Rappresaglia serba; massacrati 19 civili

Rappresaglia serba; massacrati 19 civili EX JUGOSLAVIA WMMmWM, La strage confermata dai funzionari Onu. La Croce Rossa sgombera migliaia di musulmani e croati Rappresaglia serba; massacrati 19 civili A Prijedor, in Bosnia, per vendicare l'uccisione di 6 commilitoni ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Nuova strage della popolazione civile nella zona di Prijedor, città della Bosnia settentrionale occupata dai serbi. I miliziani serbi hanno trucidato per rappresaglia diciannove persone, diciassette musulmani e due croati. Un bambino, dieci donne e otto anziano sono stati massacrati giovedì per vendicare la morte di sei soldati serbi uccisi dalle forze musulmane. Dopo aver trovato i cadaveri dei loro militari i serbi hanno infierito sulla popolazione locale uccidendo senza pietà le loro vittime. «Non ci sono dubbi che il massacro sia stato fatto per rappresaglia», ha dichiarato Kris Janowski, portavoce dell'Alto Commissarialo per i profughi dell'Orni a Sarajevo. Janowski ha descritto come drammatiche le condizioni di vita dei musulmani e dei croati rimasti nella città controllata dai miliziani serbi. A Prijedor sono rimasti seimila civili musulmani e croati. Vittime di minacce quotidiane e di maltrattamenti continui più di 1500 hanno deciso di abbandonare le loro case. Alla loro evacuazione dovrebbe provvedere nei prossimi giorni la Croce Rossa internazionale. «Ma tutto dipenderà dai serbi - ha dichiarato a Ginevra il portavoce di questa organizzazione umanitaria -. Il nostro personale sta trattando con i serbi affinché garantiscano l'incolumità delle persone evacuate dopo che avranno lasciato la città». Le nuove atrocità compiute dai miliziani serbi in Bosnia sono state duramente condannate ieri dagli Stati Uniti. Dopo l'accordo di Washington firmato tra musulmani e croa¬ ti della Bosnia, i serbi hanno infatti intensificato la pulizia etnica dei territori controllati dalle loro forze, costringendo la popolazione non serba all'esilio. Hanno inoltre rafforzato l'offensiva contro le enclavi musulmane della Bosnia orientale e in particolare Gorazde dove nei bombardamenti degli ultimi giorni sono state uccise più di sessanta persone mentre i feriti sono centinaia. I serbi vogliono impadronirsi dell'unica via di comunicazione con la città per tagliare i rifornimenti alla popolazione. Il portavoce dei Caschi blu a Sarajevo ha confermato che negli attacchi delle ultime 24 ore ci sono stati altri cinque morti e venticinque feriti. A detta dell'Unprofor una colonna di carri armati serbi è partita ieri da Pale, quartier generale serbo nei pressi di Sarajevo, diretta verso Gorazde. Il presidente bo¬ sniaco Izetbegovic ha chiesto aiuto al presidente Clinton e alle Nazioni Unite affinché le forze di pace dell'Orni difendano dagli attacchi serbi le enclavi musulmane di Gorazde e Zepa, tutt'e due proclamate zone protette dall'Onu. Dopo essersi recato in visita a Sarajevo l'ambasciatore Usa presso la Santa Sede si è rivolto a Bill Clinton con la richiesta di non escludere l'invio di truppe americante in Bosnia prima di un accordo di pace definitivo. Malgrado il cessate il fuoco firmato pochi giorni fa a Zagabria dalla sponda bosniaca del fiume Sava i serbi hanno attaccato ieri la città croata di Zupanja. Sei proiettili di artiglieria pesante sparati sulla città hanno costretto gli abitanti a trascorrere la notte nei rifugi. Ingrid Badurina

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Ingrid Badurina, Izetbegovic, Janowski, Kris Janowski