Meglio Cavour che Ambra; meglio sul «Paradiso» che in città

Meglio Cavour che Ambra; meglio sul «Paradiso» che in città Meglio Cavour che Ambra; meglio sul «Paradiso» che in città il ppi come partito di centro, spero resti tale, come sicuramente gli altri suoi elettori. Se avessimo cercato una svolta a destra avremmo dato i voti al ecd dei vari opportunisti Casini, Fumagalli e soci (che bella compagnia!). Corra Formigoni, naturalmente da solo, dai suoi amici di destra (li troverà ad Arcore) in cerca di una poltrona più o meno importante. Se approderà alla corte del re e troverà tutte le sedie occupate, non si sgomenti onorevole, un posto per lei ci sarà sempre, certamente presso un club di Forza Italia, forse come usciere. (P.s. Non sono un cattocomunista). Sergio Ratto, Torino Un miracolo nel parco E' tempo dell'annuale miracolo, la primavera è giunta anche nel Parco del Gran Paradiso. La neve rimasta viene inghiottita velocemente dall'avido suolo, il quale ricambia offrendo ai nostri occhi le delicate sfumature del crocus, il giallo intenso del farfara, dalle incontenibili bramo di esistere. Gli stambecchi, con ancora indosso il sontuoso mantello invernale, già hanno lasciato le alte dimore per deliziarsi al piano con l'erba novella; le prime femmine di camoscio si recano presso gl'impervi luoghi di figliazione. Ecco due marmotte riaffacciarsi al sole dopo mesi di oscurità e di sonno; già l'aquila pregusterà la loro carne, tanto utile al suo prezioso aquilotto che presto vedrà la luce. Alle prime avvisaglie dell'alba la valle è inondata dai più variegati canti d'amore e di presenza territoriale degli uccelli, armonie melodiose in una cattedrale silente. Siamo al dopo elezioni, l'attesa del «nuovo» è grande ma quassù non ne giunge l'eco; le tangentopoli paiono lontane anni luce qui dove la vita viene Egr. Sig. Del Buono, dopo mezzo secolo che leggo lo stesso giornale mi devo rassegnare a cercarne un altro. Era nel '44, ero militare a Ivrea, cercavo un passaggio sulla strada per Torino quando a un certo momento s'è fermato un traballante camioncino il cui conducente, sportosi dallo sportello, mi ha detto che, non aveva posto, ma mi offriva una copia del giornale che stava trasportando, La Stampa. Da quel momento non è passato giorno che non lo comprassi. Ma un bel giorno, qualche mese fa, la redazione della Stampa ha fatto la bella scoperta... Giuseppe Spigai, La Spezia GENTILE Signor Spigai, dispiace sempre perdere un lettore affezionato. E spero sinceramente clic questo non avvenga. Intanto, cerco di capire da dove parta la sua decisione di rinunciare a La Stampa. «La bella scoperta», a cui lei allude con rammarico, era quella di «immettere ben 8 pagine riservate alla Liguria, si fa per dire, però, infatti non tutta la Liguria. Dante, pur non amando molto la Liguria, riconobbe che cominciava a Nizza e finiva a Lerici. Ma la geografia è cambiata. Nizza, Cavour ha dovuto darla ai francesi e pazienza, ma La Spezia, fino a prova contraria, fa sempre parte della Liguria, non per La Stampa però perché nelle 8 pagine dedicate alla Liguria nemmeno un rigo è riservato al Golfo dei Poeti. Roba da far trasalire nella tonti- Non trail gdi La scandita dai precisi ritmi imposti dalla natura; nulla scalfisce e turba questa splendida interazione tra l'ambiente e le sue creature. Il loro paradiso, pur sofferto, è veramente un Gran Paradiso. L'inferno è laggiù, nelle grandi città degli uomini. Vittorio Gaydou, Collegno (To) RISPONDE O.d.B. ba colui che a Sfacteria dorme: infatti, Santorre di Santarosa, come ben saprà, è stato delegato del governo piemontése per la Città delia Spezia...». scurate olfo pezia Capisco che per uno della Spezia icsto può essere un peccato grave. E suscitare sospetti di una qualche specie di congiura. Infatti, lei gentile Signor Spigai, avanza un'ipotesi piuttosto intrigante: «Ma immagino come è andata. La direzione de La Stampa per le pagine della Liguria si sarà rivolta a giornalisti genovesi, apriti cielo, allora tutto è chiarito, ma lo sa che qualche secolo fa quando i mezzi più efficaci erano: pala, piccone e carriola i signori genovesi volevano interrare quella meraviglia della natura che è il Golfo della Spezia? So beneche Genova è molto più importante de La Spezia, ma 8 pagine sono più di 16.000 centimetri quadrati e qualche centimetro per La Spezia potreste trovarlo o no?...». Gentile Signor Spigai, prima di compiere un atto di cui potrebbe pentirsi, mi lasci perorare la causa de La Spezia davanti al Direttore. Lo faccio pubblicamente, accogliendo integralmente la sua lettera in questa rubrica. cantina ed una vasca di circa 60 m3 per la raccolta dell'acqua piovana, entrambi interrati, da ubicare rispettivamente nel cortile della nostra abitazione e nel frutteto adiacente. Per la cantina abbiamo avuto il parere favorevole della Regione a dicembre del 1993, dopo circa 22 mesi, e per ciò che riguarda la vasca siamo ancora in attesa di una risposta; ora sono passati 26 mesi. Per quest'ultima pare ci sia stato un errore di procedura da parte del Comune, ma è dal settembre 1993 che sono stati portati in Regione i nuovi documenti richiesti e ciò nonostante non si hanno ancora notizie. Il tecnico del Comune di La Cassa, da noi più volte sollecitato, si dichiara impossibilitato nel conferire con l'ufficio regionale competente essendo il relativo responsabile (quasi) sempre irreperibile. Carla Coletto Lorenzo Bonino La Cassa (To) I Costanzo e l'Unità Nel 1991 il pds decise di affidare all'agenzia Pielle la raccolta della pubblicità nelle Feste Nazionali dell'Unità. L'agenzia ci chidede, come normalmente avviene, una lettera a firma mia nella qualità di coordinatore delle Feste, e del segretario del pds da inviare alle aziende. La lettera in questione fu inviata dall'agenzia e non da noi a tutte le aziende italiane iscritte nella Guida Monaci e quindi anche alla Ditta Costanzo. Appena ricevuta la lettera, un rappresentante della Ditta Costanzo telefonò a me personalmente, a Roma, per dirmi che era disponibile a fare pubblicità e che intendeva conoscere le modalità. Risposi che non era il caso, che comunque avrei informato l'agenzia che aveva spedito la famosa lettera. Cosa che puntualmente feci, chiedendo anche alla concessionaria della pubblicità, una oculata selezione degli inserzionisti e delle ditte alle quali si chiedeva l'acquisto di stands. La conclusione della vicenda fu che la Ditta Costanzo non partecipò alla Festa Nazionale dell'Unità. Vi prego pertanto di pubblicare questa precisazione per porre fine allo stillicidio di ridicole provocazioni, e a tutela del nostro buon nome. Voglio infine precisare che le presenze pubblicitarie all'interno delle Feste Nazionali dell' Unità sono tutte accompagnate da regolare contratto sottoscritto dall'agenzia di pubblicità e dalla ditta interessata e che il posto è stabilito sulla base di un preziario che viene accluso contestualmente alla lettera di invito. Francesco Riccio Coordinatore Feste Nazionali dell'Unità Strafalcioni geografici Voglio fare un'aggiunta alla lettera del signor Franco Fedele (3 aprile) perché anch'io mal sopporto le parole storpiate, volutamente o meno. Non mi piacciono, ad esempio, gli strafalcioni di Nino Frassica, alcune frasi di Totò (chiudi la parente), titoli di film 1 carabinieri, A me mi piace, etc. Sono tutte espressioni anti istruttive che potrebbero andare bene, volendo ironizzare, per un popolo coltissimo, ma non certo per il nostro. Non parliamo poi del «te» anziché «tu» di cui fanno ampio uso anche persone che dovrebbero dare buoni esempi di proprietà di linguaggio. La presente, comunque, è per dire che non capisco perché, da anni, al bivio Sauze d'Oulx-Cesana, faccia bella mostra l'insegna azzurra «Sause» e che nessuno provveda a farla correggere. Gli annunciatori tv già la pronunciano in tutte le salse, sarebbe auspicabile che fosse giusta almeno nella segnaletica stradale. Maria Benelli