'occasione della Sistina non era da perdere...», [r. cri.]

Persone citate: Camerlengo, De Furstenberg, Fabrizio Mancinelli, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Villot, Wojtyla

Luoghi citati: Polonia, Trento