Ha provato la formazione per la Coppa Scala «Ora so come battere il Benfica» di N. Sor.
Ha provato la formazione per la Coppa Ha provato la formazione per la Coppa Scala: «Ora so come battere il Benfica» MILANO. «Sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto e devo dire che il risultato è giusto». Questo il primo commento di Scala, contento per il pareggio ottenuto ma anche per aver visto all'opera con profitto la formazione che dovrà schierare nel ritorno di Coppa con il Benfica, dove non potrà utilizzare Asprilla e Minotti. «Era doveroso provare Zola e Brolin in attacco contro una grande difesa come quella del Milan che assomiglia molto a quella dei portoghesi aggiunge - e il responso è stato buono. Comunque lo spettacolo non è mancato e questo era altrettanto importante. Il rigore? Dico giusto perché sono tifoso del Parma e perché Donadoni si è appoggiato sulle spalle di Sensini. Fuorigioco? Il guardalinee Ramicone è uno dei migliori al mondo quindi...». Sensini, logicamente, è d'accordo con l'arbitro e ribadisce che «Donadoni mi ha trattenuto. La mia posizione? Posso giocare in vari ruoli e mi trovo bene dappertutto». Sul penalty, il presidente Pedraneschi va contro corrente: «Un rigore così solo pochi arbitri lo fischiano. E non è certo che Sensini non fosse in fuorigioco. Comunque, il pareggio finale è giusto perché le due squadre si sono equivalse come gioco e come occasioni. Anzi, nel primo tempo ne abbiamo avute una in più noi del Parma. Asprilla? Ha passato la notte in bianco per disturbi intestinali, ma anche se fosse stato in condizione Scala, giustamente, non l'avrebbe utilizzato per provare la formazione da schierare con il Benfica. Un avversario che, visto come ha giocato il Parma contro il Milan, possiamo senz'altro superare. Bucci? Grande, degno della nazionale. Spero che per lui ci sia ancora posto per l'America: la merita in pieno». Infine, a salutare Sensini era presente l'ex et argentino Bilardo. Rispondendo al segretario della Fifa Blatter («Maradona farebbe bene a disertare i Mondiali»), Bilardo ha detto che se «Diego si impegna può fare ancora grandi cose. Lasciamo decidere a lui: se dice sì, tanto di guadagnato per l'Argentina». [n. sor.]
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