La crisi viaggia in autostrada

Nell'ultimo anno meno passaggi verso Milano, Aosta e Savona Nell'ultimo anno meno passaggi verso Milano, Aosta e Savona La (risi viaggia in autostrada In forte calo Tir, pendolari e turisti Meno mezzi pesanti che trasportano merci, meno pendolari e vacanzieri in viaggio sulle autostrade. La sfavorevole congiuntura economico-finanziaria di cui soffre il Piemonte passa anche di qui: lo dicono i dati negativi sui volumi di traffico delle principali arterie della regione. Sono in controtendenza rispetto al resto d'Italia e parlano, ancora una volta, della pesante crisi che ha colpito il Piemonte. L'unità di misura usata dai cervelloni informatici che analizzano i flussi di traffico sulle autostrade si chiama «veicolochilometro»: non si conta, cioè, il numero di auto e di tir che transitano ai caselli, ma la quantità di chilometri che percorrono. A livello nazionale il traffico è cresciuto nel 1993 dell'1,2 per cento: quasi 66 mila milioni di veicoli-chilometri contro i 55.339 percorsi nel '92. Ma sui bollettini dell'Aiscait di Roma, l'associazione delle autostrade, i dati che si riferiscono alla nostra regione sono quasi tutti cerchiati di rosso. Sulla Torino-Milano la diminuzione rispetto al '92 è stata dell'1,9%: il calo è più vistoso (-2,7) per i mezzi pesanti, più contenuto per le auto (-1,6). Significa che sono spariti circa 400 mila veicoli, e i profitti della società autostradale sono passati da 12 a 8 miliardi. E' andata peggio sui 75 chilometri gestiti dall'Ativa (la Torino-Aosta e la tangenziale). Qui è crollato soprattutto il flusso di turisti e pendolari: -12,4% di auto, che, sommato al -9,2 di camion e tir, fa piombare il bilancio medio a -11,8. Il record negativo è stato raggiunto nel mese di dicembre: il raffronto con lo stesso mese del '92 fa segnare -18,4%, uno dei dati peggiori del Paese. E questo mentre altre aree economicamente più forti hanno visto migliorare la situazione: la Brescia-Padova, ad esempio, sfoggia un +6,5% complessivo. Facce cupe anche negli uffici di quella che per i torinesi è la via privilegiata per il mare, la Torino-Savona: u traffico commerciale è calato del 6,5%. Le auto invece sono cresciute dello 0,4%, e hanno percorso tanti chilometri da bilanciare in parte la crisi del settore-merci. Il dato finale si assesta a quota -0,8%. «Nel '91 - spiegano i dirigenti eravamo cresciuti del 3 per cento, ma la crisi di decine di piccole e medie aziende ha fatto crollare il traffico commerciale, il più redditizio». Impossibile fare raffronti con il '92 sull'A32, la Torino-Bardonecchia. Auto e tu sono aumentati, ma è cresciuta anche la lunghezza del tratto di autostrada, ancora da completare. Per trovare un dato positivo occorre guardare alla TorinoPiacenza. Le auto sono aumentate del 2,4%, bilanciando il -1,9 del traffico commerciale. Il traffico totale dell'A21 segna così un +1% che non è però sufficiente, sommando i dati delle quattro autostrade, a risollevare il quadro complessivo. Il traffico da e per Aosta, Mila- MENO MERCI E PASSEGGERI no. Piacenza e Savona è sceso da 4082 a 4006 milioni di chilometri percorsi, il calo è dell'1,8%. Frutto della crisi: «Certamente spiegano all'Aiscat - il calo demografico non c'entra. Quello continua da anni, mentre gran parte dei raffronti tra '92 e '91 erano positivi». Ci concediamo meno weekend e vacanze in auto, scegliamo il pullman per recarci al lavoro, le aziende fanno viaggiare meno tir. Tutto vero, e tutto a vantaggio dei treni. Maurizio Liurni, responsabile della direttrice tirrenica Nord della Divisione passeggeri, parla di «un incremento di viaggiatori che supera il 3%». Si sceglie il treno perché costa meno dell'auto? Ai dirigenti delle Ferrovie non piace che si interpretino i loro dati positivi come un segnale di crisi economica. Liurni spiega che i convogli sono «sempre più comodi e puntuali». «Si va da Torino a Milano in un'ora e mezzo, senza affrontare problemi di traffico all'ingresso della città». Quanto alle merci, il traffico ferroviario risente della crisi economica soltanto nel «trasporto a carro»: si tratta dei treni passeggeri cui sono annessi vagoni-merci. «Servono per tra¬ 1992 1993 Vor.% TORINO • AOSTA 466 411 -11,8 TORINO • PIACENZA 1392 1406 + 1,0 TORINO - MIIANO 1673 1642 - 1,9 TORINO - SAVONA 5S1 547 - 0,8 I dati sono esprewi in milioni di chilometri percorsi sporti di piccole aziende, e sono in calo. Il trasporto-merci a treno completo, invece, non ha subito flessioni». E i timidi segnali di ripresa di cui tanto si parla? Gli osservatori del mercato del lavoro rilevano dall'inizio dell'anno indicatori incoraggianti. A gennaio '94 sono aumentati del 12% in provincia gli avviamenti al lavoro, con una lieve ripresa dei contratti di formazione. Ma per assistere a una ricaduta positiva sul traffico commerciale delle autostrade occorrerà aspettare. Giovanna Favro

Persone citate: Giovanna Favro, Maurizio Liurni