« Vendo un occhio per aiutare mio figlio a cambiar sesso» di Gianni Martini

« V « Vendo un occhio per aiutare mio figlio a cambiar sesso» CUNEO. Una mamma che vive in Langa lancia un appello che ha il sapore della sfida: «Ho quattro figli maschi. Il più giovane, quello di vent'anni è transessuale. Aiutatelo a farsi operare, a diventare donna. Sono pronta a vendere un occhio per pagare. Questo tormento deve finire». Anna ha 54 anni. Infermiera professionale, un matrimonio fallito alle spalle, vive in un paese contadino, con tre chiese e duemila anime, sulle colline albesi. Due figli l'aiutano a gestire un bar-pizzeria. Il maggiore se ne è andato da tempo «mentre il minore, Deby, quando non è a Rimini, deve starsene chiusa in casa per non essere presa in giro». Di questo figlio Anna parla al femminile, ma per l'anagrafe Deby, occhi scuri, capelli lunghi e neri, mani grandi, minigonna e calze a rete, in realtà è Massimo. «Che fosse diverso dagli altri bambini me lo disse un prete. Lo avevo messo in collegio, dai Somaschi. Dopo qualche mese il rettore consigliò che il ragazzino tornasse a casa per dormire. "Si comporta in modo strano, disse, come una femminuccia"». Da allora l'inizio del tormento. «Mi rubava calze di nylon, biancheria, il trucco. Ho provato a sgridarlo. Inutile». Anna non ricorda quando ha visto per la prima volta il figlio indossare una gonna. «Sono stati passaggi graduali. I capelli lunghi, la barba che non cresceva, il trucco sugli occhi. I fratelli lo picchiavano per questo». Due anni fa, quando venne convocato al distretto militare di Torino per la visita militare Massimo si presentò in fuseaux, camicetta scollata e reggipetto ottenendo l'esonero. Anna decise di fare un altro tentativo e lo mandò in America, da una zia. «Niente da fare. Al ritorno non era cambiato Mia sorella disse che nel Connecticut i giovani come lui sono tanti. Mi consigliò di starle vicino, di aiutarla». Da allora Massimo è diventata Deby per madre e amici. Lasciata la Langa ha iniziato a girovagare, da una discoteca all'altra, dal Cocoricò ai locali notturni di Milano. Più volte fermato dalla polizia, picchiato, ma anche lusingato tanto da venir richiesto per servizi fotografici. Una sorta di Eva Robbins di Langa, dai capelli neri che spesso torna a casa malgrado le tensioni. Ma perché vuole offrire una cornea per l'operazione? «E' difficile, farsi operare in Italia. Ci vogliono dai quattro ai sei anni d'attesa, quattro inter¬ Massimo, il ragazzo che vuole cambiare sesso Sua madre ha rivelato di voler vendere una cornea per potergli pagare l'operazione ;:j.«S venti, sofferenze enormi. A Londra fanno tutto con una sola operazione. Costa quaranta milioni. E per trovarli metto a disposizione quello che ho. Un occhio». Anna si alza, accompagnando sottobraccio la figlia che, malgrado il metro e 80, porta scarpe coi tacchi. «Vedete. Potrebbe essere una ragazza come tante. Ha anche un fidanzato, un giovane dentista torinese con pochi soldi, purtroppo. Hanno passato da noi il Capodanno. Potrebbe avere un lavoro normale, lontana dalle discoteche. Come mamma devo aiutarla». E Deby? «Comincio ad aver paura della vita che faccio - risponde, dura -. Amiche sono morte di Aids. Poi le botte, la strada. Vorrei una vita normale, da donna. Ma non sapevo che mia madre volesse donare una cornea. E' matta». Gianni Martini

Persone citate: Deby, Eva Robbins

Luoghi citati: America, Connecticut, Italia, Londra, Milano, Rimini, Torino