Chiesto processo per la Cavigliasso
Chiesto processo per la Cavigliasso Chiesto processo per la Cavigliasso SE DATE A CHI HA BISOGNO Chi può mai entrare nel processo di conversione? La fede è un mistero, e i cristiani riconoscono che è un dono di Dio. Dietro a questi battesimi si vuol sottolineare il compito di supplenza nel campo sociale che svolge la Chiesa torinese. Offre rifugio, aiuto materiale agli immigrati accanto o in sostituzione dei pochi centri pubblici di accoglienza. Un lavoro delicato che sacerdoti suore e laici svolgono con convinzione. Nella chiesa di via Millelire si legge: se date a chi ha bisogno datelo con gioia. Cristo non vuole l'elemosina fatta per forza. Richiesta di rinvio a giudizio per Paola Cavigliasso, presidente dell'Ordine Mauriziano, ex parlamentare democristiana. L'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Enrica Gabetta, è di tentata concussione e abuso. L'inchiesta in cui la Cavigliasso è coinvolta riguarda la concessione di una delle numerose riserve di cui il Mauriziano è proprietario (a sua volta l'Ordine ottiene dalla Regione l'utilizzo come riserva di caccia). Ora il fascicolo è approdato all'ufficio dei giudici per le indagini preliminari: nei prossimi giorni la decisione se mandare a processo o no Paola Cavigliasso. La riserva in questione è la Fornaca di Scarnafigi (nel Cuneese): il primo dei filoni d'inchiesta aperti dalla magistratura torinese sulla gestione dell'ingente patrimonio del Mauriziano, che comprende proprietà in tutta Italia. Altre indagini sono in corso sui presunti scavi abusivi nella riserva venatoria di Sant'Antonio di Ranverso: una vicenda in cui sono coinvolti il direttore del servizio patrimonio del Mauriziano, Eugenio Zamperone, l'imprenditore Flavio Vittorio Bonaudo e il responsabile del settore tecnico-agrario dell'Ordine, Attilio Meritano. Al vaglio degli inquirenti anche altre sospette irregolarità nei lavori di ristrutturazione della Palazzina di Stupinigi, ex riserva di caccia di Vittorio Emanuele II. La tranche dell'indagine che è ora davanti al gip è nata dalle dichiarazioni rese al magistrato da Manfredo Parchetti, da ventanni affittuario della riserva Fornaca. Secondo l'accusa Paola Cavigliasso avrebbe subordinato il rinnovo del contratto d'affitto al versamento di una tangente. Nulla di esplicito, nei colloqui avvenuti tra Cavigliasso e Parchetti, ma molte allusioni, e una serie di atti ritorsivi che sono compresi nella denuncia, e che sono stati confermati da altre testimonianze. Agli atti dell'inchiesta c'è anche una lettera indirizzata dal direttore generale dell'Ordine Giampaolo Zanetta alla Cavigliasso, in cui si chiedeva spiegazione del mancato rinnovo del contratto a Manfredo Parchetti. Sempre secondo l'accusa, la Cavigliasso avrebbe tentato di danneggiare Parchetti proponendo in consiglio di amministrazione di rinunciare a chiedere in Regione il rinnovo della concessione regionale per Scarnafigi. Inoltre la Cavigliasso avrebbe dato ordine di tagliare gli alberi in quella riserva nel mese di novembre (stagione sconsigliabile per questi lavori). Anche qui dovette intervenire Zanetta, che sospese le operazioni di taglio. Brunella Gìovara
Luoghi citati: Italia, Scarnafigi
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