«Mattone di Stato vendite vicine»

Il direttore generale Scimia: entro l'estate avremo la convenzione con le Finanze Il direttore generale Scimia: entro l'estate avremo la convenzione con le Finanze «Mattone di Stato, vendite vicine» Si sta sbloccando l'attività di Immobiliare Italia ROMA. Arenili, terreni e spiagge. Lo Stato è in vendita e la lista delle offerte è allettante: oltre 7 mila cespiti, per un valore «prudenziale» di almeno 3500 miliardi (ai valori di dieci anni fa). Tra i gioielli naturali più ambiti, il Faro dell'Isola di Zannone (Arcipelago Pontino) quotato 800 milioni (con questa cifra si acquistano anche le poche abitazioni dell'isola). Riprende dunque la marcia verso la vendita sul mercato degli immobili del demanio statale. Con una modifica alla reiterazione del decreto sulle privatizzazioni, il governo ha dato un colpo di acceleratore all'attività di Immobiliare Italia, la società costituita due anni fa (tra i cui soci figurano Imi, Bnl, Crediop, Credito Fondiario, Icori e Snam) che si occvia della vendita del patrimonio mmobiliare dello Stato. Luigi Scimia, direttore generale della società ha precisato: «Entro la fine dell'estate sarà completato l'iter burocratico della convenzione con il ministero delle Fi- nanze. Le prime vendite dovrebbero essere concluse entro l'anno, per alcune centinaia di miliardi». La modifica al decreto prevede che d'ora in avanti le Finanze avranno la facoltà - e non più l'obbligo - di ottenere da Immobiliare Italia un anticipo del 50% (remunerato a tassi di mercato fissati dal Tesoro) del valore del cespite. La variazione è stata decisa a seguito del forte ribasso dei tassi di interesse negli ultimi sei mesi, che renderebbe troppo pesante per lo Stato questo anticipo «oneroso». Proprio questo, il capitolo dei tassi di interesse sulle anticipazioni al 50% sul valore delle vendite, aveva causato i ritardi della firma della convenzione, la cui bozza era stata inoltrata da Immobiliare Italia al ministero delle Finanze un anno fa. A dicembre il ministro delle Finanze, Franco Gallo, aveva rinviato la bozza della convenzione a Palazzo Chigi per una valutazione. Di qui l'intervento del Consiglio dei ministri che, come ha sottolineato Scimia «ha confermato la volontà politica di procedere sulla strada della vendita degli immobili statali». Finalmente è arrivata la convenzione. Dovrebbe andare alle Finanze, ai ministeri del Tesoro e del Bilancio per i pareri, e in seguito al consiglio di Stato. Completato l'iter Immobiliare Italia potrà procedere alle dismissioni. I proventi delle vendite (sottoforma di pagamenti «cash» da parte degli acquirenti) andranno ad alimentare il fondo di ammortamento del debito pubblico. [a. vig.] Piero Barucci ministro del Tesoro uscente tra i «padri» del piano di vendite immobiliari pubbliche

Persone citate: Franco Gallo, Luigi Scimia, Piero Barucci, Scimia, Zannone

Luoghi citati: Immobiliare Italia, Italia, Roma