Lezioni sull'Olocausto

Lezioni sull'Olocausto Lezioni sull'Olocausto Erano nell'aria da qualche settimana queste dimissioni. Eppure l'opinione pubblica giapponese ha reagito sgomenta a questa ennesima puntata della Tangentopoli nazionale che porta il Paese sull'orlo della crisi di governo. Le dimissioni del Consiglio dei ministri sono questione di ore. Con una conferenza stampa estemporanea ieri il premier Morihiro Hosokawa ha annunciato le proprie dimissioni, assumendosi la responsabilità morale dello scandalo, che ha gettato un'ombra sulla sua amministrazione. Con Hosokawa escono dalla scena politica giapponese anche molte speranze: quelle nel governo pulito che Hosokawa stesso prometteva ed assicurava di incarnare dopo quattro decadi di monopolio del potere del partito liberal-democratico travolto appunto dalla corruzione, e quelle nelle riforme economiche, fiscali e istituzionali, indispensabili ora, subito, per aiutare il Paese ad uscire dalla recessione. Ora invece c'è il rischio che il Giappone si presenti al prossimo vertice del Gruppo dei Sette indietro rispetto ai partner nella marcia verso la ripresa ed in piena crisi politico-amministrativa. Due sono le responsabilità che gravano su Hosokawa: la prima è quella di avere incassato come contributo politico un versamento fatto al suo gruppo politico a titolo di prestito dalla società di spedizioni Sagawa, occhio del ciclone Tangentopoli che ha già strappato dalle poltrone del potere di Tokyo alcuni ex ministri e primi ministri spingendo gli elettori otto mesi fa a por fine al regime corrotto dei liberal-democratici favorendo l'alternativa proposta da Hosokawa a capo di un'eterogenea coalizione di ben sette partiti. La seconda responsabilità di Hosokawa è quella di aver permesso che i fondi del suo gruppo politico venissero usati per spregiudicate operazioni finanziarie. Davanti alle telecamere ed ai microfoni dei reporter l'uomo della strada reagisce ora sconsolato, invoca stizzito la giustizia ma si stringe nelle spalle ammettendo che la corruzione è troppo intrinseca al sistema della cosa pubblica giapponese. C'è chi ricorda del resto che Hosokawa e una metà degli uomini della sua coalizione sono degli ex liberal-democratici. Tutti naturalmente si chiedono perplessi cosa potrà succedere ora, ovvero se la coalizione di Hosokawa che raccoglie conservatori, socialisti e moderati di centro saprà tenere botta. Perplessità più che lecita questa poiché, prima che dagli scandali, la coalizione era stata scossa da accese diatribe sulla via da seguire a proposito delle riforme fiscali del sistema pensionistico. Fatta la riforma elettorale che ha dato al Paese un sistema maggioritario alla Camera bassa, riforma questa che costituiva l'unico impegno programmatico comune delle varie forze, i nodi dell'incompatibilità di fondo, che ha finora riunito tuttavia forze appunto tanto diverse, sono venuti al pettine. I socialisti si sono scontrati con i con- WASHINGTON. Anche negli Stati Uniti, così come in Italia, ci si sta rendendo conto che gli allievi delle scuole sanno ben poco di storia contemporanea e dello sterminio degli ebrei. Le prime iniziative concrete a livello istituzionale sono state prese in Florida e nel New Jersey. In Florida una legge approvata dal Parlamento dello Stato (114 voti favorevoli, nessun contrario) prevede che nelle scuole siano impartite lezioni sull'Olocausto. Il progetto di legge aveva sollevato non poche controversie nell'ambito della commissione educazione: per ottenere l'approvazione, l'organo legislativo ha dovuto approvato anche l'introduzione dell'insegnamento della storia dei neri. Nel New Jersey il governatore, Christie Whitman, ha deciso di rendere obbligatorio in tutte le scuole l'insegnamento della storia dell'Olocausto. Il progetto di legge, che verrà ora presentato all'assemblea parlamentare di questo Stato, invita gli insegnanti a dar prova della «responsabilità personale necessaria nella lotta al razzismo». [Agi] servatoli più convinti, compreso Hosokawa che proponeva di portare l'Iva dal 3 al 7 per cento facendo temere una crisi di governo già in gennaio. Ma il pericolo è stato scongiurato semplicemente rimandando il relativo dibattito al Calendimaggio e lasciando che il Parlamento prendesse mano nel dibattito sulle indiscrezioni che, già da alcune settimane, gettavano le prime ombre su Hosokawa. I commentatori dubitano ora che la coalizione terrà, che riuscirà a darsi una nuova direzione in poche ore, anche se molti sostengono che Tsutomu Hata, l'attuale ministro degli Esteri, è un candidato più che adatto per succedere a Hosokawa. Ma Hata, in realtà, significa Ichiro Ozawa, anima del partito del rinnovamento ed eminenza grigia dell'amministrazione Hosokawa. Ozawa è un conservatore tutto d'un pezzo con il quale i socialisti e i socialdemocratici difficilmente riusciranno ad andare d'accordo. E se accordo non ci sarà, la strada che rimane è una sola: dar corso alla crisi di governo e chiamare il Paese alle urne, allontanando ancora la prospettiva delle riforme. In tal caso, anticipano i commentatori, il quadro politico dovrà cambiare, agli elettori la classe politica dovrà proporre volti, forze e schieramenti nuovi. Paolino Accolla

Luoghi citati: Florida, Giappone, Italia, New Jersey, Stati Uniti, Tokyo, Washington