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Al Bono: sfido il detective a ritrovare la mia Ylenia Al Bono: sfido il detective a ritrovare la mia Ylenia CELLINO SAN MARCO. «A questo punto, l'unica cosa che resta da fare al detective Raniero Rossi, se vuol ritrovare un minimo di credibilità, è riportarci Ylenia». Due giorni dopo avere chiesto ai mass-media di calare il sipario sulla vicenda che lo angoscia da ormai tre mesi, Al Bano rompe il silenzio stampa perché, dice, «sono costretto a scendere in trincea di fronte alle squallide illazioni, alle inesattezze ed alle falsità che continuano a circolare». Non si placa l'ira del cantante nei confronti dell'uomo che, la sera di Pasquetta, ha annunciato ai giornali il ritrovamento di Ylenia a Santo Domingo: «Non ho mai incontrato questo signore e non ho nessuna intenzione d'incontrarlo», assicura. Sono dure le parole di Al Bano: «E' veramente vergognoso il modo in cui ci stanno facendo vivere queste giornate: un dramma familiare è stato trasformato da persone senza scrupoli in un carnevale. C'è gente che per avere una riga sui giornali ammazzerebbe la propria madre. Una cosa deve essere chiara: parlare di Ylenia riapre ogni volta in noi una ferita, e speriamo davvero di non doverlo più fare finché non avremo vere notizie da diffondere». Al Bano non era del tutto impreparato di fronte alla «sparata» di Rossi, e questo spiega la freddezza con cui aveva accolto l'annuncio: «In un fax del 18 marzo, una persona di cui non posso fare il nome mi aveva messo in guardia su questo investigatore, precisando che stava già speculando su questa vicenda nella zona di Perugia. Io non ho mai parlato con lui, né conoscevo la sua faccia prima di vederla in televisione». Secondo qualcuno i Carrisi saprebbero più di quanto affermano, avrebbero informazioni nuove e attendibili sulle quali tacciono. Ma Al Bano smentisce: «Non nascondiamo niente: la verità è che non ci sono piste credibili e che le segnalazioni si rivelano tutte vaghe o sbagliate. Alle persone in buona fede che cercano di aiutarci, si affianca però sempre di più la voce degli sfruttatori, degli sciacalli e degli idioti: e noi vorremmo soltanto poter vivere con dignità questo momento così difficile». L'ultima delusione, per Al Bano e Romina Power, è dell'altra sera. La ragazza che molti avevano incontrato a Santo Domingo, e che compare per qualche istante nel videotape pubblicitario d'un albergo, è stata rintracciata. Ad Ylenia assomiglia, ma si chiama Marta Giachini ed ò un'animatrice turistica. Ma l'inarrestabile investigatore di Perugia ha detto Santo Domingo, e Santo Domingo ri¬ pete. Anche Raniero Rossi, in procinto di partire per la Repubblica Dominicana «per svolgere personalmente le ricerche, a titolo gratuito e in perfetta buona fede», è indignato per le accuse di sciacallaggio e lamenta che la sua famiglia «sia stata coinvolta in questa vicenda». Annuncia: «Non so se troverò Ylenia, ma conto di avere la conferma che è viva. Di questo sono assolutamente certo, e credo che lo sapiano anche i suoi genitori». A cosa si debba tanto ottimismo non è chiaro: «La mia condanna», lamenta enigmaticamente il detective, «è che non posso, proprio non posso, dire quali siano le mie fonti. Però sono molteplici e tutte serie e attendibili, una in particolare». Ma perché prima di spedire il fax ai giornali non ha interpellato la famiglia di Ylenia? La risposta è sconcertante, tenuto conto che a fornirla è il presidente dell'associazione nazionale dei detective: Rossi non è riuscito a procurarsi il numero di casa di Al Bano: «Ho cercato di farlo, Dio sa se ho cercato. Per telefono è stato impossibile. Ho provato con il posto telefonico pubblico di Cellino San Marco. Ho chiesto poi il telefono di Al Bano e mi hanno rimandato a quello della sua casa discografica. Ho tentato di mandare un telegramma, ma nei giorni di Pasqua da Perugia è stato impossibile. Non potevo aspettare ancora: le mie fonti dicevano che Ylenia stava lasciando Santo Domingo». Intanto, sulla scomparsa di Ylenia ha aperto un'inchiesta la Procura della Repubblica di Brindisi. [r. cri.]