I convertiti dell'agricoltura biologica

I convertiti dell'agricoltura biologica Una cooperativa di religiosi basata sul riequilibrio della natura I convertiti dell'agricoltura biologica Mozzarelle e succhi di frutta dai monaci contadini PREGHIERA E BUSINESS ESCRIVERE l'agricoltura biologica come un tipo di agricoltura che non utilizza sostanze chimiche è riduttivo. Essa è molto di più: il riequilibrio di tutti quei delicati fattori che sono alla base della vita di piante, animali e uomini. Sembra che anche i consumatori se ne siano accorti, soprattutto della qualità dei prodotti biologici che hanno un mercato sempre più ampio. In quest'ottica è nata, nelle campagne di Lanuvio, ai Castelli Romani, la cooperativa «L'albero della vita» che aderisce al consorzio nazionale di agricoltura biologica «Terra futura», consorzio promosso dal Copagri e dalla Ugc-Cisl. Su una superficie di 35 ettari la cooperativa impianterà un frutteto di 16 ettari per la produzione di succhi di frutta e un allevamento di 40 bufale per la produzione di mozzarella. Per i succhi si prevede una produzione di 2 milioni e 500 mila bottiglie. L'importanza di questo progetto è sottolineata anche dal fatto che sia stato finanziato con la legge 44 per l'imprenditoriahtà giovanile. Vicino a «L'albero della vita» c'è un'altra cooperativa biologica, «Colle dell'acero», anch'essa aderente al consorzio «Terra futura». Su un appezzamento di 15 ettari vi si coltivano prevalentemente ortaggi e frutta che vengono venduti, in parte freschi e in parte trasformati. I punti vendita della «Colle dell'acero», denominati «L'antica dispensa», sono tre e si trovano ad Aprilia, a Latina e a Casalperfetto di Lanuvio, presso la cooperativa dove si trova anche la sede della comunità monastica «La fraternità di Gesù». Tutt'e due le cooperative sono promosse da questa comunità religiosa e danno lavoro, tra l'altro, ad alcuni giovani che hanno completato il cammino terapeutico nella comunità per tossicodipen¬ denti «Massimo» di Anzio, promossa dalla Fraternità stessa. La cooperativa «Colle dell'acero» nasce nel 1985 grazie ai membri della Fraternità di Gesù. Lo scopo di questa cooperativa, oltre all'esercizio di attività agricole e zootecniche, inclusa la vendita dei prodotti e sottoprodotti dell'attività sociale, è quello di promuovere tra i giovani il lavoro della terra, come momento associativo che garantisca occupazione stabile e come spazio socializzante che punti a un autentico recupero umano dei giovani emarginati. «La cooperativa trova forza vitale e propulsiva nelle ragioni stesse che hanno dato origine alla Fraternità di Gesù, cioè un progetto di vita ispirato al Vangelo - dice il presidente della cooperativa, Marcello Piovanna - i cui membri hanno scelto di mantenersi organizzando strutture di lavoro cooperativo in agricoltura e nell'artigianato». Gianni Stornello Due suore durante la vendemmia. Le comunità religiose in cui ci si dedica all'agricoltura sono sempre più numerose

Persone citate: Gianni Stornello, Marcello Piovanna

Luoghi citati: Anzio, Aprilia, Lanuvio, Latina