Gli cultori si difendono di Raffaella Silipo

Gli cultori si difendono Gli cultori si difendono «Sì, sono filmati diparte Vengono dagli archivi Usa» ROMA. «Documenti eccezionali, non manifesti di partito». Roberto Olla e Leonardo Valente, autori di Combat Film, difendono la loro scelta. «Zucconi in apertura di programma si chiedeva se eravamo pronti a vedere questi documenti come pagine di storia e non come manifesti di partito. Deduciamo dalle reazioni che non siamo ancora pronti». E attaccano. «Vediamo se qualcuno si assume la responsabilità di impedire che vengano mostrati al pubblico». Poco rigore storico, guerra vista da una sola parte, revisionismo. Su Olla e Valente sono piovute accuse di ogni tipo. «Certo che è vista da una sola parte - dice Olla, cui si deve il ritrovamento dei materiali negli archivi Usa - gli americani naturalmente hanno filmato le fucilazioni dei fascisti, mentre quelle dei partigiani sono in mano ai nazisti. Quello che posso dire è che sono sulle tracce di filmati girati dai tedeschi». Aggiunge Valente: «Se altri professori o maestri pensavano di poter utilizzare meglio le immagini, potevano andarsele a cercare, visto che erano negli archivi da 50 anni. Si ripete con queste polemiche il vizio per cui la storia di un Paese si deve adeguare a quello che ognuno pensa. Il nostro è stato un lavoro da cronisti». Valente sottolinea di aver cercato «filmati inediti sulla guerra partigiana, ma purtroppo non esistono. Ho solo 11 minuti sulla fucilazione di partigiani: una scena girata da don Pollarolo e recuperata attraverso la fondazione Gobetti. Purtroppo la qualità di queste immagini non è quella degli operatori Usa. Comunque rivendico la mia professionalità nella scelta». Noi siamo storici, ribadiscono gli autori, e non volevamo fare un programma di storia. «L'intento dice Olla - era di fare una trasmissione interattiva efficace, con documenti e commenti di chi in quelle immagini si riconosce. E la grandissima attenzione del pubblico è testimoniata dal fatto che in un giorno sono arrivate più di 500 telefonate». Anche i dati d'ascolto li premiano: in 2 milioni 564 mila hanno visto la replica della prima puntata, già seguila da 2 milioni 300 mila persone. Ieri sera alle 23 è andata in onda la puntata più breve del ciclo: cinque minuti appena, con le immagini degli Alleati che entrano a Napoli, Avellino, Verona. E stasera alle 23,40 tocca alla terza, 12 minuti il cui contenuto è ancora segreto. La polemica, però, non riguarda tanto i documenti, quanto il modo in cui sono stati inquadrati, compreso il dibattito... «Il dibattito in studio è come una gara di calcio dice secco Olla - si scende in campo e si risponde per se stessi. Io rispondo del mio commento». Sulla scelta della conduzione, commenta Valente, «l'ha fatta Raiuno, che ha affidato a Zucconi la prima puntata e a me quella del 25. Mi sembra che anche questa scelta si ispiri a criteri di equilibrio. E non mi permetto di giudicare il lavoro del mio collega e amico. In Italia c'è stato sinora sin troppo giornalismo ideologico e proprio per non ripeterlo abbiamo ritenuto di mandare in onda lo scoop». E il momento della messa in onda? Olla è ironico. «Beh, non potevamo certo trasmetterlo in campagna elettorale né tenercelo nel cassetto per altri mesi, aspettando che passassero le elezioni europee, anche perchè qualcun altro avrebbe potuto soffiarci lo scoop. Il sistema dei mass media in Italia non consente ritardi o slittamenti». Valente rincara. «E' solo una puntata, aspettate di vederlo tutto. Il 25 aprile ci sarà una lunga diretta con luoghi simbolo della Resistenza e delle stragi naziste: Ampezzo, Marzabotto, Boves». «Quel giorno - annuncia Olla - ci collegheremo con tutta Italia per sentire le voci dei protagonisti. Intervenire ora con richieste di provvedimenti autoritari del consiglio d'amministrazione o della direzione danneggia solo il nostro lavoro». Un lavoro che Olla e Valente difendono con tutte le loro forze. «Le immagini di Piazzale Loreto non dovevano essere mostrate? - provocano -. Intanto i documenti non si cancellano e poi bisogna fare fa chiarezza, con i documenti, su quanto è accaduto. Solo così saremo in grado di guardare al passato con occhio sereno». Raffaella Silipo

Persone citate: Leonardo Valente, Olla, Piazzale Loreto, Pollarolo, Roberto Olla, Zucconi