Il Cavaliere non tratto più con Bossi di Sergio Romano

Il leader di Forza Italia: se Scalfaro mi darà l'incarico presenterò i ministri in Parlamento Il leader di Forza Italia: se Scalfaro mi darà l'incarico presenterò i ministri in Parlamento Il Cavaliere: non tratto più con Bossi E il senatur: Berluskaiser ha una crisi di nervi POLITICA IN CERCA DI REGOLE Lungo brivido su Lira e Borsa Scossone nei mercati e per i Btp dopo la nuova rissa sul governo NON credo che Silvio Berlusconi avrebbe potuto agire diversamente. Commise un errore di presunzione quando cominciò a consultare gli alleati come se il Presidente della Repubblica gli avesse già conferito l'incarico. Ne avrebbe commesso uno più grave se avesse continuato a dissipare il proprio capitale politico in trattative assurde e inconcludenti. Non basta. Rompendo il dialogo con Bossi Berlusconi ci ha liberato da uno degli spettacoli più degradanti della vita politica italiana in questi ultimi anni. Non so quali siano le motivazioni profonde del leader della Lega, ma osservo che ncssLin uomo politico, in una democrazia, ha il diritto di usare i voti come se fossero assegni in bianco, di manovrare come se le posizioni politiche fossero le palle di un giocoliere e di trattare i propri connazionali come bambini sciocchi a cui si possono fare impunemente da un giorno all'altro dichiarazioni stravaganti, contraddittorie, irragionevoli e burlesche. L'uomo che ha avuto una parte determinante nel declino della partitocrazia si sta comportando come la caricatura grottesca di uno spregiudicato politico della Prima Repubblica. Neppure Craxi, nei momenti della stia maggiore arroganza, si era permesso una tale spudoratezza. La sua ultima proposta - un governo costituente - è un nonsenso politico. La riforma della Costituzione non può essere affidata all'esecutivo: se l'Italia entrasse finalmente in una fase costituente il governo dovrebbe dare particolari garanzie di neutralità e impar- Sergio Romano CONTINUA A PAG. 5 SETTIMA COLONNA MILANO. «Da oggi niente più trattative con Bossi. Decida Scalfaro. Se avremo noi l'incarico siamo pronti con la squadra di ministri e con il programma di governo da sottoporre al Parlamento. In caso contrario si torna alle urne per finire la pulizia». Silvio Berlusconi, dopo 48 ore di guerriglia con Bossi, lancia il suo addio alla Lega «che ha tradito i risultati del voto». L'ultima bordata il senatur l'aveva lanciata nel primo pomeriggio definendo il Cavaliere «Berluskaiser», «un uomo-partito di un partito che non esiste, ma che con le tv può manipolare la gente». E ancora, dopo la rottura, a sera: «Credo che gli siano saltati i nervi, è uno che vuole tutto e subito». Ora bisognerà vedere se Bossi aprirà le sue consultazioni a Roma. Berlusconi lo aspetta al varco: «Al tradimento si risponde solo con nuove elezioni». Mentre la sinistra dà sempre maggiori segnali di simpatia alla Lega. futuro se continuerà il clima di ingovernabilità che si è abbattuto sul Paese. Ieri, comunque, ci si aspettava il capitombolo, in Piazza Affari, per via del lunedì nero della Borsa di New York combinato al litigio continuo tra Bossi e Berlusconi. Ma il peggio, almeno, non è capitato. Neppure a Piazza Affari, la più esposta al vento dell'instabilità politica. Ma a sera, dopo la (momentanea?) chiusura di rapporti tra Berlusconi e Bossi che allontana la prospettiva di avere un governo presto e che sia stabile, l'amara sorpresa da Londra. E per oggi un'attesa carica di apprensione per i possibili, nuovi contraccolpi sui mercati.

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, New York, Roma