Nostra Signora Canzonetta patrona assoluta d'Italia di Alessandra Comazzi

r TIVÙ'& TIVÙ' Nostra Signora Canzonetta patrona assoluta d'Italia OGNI serata televisiva ha il suo momento fondamentale, quello intorno al quale gira tutta la programmazione: un «momento topico» che può appartenere a tutti i generi che volete, non ha importanza, e non ha importanza neppure l'ascolto. Martedì, nonostante le canzonette trasmesse da Raiuno e da Canale 5, il punto caldo era la messa in onda di «Combat film», gli inediti girati dagli Alleati alla fine della Seconda guerra mondiale, la Liberazione vista dalla Quinta Armata degli Stati Uniti. Immagini forti, agghiaccianti, intorno alle quali si era creata una grande aspettativa. Ma prima c'era Pippo Baudo con le sue canzoni di Sanremo, le stesse che abbiamo ascoltato in febbraio, naturalmente, riproposte in base alla classifica di vendita dei dischi. Poteva Baudo snellire il suo spettacolo, rinunciare a qualche canzonetta? Poteva la rete rischiare di farsi superare da Canale 5, che intanto mandava contemporaneamente in onda le «Canzoni spericolate» uan; va ondi condotte da Marco Columbro? Il pericolo, che non è il loro mestiere, era troppo alto per i responsabili di Raiuno: ormai non si pensa che a vendere i prodotti sul mercato, come se la crisi economica non consentisse di tentare un atto coraggioso. Vediamoli dunque, questi dati: 7 milioni 91 mila spettatori per il Sanremo Top di Baudo-Raiuno; 5 milioni 462 mila spettatori per Columbro-Canale 5; 2 milioni 324 mila spettatori per «Combat film». Ora, chi ha visto «Combat film» è andato a dormire all'una e mezzo di notte, ha dovuto dunque impegnarsi, rinunciare al sonno, aspettare, con irritazione sempre maggiore, che finissero le canzonette: ha dovuto compiere un atto di volontà, una scelta. E l'ha fatto, determinando un ascolto di tutto rispetto in senso assoluto, stupefacente per l'ora. Adesso Baudo chiede scusa, ieri sera il programma è stato replicato, insomma la Rai è corsa ai ripari: per una volta ha ascoltato le proteste della «gente». I «Gente» sempre più preoccu¬ pata dall'idea che la televisione debba rappresentare, e seguire i gusti, della sola maggioranza. E comunque, nel fronteggiarsi delle canzonette, erano assai più spiritosi a Canale 5 con «Canzoni spericolate»: intanto presentava Columbro, uomo di simpatia, professionalità e conoscenza televisiva (ha anche scritto un libro che si intitola più o meno come questa rubrica, «Tivù Tivù», sottotitolo «Storia, fatti & segreti»). Il concetto ispiratore è all'incirca quello di tante serate a tema, «che s'ha da fa p' campa». Per campare, Arnoldo Foà ha dovuto esibirsi nel «Ballo del qua qua», ed è stato lo spettacolo più inquietante, peraltro realizzato secondo la classe e la dignità del personaggio. Paternostro stonava perdutamente in «Baba-baciami piccina sulla bobo-bocca piccolina» e Aldo Busi si esibiva, con un impeccabile doppiopetto nero e sandali d'oro, in «La notte è piccola per noi». Verso profetico. Davvero troppo piccola. Alessandra Comazzi

Persone citate: Aldo Busi, Arnoldo Foà, Baudo, Columbro, Marco Columbro, Paternostro, Pippo Baudo

Luoghi citati: Italia, Raiuno, Sanremo, Stati Uniti