Si cercano nuove vie per stimolare l'auto
LAnfia e l'Unrae guardano al futuro LAnfia e l'Unrae guardano al futuro Si cercano nuove vie per stimolar© Paulo Tra i molti problemi sul tappeto la revisione delle vecchie vetture TORINO. L'auto italiana ò ancora nel tunnel della recessione. Anche in marzo (i dati ufficiali si conosceranno domani) le vendite si dovrebbero collocare al di sotto di quelle dello stesso mese '93, che già era stato debole. Anfia (Associazione nazionale dei costruttori) e Unrae (Unione rappresentanti auto estere) sono d'accordo sulla necessità di adeguati interventi per rivitalizzare il settore e per questo chiederanno al nuovo governo, quando ci sarà, di cambiare strada rispetto al passato per quanto riguarda l'automobile. In altre parole, smettere di considerarla come una fonte continua e inesauribile di entrate, ma come un settore industriale di importanza strategica per l'intero Paese. Quando l'auto va male, e non solo in Italia, tutta l'economia zoppica. Piero Fusaro, presidente dell'Anfia, sostiene, ad esempio, che una corretta applicazione, rapida e incisiva, delle revisioni per le vecchie auto, non solo gioverebbe all'ambiente e alla sicurezza, ma aiuterebbe anche, in qualche modo, la vendita di nuove vetture. In tutti i Paesi a tasso di motorizzazione paragonabile al nostro - sostiene il presidente dell'Anfia - la manutenzione del parco circolante è assicurata da revisioni obbligatorie molto più efficaci e ravvicinate rispetto alle nostre, ferme ancora a cadenze decennali. Questo nonostante il nuovo codice della strada, adeguandosi alle norme Cee, abbia fissato a 4 anni dall'immatricolazione la prima revisione e ad anni alterni quelle successive, affidando le operazioni anche ai privati. In Italia circolano attualmente oltre 3 milioni di veicoli con più di 15 anni di età, pari al 10% del parco, contro una media europea del 2%. L'iter è ormai a buon punto ed è sufficiente la volontà politica per rendere operante, in tempi brevi, il nuovo sistema. Le due associazioni di categoria sono in perfetta sintonia anche su altri punti essenziali: anzitutto ridurre l'eccessivo carico fiscale che schiaccia l'automobile e aiutare il settore con ade¬ guati provvedimenti, quindi occuparsi seriamente di un piano per la viabilità e i parcheggi e snellire le troppo burocratiche pratiche automobilistiche. Walter Walcher, presidente dell'Unrae, ricorda i 5000 franchi di Balladur destinati a promuovere in Francia la rottamazione delle auto con oltre 10 anni, ai quali si aggiungono altre misure agevolative da parte delle Case costruttici e a favore dei dipendenti d'azienda. Chiede che misure analoghe vengano applicate anche in Italia, ricordando come esse abbiano determinato in Francia maggiori vendite intorno alle 100 mila unità.. Sulla fiscalità, Anfia e Unrae sperano che il prossimo governo non adotti più provvedimenti che condizionano la scelta del consumatore, come avviene oggi, con balzelli a volte senza senso. Walcher ricorda, a questo proposito, che in Italia ci sono imposizioni speciali sui fuoristrada e sui cambi a 6 marce. «E non basta. Speriamo di vedere anche abolite la cosiddetta tassa di lusso (da 8 a 12 milioni a seconda dei Cv fiscali) che discrimina le vetture con motore oltre 2000 ce di cilindrata e il superbollo diesel che penalizza fortemente l'usato, riflettendosi sulle vendite del nuovo». Ha fatto notare come le immatricolazioni in Europa del segmento oltre 2 litri rappresentino il 6% del mercato, in Italia solo lo 0,5%. «A conti fatti, il fisco italiano, con la supertassa, ha incassato meno di quanto avrebbe avuto da vendite in media europea». Sul tributo al Fisco, uno studio dell'Anfia parla chiaro. Nel 1993 gli automobilisti hanno versato ben 83.000 miliardi di lire, pari al 18,2% dell'intero gettito fiscale, con un aumento del 7,5% sul 1992, nonostante le vendite siano scese del 20%. Anfia e Unrae chiedono dunque maggiore attenzione ai problemi dell'automobile, sperando che le promesse avanzate dal polo conservatore in campagna elettorale siano mantenute. Renzo Vìllare
Persone citate: Balladur, Piero Fusaro, Renzo Vìllare, Walcher, Walter Walcher
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