Robinson Crusoe parlava olandese con Venerdì

Robinson Crusoe parlava olandese con Venerdì Smontata con documenti inediti la tradizione che vuole scozzese il personaggio ispiratore di Defoe Robinson Crusoe parlava olandese con Venerdì Ora i compatrioti espongono tutte le prove in un museo BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Robinson Crusoe si chiamava in realtà Sjouke Gabbes: era un giovane marinaio olandese che, a 17 anni, si imbarcò alla volta del Pacifico meridionale ma fu dimenticato dai compagni su un'isola deserta. Parola di Lucius Hubbard, storico americano specializzato in archeologia letteraria, e di Ad Geerdink, direttore del Museo di Heerenveen, la cittadina della Frisia olandese nella quale Gabbes nacque nel 1678. Per «ristabilire la verità» e far piazza pulita della tesi - ricorrente e vincente - del «modello inglese», Geerdink dedicherà presto una sezione del museo a Gabbes e alla sua avventura straordinaria: della quale, assicurano documenti inediti trovati in Inghilterra, Defoe era perfettamente a conoscenza. Tutto cominciò nel 1695: quando il capitano olandese Willem de Vlamingh partì da Rotterdam alla volta dei mari meridionali più lontani, per una «spedizione di scoperta» voluta dalla Compagnia delle Indie orientali. A bordo della nave, come giovane mozzo alla prima esperienza d'alto mare, c'era anche il frisone Sjouke Gabbes, la cui biografia sarà ricostruita nel dettaglio nel museo della città natale. Dopo quasi un anno di navigazione, l'incidente che segnò una svolta nella vita del giovane marinaio e - a quanto pare nella letteratura mondiale. Per circostanze non del tutto chiare, il mozzo Sjouke lasciò la nave e restò da solo su un'isola deserta del Sud Pacifico, al largo delle coste australiane: secondo i documenti raccolti da Hubbard e Geerdink, il marinaio diciassettenne non sarebbe stato abbandonato volontariamente dai compagni di viaggio, ma «per sbaglio». Un errore al quale non si volle tuttavia porre rimedio: quando ci si accorse della sua assenza, la nave era lontana e non invertì la rotta. Al contrario del Robinson di Daniel Defoe, che rimase sulla sua isola per 28 anni, Sjouke ci restò un paio d'anni appena: fino a che un mercantile olandese lo trasse in salvo. Al suo ritorno in patria, '1 mozro descrisse l'esperienza straordinaria della quale era stato protagonista involontario ma intrepido. Defoe ne lesse il resoconto nel 1708: prima, dunque, che fossero date alle stampe La vita e le avventure strane e sorprendenti di Robinson Crusoe di York, marinaio (apparse nel 1719). E prima che fossero pubblicati i resoconti sull'esperienza del marinaio scozzese Alexander Selcraig, o Selkirk, originario della contea di Fife. Il «vero Robin¬ son», secondo la «tradizione inglese». Le testimonianze scritte su di lui comparvero fra il 1710 e il 1713 a cura del capitano Woodes Rogers e del capitano Edward Cooke e, più tardi, di Sir Richard Steele. In tutti e tre i casi il racconto era pressappoco lo stesso: Selkirk si era imbarcato nel 1703 come ufficiale di rotta sulla nave «Cinque Ports», diretta in Brasile agli ordini del capitano Charles Pickbering. Ma durante il viaggio quest'ultimo morì, e il comando fu assunto dal primo ufficiale Thomas Stradling, che mostrò subito incomprensione e profonda antipatia per il suo ufficiale di rotta. Il contrasto divenne tanto forte che nel 1704 Selkirk fu sbarcato a forza (o forse chiese di essere sbarcato) nell'isola Juan Fernandez, insieme ai suoi effetti personali e a poche provviste. Restò da solo per oltre quattro anni e mezzo: fino al 1709, quando fu preso a bordo da un mercantile inglese. Quella che sarebbe stata definita «la Bibbia e l'Odissea dei ragazzi inglesi» nacque allora, nella fantasia del giornalista politico-poligrafo-commerciante-agente segreto Defoe? O era stato invece il mozzo frisone Sjouke Gabbes a farla germinare? Dopo tre secoli, assicurano Hubbard e Geerdink, la chiave del mistero è adesso nel museo di Heerenveen. Emanuele Novazio Si chiamava Gabbes e si imbarcò come mozzo a 17 anni Robinson Crusoe era originario delle Isole Frisone olandesi

Luoghi citati: Brasile, Inghilterra, Rotterdam