Sonda-tv guida gli archeologi di Maurizio Lupo

Il generale Amoretti trova sponsor per avviare le ricerche: giovedì primo sopralluogo dei tecnici Il generale Amoretti trova sponsor per avviare le ricerche: giovedì primo sopralluogo dei tecnici Sonda-tv guida gli archeologi Si cerca in via Valfrè la Cisterna della Cittadella Una sonda munita di telecamera a colori scenderà fino a 25 metri sotto terra per ritrovare i resti della gigantesca Cisterna della Cittadella, progettata dall'architetto Francesco Paciotto da Urbino e costruita nel 1570 da Stefano Somasso da Lugano. Il generale Guido Amoretti l'ha rintracciata in via Valfrè, nel cortile della scuola Riccardi di Netro, a 32 metri dall'ingresso della caserma dei carabinieri Pietro Micca. La scoperta è stata fatta grazie a rilevamenti compiuti nel 1893 dall'ingegnere Riccardo Brayda: piante donate dai suoi discendenti a Amoretti. Il Comune ha già concesso il nullaosta per l'avvio dei rilevamenti, che verranno poi consegnati agli architetti Giorgio Fea e Luisella Peyrani, rispettivamente delle Soprintendenze ai beni architettonici e archeologici. Giovedì prossimo alle 15 tecnici del Comune guidati dagli ingegneri Piero Benenti e Mario Da Pra effettueranno con Amoretti un primo sopralluogo nelle cantine della scuola. Si varranno dei calcoli fatti dallo studio Cesare e Enrico Castiglia, una società di progettazione civile ed engineering, attiva a Torino dal 1946, che ha offerto gratis il suo aiuto alle ricerche. Ha elaborato i rilevamenti del Brayda e li ha riportati sulle odierne mappe della città. «Giovedì - spiega Enrico Castiglia - verificheremo tutto sul posto. Poi picchetteremo l'area per tracciare sul terreno la circonferenza esatta della cisterna, identificandone i limiti». Larga 20 metri, è profonda 23. Il pozzo centrale, di 12 metri di diametro, pescava in una fonte perenne, che poteva essere raggiunta con un'ingegnosa doppia rampa a chiocciola, larga 4 metri. E' simile a quella del pozzo di San Patrizio di Orvieto, ma è più grande. Permetteva di condurre all'abbeverata a «ciclo continuo» interi reparti di cavalleria, inco¬ lonnati in fila per due. Chi scendeva da una delle chiocciole non incrociava chi risaliva dall'altra. Rimase operativa fino al 1799, quando il generale russo Suvarov fece riempire il pozzo con i cadaveri dei soldati napoleonici suoi nemici. La rampa a chiocciole fu invece accessibile fino al 1893, quando Brayda ebbe l'ordine di spianare l'area. Amoretti possiede testimonianze e documenti che ne confermano ancora l'esistenza. Un lettore ha telefonato al giornale per riferire di avere visto l'imbocco della cisterna durante i bombardamenti del 1943, quando una bomba devastò lo scantinato della scuola nella quale si era rifugiato. «Dopo questo sopralluogo - dice Amoretti - si procederà a una duplice serie di sondaggi. Costeranno 15 milioni». Saranno molto probabilmente finanziati da club di mecenati torinesi. «Il primo sondaggio scenderà fino a 25 metri sotto terra, al centro presunto del pozzo, per ricavare la colonna stratigrafica del suo riempimento e per avere un riscontro della reale profondità della cisterna». Poi i campioni saranno analizzati. Un secondo sondaggio sarà effettuato all'interno delle mura della cisterna, per verificare l'esistenza delle rampe, il loro stato e la resistenza dei materiali. La Il generale Guido Amoretti (a sinistra) ha identificato il punto esatto dove si trova la Cisterna probabilmente ancora intatta trivella sarà accompagnata da una telecamera a colori, munita di grand'angolo. Visiterà le rampe elicoidali per indicare la strada da percorrere agli archeologi. Potranno procedere agli scavi, se la città e i Beni culturali sapranno coglierne l'eccezionale valore storico e turistico e contribuire con i necessari finanziamenti. Maurizio Lupo

Luoghi citati: Lugano, Netro, Orvieto, Torino, Urbino